Al “comandante Aceto” la 37ª edizione del Premio Pieve

La giuria nazionale premia il diario dell'ufficiale del Regio esercito divenuto capo partigiano. Veltroni: “Questo luogo uno dei più importanti d'Italia”

Il momento della consegna del Premio a Giorgio Aceto, figlio di Furio (nel riquadro)

Si è svolto questo pomeriggio “Memorie in piazza”, evento conclusivo della 37ª edizione del Premio Pieve – Saverio Tutino, nel decennale della scomparsa del fondatore dell’Archivio dei Diari. Dal Campo alla Fiera di Pieve Santo Stefano Guido Barbieri ha condotto l’appuntamento che ha visto protagoniste, con le letture di Paola Roscioli, Mario Perrotta e Andrea Biagiotti e le musiche dal vivo di Vanni Crociani e Giacomo Toschi, le otto storie finaliste del Premio di quest’anno.

“Una selezione che si segnala per una particolare varietà”, che “ci ha rivelato scorci cronologici e scenari storici inediti”, scrive la giuria nazionale nella motivazione del premio assegnato a Furio Aceto, ufficiale di cavalleria del Regio esercito nato a Saluzzo nel 1921 e morto lo scorso anno. Come fa notare la giuria stessa, all’indomani dell’8 settembre, trattandosi di un ufficiale, “sarebbe bastata una semplice firma di adesione formale alla Repubblica di Salò a garantirgli la sicurezza e il ritorno in famiglia, ma la coerenza con i suoi ideali e la sua dirittura morale gli fanno scegliere la via della montagna”.

“Torna nelle valli piemontesi in cui è nato e raggiunge il fratello Flavio, comandante partigiano – prosegue la motivazione del Premio – È il preludio di una stagione di sofferenze ma anche di grandi entusiasmi che lo porterà a guidare la Brigata dell’Ordine come vicecomandante nella liberazione di Savona. Il legame strettissimo con la moglie e poi con la figlia che nasce è il cuore caldo di questa storia di guerra. Furio ci racconta con una prosa lucida delle battaglie, delle fatiche, delle glorie della montagna, e la sua scrittura diventa appassionata quando lo sguardo si volge agli affetti. Non mancano momenti comici e rocamboleschi, come quando fa infilare la moglie travestita da soldato in un carro armato pur di tenerla vicina. Conquista, in questo diario, la forza prorompente e un po’ incosciente della giovinezza che si accompagna a un forte senso di appartenenza alla patria”.

A seguito dell’assegnazione del Premio Pieve il diario di Furio Aceto, Comandante Aceto, diventerà ora un libro edito da Terre di Mezzo.

Nel corso dell’evento è stato inoltre consegnato a Walter Veltroni il Premio Città del Diario: “Ho sempre celebrato questo luogo come uno dei più importanti d’Italia e forse non solo d’Italia – ha detto l’ex sindaco di Roma – perché trattenere qui la memoria, fare di questo il vero giacimento della memoria popolare, come Saverio Tutino fin dall’inizio ha voluto fare, è un servizio reso alla coscienza storica di un Paese che credo non abbia eguali, e per questo ricevere questo premio mi onora veramente molto”.

Presente a “Memorie in piazza” anche il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che ha sottolineato la “profondità dei sentimenti che portano ciascuno di noi ad arricchire sé stesso attraverso la riflessione, la ricerca, lo scoprire quanto è universale la dimensione interiore che ciascuno ha. Il proporla attraverso la dimensione del diario è qualcosa di bellissimo – ha aggiunto – perché ogni storia ha una dimensione universale nell’interiorità di colui che la racconta”.

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