Si è svolta mercoledì 30 dicembre l’ultima seduta del 2020 del consiglio comunale di Anghiari. La convocazione per le ore 21 era stata nei giorni precedenti oggetto di polemica a causa del coprifuoco dalle ore 22 che impediva ai cittadini di seguire per intero la seduta. Sul tema erano intervenuti su Facebook dapprima l’ex consigliere comunale Giacomo Moretti e poi il PD di Anghiari. Il sindaco Alessandro Polcri in apertura ha citato il parere della prefettura secondo cui “nel persistere della fase emergenziale” la presenza del pubblico può essere “esclusa o limitata”, con l’obbligo della pubblicità della seduta comunque garantito con la pubblicazione nel sito dell’ente dei relativi verbali. I pochi spettatori presenti hanno pertanto lasciato l’aula pochi minuti prima delle 22. Nella serata precedente, su richiesta dell’opposizione, era stato comunque concordato di posticipare la questione forse più delicata all’ordine del giorno, inerente il piano operativo che sostituirà il regolamento urbanistico. Polcri ha spiegato che il rinvio permetterà di “dare la possibilità a tutti i consiglieri di visionare ulteriormente gli elaborati”, e che verrà indetto “un consiglio ad hoc per il prossimo 2021, quindi fra qualche giorno”. Sull’argomento è intervenuta Lara Chiarini di Insieme per Anghiari, che ha detto che il consiglio comunale dedicato al piano operativo “non dovrà svolgersi a brevissimo: si tratta di un tema importantissimo – ha evidenziato – che riguarderà la vita del nostro territorio comunale sicuramente nei prossimi cinque anni ma forse anche di più, ed è doveroso che l’esame sia molto attento. Noi vogliamo dare il nostro contributo – ha detto – ma avendo ricevuto la documentazione la vigilia di Natale sarebbe stata un’aberrazione votare questa sera”.
Sono stati trattati quindi solo i pur numerosi punti connessi al bilancio di previsione 2021-2023. “È l’ultimo documento di programmazione di questa legislatura che in teoria dovrebbe concludersi a maggio o giugno”, ha detto il sindaco con riferimento al fatto che lo svolgimento delle elezioni nei tempi canonici è a rischio a causa della pandemia. Polcri ha posto l’accento sulla nuova Imu, che ingloba anche la Tasi (“non cambiano le aliquote e dunque non c’è un aggravio per i cittadini”, ha fatto presente) e sulla Tari: “Qui la questione è più tecnica – ha detto – e l’abbiamo trattata a lungo ieri in commissione. Poteva essere un tributo o un corrispettivo, abbiamo scelto la prima opzione, quindi con una componente patrimoniale. D’ora in avanti – ha spiegato il primo cittadino – l’atto non verrà più predisposto dal comune ma dall’Ato che ci manda direttamente la documentazione, la predisposizione del piano economico-finanziario e financo la bozza di delibera. La nostra è una presa d’atto che dovrà essere poi validata da un ente terzo, che è l’Arera. Il vecchio calcolo normalizzato è sostituito dal nuovo metodo Mtr [Metodo tariffario rifiuti] che riproduce i costi standard a cui ogni gestore, nel nostro caso Sei Toscana, deve adeguarsi. L’ente comune viene di fatto spogliato di un potere, ha solo un controllo sulla gestione, la possibilità di attivare nuovi servizi e per ora mantiene la fase di accertamento e riscossione, ma anche questo nei prossimi anni sarà demandato al gestore. Sei Toscana nel prossimo futuro diventerà una sorta di Nuove Acque”, ha detto, per poi fare una previsione che ha definito “un po’ fosca” secondo cui “tra qualche anno probabilmente per i comuni con un prezzo contenuto ci sarà un escalation verso l’alto, come è successo con Nuove Acque: in quel caso a Firenze, dove era più alta, la tariffa è scesa, mentre i cittadini di Anghiari l’hanno vista aumentare in modo vertiginoso finché sono andate ad allinearsi”.
