Letizia Michelini: “Importante saper reperire le giuste risorse per il nostro territorio”

Intervista al sindaco di Monte Santa Maria Tiberina che, a nove anni dal primo incarico istituzionale, ripercorre le tappe del suo percorso amministrativo

Dal 2013 Letizia Michelini ricopre il ruolo di prima cittadina di Monte Santa Maria Tiberina, piccolo comune umbro antico feudo dei marchesi Bourbon. Riconfermata nelle elezioni del 2018, Michelini è anche membro del consiglio della Provincia di Perugia per il mandato 2021/2023, riconfermando l’incarico già ottenuto nel biennio 2019/2021. A nove anni dal primo incarico istituzionale Michelini ripercorre le tappe del suo percorso amministrativo al servizio della cittadinanza.

E’ stata eletta per la prima volta sindaco nel 2013 ed è stata riconfermata nel 2018. Come descriverebbe questi nove anni di amministrazione?  

Sono stata eletta per la prima volta a 29 anni, a quell’età diventare sindaco è sicuramente un’esperienza importante, diversa da come avevo vissuto fino a quel momento la politica anche se vengo da una famiglia dove se ne è sempre parlato e discusso. L’approccio amministrativo può essere inteso come la parte più nobile della politica, ti occupi del territorio, c’è contatto diretto con le persone e questo nel tempo regala molto a livello umano. Conoscendo le esigenze dei cittadini e lavorando per queste c’è sempre una punta di orgoglio perché capisci che la strada intrapresa è quella corretta. La cosa più difficile è l’aspetto burocratico, dal momento in cui si progetta qualcosa al momento in cui questa  si realizza possono passare anche diversi anni, soprattutto reperire le risorse per territori piccoli come il nostro non è sempre facile. È importante, quindi, conoscere tutti i canali che possono metterle a disposizione, bisogna avere lo sguardo attento per reperire quelle  risorse che possono interessare il nostro comune. Il primo mandato è stato un mettersi alla prova, il secondo mandato è la conferma di quanto fatto precedentemente insieme a tutta la squadra. Questi anni  sono stati necessari per sviluppare una visione e un progetto politico. 

Come avete affrontato l’emergenza Covid?   

Mi sono confrontata con sindaci al primo mandato, hanno dovuto da subito affrontare la pandemia e per questo non hanno vissuto il loro ruolo nel migliore dei modi, si sono dovuti subito approcciare all’emergenza e ad una gestione straordinaria del comune. È stata un’esperienza molto difficile, avere già una buona conoscenza della macchina amministrativa ci ha permesso di potersi attivare velocemente attraverso tutti i canali possibili per sostenere e aiutare la cittadinanza. Ricordo una fase iniziale abbastanza inquietante, il sindaco è la figura di riferimento, tutti cercavano risposte alle proprie domande. All’inizio c’è stato grande smarrimento non soltanto a livello comunale, ma a tutti i livelli governativi. Giornalmente c’è stata tanta volontà di mettere in campo le migliori risorse ed energie per dare supporto ai cittadini, penso che ci siamo riusciti bene, come comune ci siamo messi tutti a disposizione per dare le corrette informazioni. Ora, anche se ancora in pandemia, riusciamo a conviverci in maniera più agevole, rispetto all’inizio c’è maggiore consapevolezza anche grazie ai vaccini. 

Negli anni come sono cambiate le esigenze e le necessità della cittadinanza?

Le necessità  delle zone come le nostre sono in generale sempre le stesse: una buona manutenzione delle strade, servizi più efficienti infrastrutture più funzionali soprattutto in termini di connessioni internet per poter lavorare da casa o studiare, come ci ha insegnato la pandemia in questo periodo. Queste erano esigenze sentite anche prima, ma con questa emergenza la richiesta si è fatta più forte. La tecnologia ha necessità di raggiungere anche territori più marginali come i nostri che in questo periodo sono diventati anche dei punti di riferimento. Ripensarli, infatti, in chiave totalmente nuova, cioè con l’idea che siano rivalutati da un punto di vista dell’abitabilità, è sicuramente una visione interessante e una prospettiva che dovremo dare ai nostri territori anche tenendo conto delle risorse che arriveranno dal PNRR.

Monte Santa Maria Tiberina vanta importanti ricchezze dal punto di vista storico e culturale: come si è mossa l’amministrazione per valorizzarle? 

Il territorio ha una grandissima storia che abbiamo cercato di promuovere attraverso diversi canali realizzando anche materiali pubblicitari adeguati per arrivare il più possibile lontano e raccogliere, così, il consenso dei turisti. Chi raggiunge il nostro territorio ne rimane colpito anche dal punto di vista paesaggistico. Abbiamo promosso iniziative culturali anche grazie all’aiuto delle associazioni del territorio che sono molto attive e importanti sotto questo profilo. Questo ci ha permesso di realizzare molti eventi legati all’arte, alla storia e alla cultura, penso fra i tanti al filone di Caravaggio o dei maestri dell’arte internazionale. Ogni anno a cadenza periodica organizziamo delle mostre molto interessanti, oltre alla nostra sensibilità rispetto a questa tematica quello che ci aiuta è anche il supporto di associazioni e cittadini. 

Cultura e turismo si muovono in simbiosi: qual è la risposta che arriva da turisti e visitatori non locali?

Già nel primo mandato abbiamo puntato molto nel turismo e siamo riusciti anche ad ottenere buoni risultati in termini di presenze, abbiamo ottime strutture ricettive e un campeggio che funziona benissimo, tuto questo ha portato grande beneficio. È anche vero che con la pandemia c’è stata una battuta d’arresto, la necessità è ripensare un po’ a tutto. È fondamentale mettersi nell’ottica che il nostro territorio si è mantenuto molto bene e nel tempo ha ottenuto grandi finanziamenti, per questo dovrà saper cogliere le opportunità che verranno anche dall’Europa con opportuni bandi per creare dal punto di vista culturale qualcosa che possa crescere e rendersi autonomo. I servizi al turista spettano per la maggior parte ai privati: da parte nostra c’è grande volontà nel dare aiuti concreti a chi sta investendo in strutture ricettive nel nostro territorio, soprattutto giovani. 

Nel 2023 a Monte Santa Maria Tiberina si tornerà alle urne per eleggere il nuovo sindaco: c’è la possibilità di una sua ricandidatura?

E’ ancora prematuro pensarci. Ho svolto questo ruolo in primis per servizio, a prescindere da quello che deciderò spero che il mio percorso sia portato avanti. Sono una persona impegnata a livello politico e di partito, ho la volontà di far crescere dei giovani che ora sono all’interno della compagine del nostro consiglio comunale e che si interessano alla macchina amministrativa. Con o senza di me l’amministrazione andrà avanti tenendo conto del percorso intrapreso finora, ci sarò in ogni caso anche se in veste diversa. Sarò di supporto a chi ci sarà poi. Sono stata anche rieletta consigliera provinciale al secondo mandato: è un’esperienza che arricchisce molto, le province svolgono funzioni importanti per i comuni. Ho una grande passione per il lavoro che svolgo, responsabilmente porto avanti le mie attività.  Presto in consiglio provinciale saranno assegnate anche le deleghe, in base a quello che mi verrà assegnato cercherò come sempre di portare avanti il mio impegno. Consiglio anche ad altri amministratori di seguire questo percorso.

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