Anghiari, Gifuni porta a teatro le lettere e il memoriale di Aldo Moro

Sabato lo spettacolo, domenica incontro pubblico con l'attore per il ciclo “I maestri della scena”

Fabrizio Gifuni

Sabato 30 aprile alle 21 grande appuntamento presso il Teatro di Anghiari: nell’ambito della stagione teatrale a cui è stato dato il titolo di Normalité sarà in scena Fabrizio Gifuni. L’attore ha ideato e curato la drammaturgia di Con il vostro irridente silenzio – Studio sulle lettere dalla prigionia e sul memoriale di Aldo Moro. Lettere e memoriale che nella sinossi dello spettacolo sono definiti “lo scritto più scabro e nudo della storia d’Italia”:

Aldo Moro durante la prigionia parla, ricorda, scrive, risponde, interroga, confessa, accusa, si congeda. Moltiplica le parole su carta: scrive lettere, si rivolge ai familiari, agli amici, ai colleghi di partito, ai rappresentanti delle istituzioni; annota brevi disposizioni testamentarie. E insieme compone un lungo testo politico, storico, personale – il cosiddetto memoriale – partendo dalle domande poste dai suoi carcerieri.

Le lettere e il memoriale sono le ultime parole di Moro, l’insieme delle carte scritte nei 55 giorni della sua prigionia: quelle ritrovate o, meglio, quelle fino a noi pervenute. Un fiume di parole inarrestabile che si cercò subito di arginare, silenziare, mistificare, irridere. Moro non è Moro, veniva detto. La stampa, in modo pressoché unanime, martellò l’opinione pubblica sconfessando le sue parole, mentre Moro urlava dal carcere il proprio sdegno per quest’ulteriore crudele tortura. A distanza di quarant’anni il destino di queste carte non è molto cambiato. Poche persone le hanno davvero lette, molti hanno scelto di dimenticarle.

I corpi a cui non riusciamo a dare degna sepoltura tornano però periodicamente a far sentire la propria voce. Le lettere e il memoriale sono oggi due presenze fantasmatiche, il corpo di Moro è lo spettro che ancora occupa il palcoscenico della nostra storia di ombre. Dopo aver lavorato sui testi pubblici e privati di Carlo Emilio Gadda e Pier Paolo Pasolini, in due spettacoli struggenti e feroci, riannodando una lacerante antibiografia della nazione, Fabrizio Gifuni attraverso un doloroso e ostinato lavoro di drammaturgia si confronta con lo scritto più scabro e nudo della storia d’Italia.

Ma l’attore romano sarà protagonista ad Anghiari anche il giorno successivo, domenica 1° maggio, alle 11.30 presso la sala consiliare del comune, ospite di Gianfranco Capitta nell’incontro pubblico della serie “I maestri della scena”. Previsti gli interventi del sindaco di Anghiari Alessandro Polcri e del direttore del teatro Andrea Merendelli.

I biglietti per lo spettacolo di sabato sono disponibili nel sito internet teatrodianghiari.it. L’appuntamento domenicale sarà invece ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

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