Riguardo al piano economico-finanziario, Polcri ha spiegato che “quello che avevamo approvato a ottobre è stato modificato con un aumento non tanto elevato, del 2,7%, che ho visto essere lo stesso di Sansepolcro, però non verrà applicato da quest’anno ma dal 2021. In più il comune di Anghiari ha beneficiato di una norma eccezionale per cui quest’aumento verrà ripartito in tre anni”. Durante l’illustrazione del bilancio, il sindaco ha anche sottolineato che restano inalterate le tariffe dei servizi a domanda individuale e le aliquote delle tasse.
Lara Chiarini ha annunciato il voto negativo del proprio gruppo: “Come abbiamo sempre fatto sulle questione di bilancio, voteremo contro su tutti i punti. Rilevo che la documentazione arriva sempre in ritardo – ha aggiunto – nonostante gli impegni presi nelle scorse sedute del consiglio comunale”. Sulla stessa linea Massimo Ricci del Movimento 5 Stelle, che ha fatto notare che la documentazione ricevuta risultava anche incompleta. L’esponente pentastellato ha inoltre espresso preoccupazione relativamente al tema rifiuti, sottolineando che con le modifiche entrate in vigore “si accentra il potere sul gestore”.
Sempre Chiarini ha invece posto l’accento sull’assenza di dibattito in consiglio comunale, con il solo sindaco a intervenire per la maggioranza: “Con questo suo ultimo bilancio che traccia lascia questa amministrazione? – ha chiesto la capogruppo dell’opposizione di centrosinistra – Quali sono le strategie che si prefigge di perseguire nei vari settori? Non riesco a capirlo, soprattutto perché nessuno fa mai una relazione su questo tema. Trovo inaccettabile e imbarazzante – ha insistito – il fatto che non ci sia mai stata una dichiarazione di voto da parte del capogruppo della maggioranza su nulla. Sulle questioni di bilancio io mi aspetto una dichiarazione di voto da parte del capogruppo di maggioranza o di un altro esponente di maggioranza, anzi la pretendo, perché è vostro dovere assumervi la paternità politica di questi atti. Va bene che il sindaco ci faccia l’illustrazione da presidente del consiglio quale è, ma poi mi aspetto anche di dibattere politicamente su tutti i temi con la maggioranza”, ha concluso Chiarini.
Chiamato in causa, il capogruppo della lista LiberaMente Alessandro Neri ha preso la parola facendo riferimento a un’eredità (“non oro ma forse qualcosa di meno”) figlia di un “passato abbastanza critico”. Neri ha poi letto un breve testo nel quale si rivendicava che l’amministrazione ha “agito con attenzione e senso di responsabilità” nell’emergenza Covid e si poneva l’attenzione sul “sentimento di solidarietà emerso nella comunità”. “Mi dispiace essere considerato parte del passato”, ha risposto Alessio Piomboni di Insieme per Anghiari, che ha ribadito che “dispiace che i consigli comunali siano sempre fatti dal sindaco e mai dagli altri componenti della maggioranza. Siamo sempre qui ma non si sa neanche come la pensate sui vari argomenti”, ha detto ai consiglieri di maggioranza. Il tema è andato avanti con un botta e risposta tra Chiarini e Neri, che ha sottolineato che “quello che interessa alla nostra amministrazione sono i fatti e possiamo dire che lasciamo qualcosa. Il rapporto di dibattito che non abbiamo avuto nei vostri confronti – ha detto il capogruppo della maggioranza – lo abbiamo avuto internamente”. Il tema è stato chiuso dal sindaco: “Tutti in consiglio comunale hanno fatto interventi, per esempio ricordo il lungo dibattito sui fitofarmaci. Una conflittualità maggiore può essere vista come un elemento di vitalità – ha detto – ma il fatto che bene o male in consiglio sulle linee strategiche ci sia stata una visione comune ci ha permesso di fare passi avanti rispetto ad altre comunità. In altri contesti, specialmente più grandi, dove c’è maggiore conflittualità si allungano le cose e non si portano i risultati a casa, che è ciò che chiedono i cittadini”, ha concluso. A margine della seduta il sindaco ha portato i saluti della dipendente Mirella Scimia, da oggi in pensione, definita dal primo cittadino “memoria storica di questo ente”.