Si è conclusa un’emozionante edizione del Festival dell’Autobiografia

Luca Barbarossa premiato durante la rassegna organizzata dalla Libera Università dell’Autobiografia che è stata incentrata sul tema “Nel segno di una canzone - I ricordi musicali delle nostre vite”

Luca Barbarossa (a destra) con il sindaco Polcri e la presidente della LUA Stefania Bolletti. Foto di Samuele Moretti

L’importanza della scrittura di sé e della condivisione delle esperienze personali e collettive, legate alle parole delle canzoni e alle colonne sonore delle nostre vite, ha caratterizzato l’edizione 2021 del Festival dell’Autobiografia che si è svolto ad Anghiari da venerdì a domenica prevalentemente nel giardino di Villa Gennaioli. La 10ª edizione è stata incentrata sul tema Nel segno di una canzone – I ricordi musicali delle nostre vite” e ha vissuto tanti momentisignificativi grazie ai racconti, alla musica e alle riflessioni degli illustri ospiti presenti. Il Premio Città dell’Autobiografia è andato al cantautore Luca Barbarossa che ha presentato di fronte ad un pubblico numeroso e partecipe “Non perderti niente”, testo autobiografico che valorizza molti degli aspetti fondamentali della scrittura autobiografica. “Tutto avrei pensato nella vita, meno di vincere un premio per un libro… nella vita non mi sto perdendo niente veramente”, ha commentato con ironia il cantautore romano.

L’edizione 2021 del Festival, organizzato come sempre dalla Libera Università dell’Autobiografia con il patrocinio del Comune di Anghiari, il sostegno dell’Associazione Pro-Anghiari e il contributo degli sponsor (Banca di Anghiari e Stia, Busatti, Caffè River e Centro Commerciale Naturale Vie di Anghiari) ha riscosso il gradimento dei presenti, per l’organizzazione e per il tema affrontato. I partecipanti hanno potuto fare esperienza del legame che esiste tra la scrittura di sé e le canzoni, all’interno dei laboratori, tenuti da esperti della LUA, che hanno accompagnato la mattina di sabato e che hanno dato spunto per nuove progettazioni. “Organizzare il Festival quest’anno – hanno commentato gli organizzatori a fine edizione – è stata una sfida che ci eravamo posti con il desiderio di permettere alle tante persone che ci seguono di potersi ritrovarsi ad Anghiari. Così è stato. Ci siamo ritrovati in un luogo nuovo e bellissimo, ma sentendoci custoditi da Anghiari grazie a una vista meravigliosa che ce lo ha fatto ammirare in tutta la sua bellezza, lì di fronte a noi, pronto ad ascoltare e a far risuonare nuove narrazioni. Un Festival diverso, che ha aperto, però, la porta su nuove prospettive verso il futuro”.

Molto apprezzati i momenti che hanno alternato racconti di sé alle canzoni, come la presentazione del testo “Nel segno di una canzone”, che ha dato il tema al Festival, intercalata dagli interventi musicali di Michele Marinini e dalla presenza dei cantautori Alessandro Sipolo e Massimiliano Larocca. Il primo ha chiuso la giornata di sabato con un concerto in cui ha raccontato come sono nate le canzoni presentate, Massimiliano Larocca ha tenuto un concerto dal suo ultimo album Exit|Enfer, organizzato nell’ambito delle collaborazioni con il Festival dei Cammini di Francesco, accompagnando i brani con un racconto autobiografico. Oltre a questo, pur sotto la pioggia, nella serata di venerdì la collaborazione con Effetto K ha fatto in modo che parole e note risuonassero tra le vecchie pietre di Anghiari in Piazza Mameli, mentre Claudio Cioni ha presentato una ricerca-racconto portata avanti per ricostruire, anche tramite i suoi ricordi personali, le storie delle molte band rock che suonavano tra Anghiari, la Valtiberina e Arezzo negli anni ’80 e ’90.

A chiudere il Festival le parole del professor Duccio Demetrio, fondatore della Libera Università dell’Autobiografia: “Si tratta di una grande soddisfazione che si è rinnovata ancora una volta dopo l’edizione a distanza del 2020, unita al piacere di incontrarci per condividere idee, esperienze, progetti, proposte. Dedicare il Festival alle biografie musicali, cioè ai ricordi delle canzoni della nostra vita, ci ha permesso di vivere tanti momenti di grande intensità. Tre giornate emozionanti che ci danno ulteriore entusiasmo verso l’approccio autobiografico e il desiderio di raccogliere le storie di vita degli altri. Una passione che vuole andare verso noi stessi per aiutarci attraverso la scrittura a raccontare quello che ancora non abbiamo raccontato e che va anche verso gli altri. Un duplice movimento, da sempre la forza della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari”.

La premiazione di Luca Barbarossa. Foto di Samuele Moretti
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