Unione dei comuni, approvato il bilancio di previsione

Il PD vota contro: “Non c'è condivisione”. L'assessore Romanelli: “Con il pensionamento della dirigente nuova struttura dell'ente basata sulle posizioni organizzative”

Il presidente dell'Unione dei comuni Franco Dori e nel riquadro gli altri membri del consiglio collegati in videoconferenza

Il 2021 dell’Unione montana dei comuni della Valtiberina toscana si è chiuso con l’approvazione del bilancio preventivo, votato dall’assemblea nella riunione del 30 dicembre scorso. L’incontro si è svolto in videoconferenza, con il solo presidente di turno Franco Dori, sindaco di Sestino, presente nella sede di via San Giuseppe a Sansepolcro.

Lo stesso Dori ha aperto la seduta rispondendo a sollecitazioni avanzate dai consiglieri del Partito Democratico nella riunione di novembre, ed in particolare quella di costituire commissioni consiliari almeno nei settori sociale e bilancio: il presidente ha detto che l’argomento, che richiede una modifica allo statuto dell’ente, sarà discusso nella prossima riunione della giunta (organismo che per legge riunisce i sindaci dei sei comuni che costituiscono l’Unione).

Nel proprio intervento iniziale Dori ha inoltre ringraziato la dirigente Marida Brogialdi nell’imminenza del pensionamento e, prima di cedere la parola all’assessore alle finanze Alfredo Romanelli, ha invitato il consiglio “ad approvare il bilancio all’unanimità al fine di seguitare in questo percorso collaborativo e dare corpo ai buoni propositi e ai tanti obiettivi che ci siamo prefissati come amministrazione”.

Romanelli ha illustrato il bilancio di previsione e ha motivato la scelta di farlo entro la fine dell’anno tenendo anche conto del pensionamento della dirigente: “La giunta ha pensato di dare una nuova struttura all’ente – ha detto il sindaco di Monterchi – non riconfermando un dirigente ma andando verso le posizioni organizzative. Per poter essere operativi fin dal primo gennaio si rende quindi necessario approvare il bilancio, che comprende anche gli oneri e le competenze riguardanti le posizioni organizzative”.

Romanelli ha ricordato tra le peculiarità del bilancio dell’Unione rispetto a quelli dei comuni l’assenza di entrate tributarie dopo il passaggio delle competenze sulla bonifica agli appositi consorzi. L’assessore al bilancio ha quindi spiegato che i trasferimenti correnti ammontano a 3.349.000 euro. Di questi, 736.000 arrivano dalla Regione per il Fondo unico per le spese strutturali dell’ente (“Un dato un po’ preoccupante perché rispetto agli anni passati scende di oltre centomila euro”, ha commentato Romanelli). Una parte importante sono i trasferimenti da parte dei comuni per i servizi associati, di cui circa 900.000 euro riguardano il sociale. Sempre per il sociali ci sono altri contributi regionali per oltre 400.000 euro. Le entrate extratributarie ammontano invece a 1.824.000 euro, di cui 440.000 sono proventi per la distribuzione di acqua ad uso irriguo, mentre cifre significative derivano dalle rette delle strutture incassate dalla Asl e dai cittadini. A fronte di investimenti ridotti, la parte più importante della spesa riguarda il personale e il sociale, con la sola rsa di Anghiari che ha un bilancio di oltre 800.000 euro.

Nell’illustrare il bilancio Romanelli ha rimarcato come l’intento di tutti i sindaci quello di implementare i servizi associati. Questo “al fine di poter svolgere meglio alcuni servizi che soprattutto i piccoli comuni non riescono più a fare, dando all’ente la veste nuova di vero service per i comuni associati”; e anche perché “è l’unica possibilità dell’ente per mantenersi, visto che i contributi strutturali sono sempre minori e c’è necessità di creare nuove risorse”.

In rappresentanza dei quattro esponenti del Partito Democratico, il consigliere comunale monterchiese Lorenzo Minozzi ha detto che “pur comprendendo l’invito del presidente a votare all’unanimità non possiamo farlo sempre per gli stessi motivi, cioè perché il bilancio di un ente strategico per un territorio avrebbe bisogno di una discussione più partecipata, e il luogo è quello delle commissioni. Lo sosteniamo da ben tre presidenze, speriamo che questa sia la volta buona per arrivare a far sì che prima del consiglio ci sia una forte condivisione. Ogni volta – ha detto ancora Minozzi – sembra di trovarsi di fronte alla riproposizione di vecchi bilanci leggermente adeguati sulle quote, mentre noi siamo convinti che le esigenze dei cittadini valtiberini negli anni siano fortemente cambiate, per cui anche il bilancio avrebbe bisogno di un equilibrio diverso. Siamo convinti della veridicità delle parole del presidente e dell’assessore che da più di una seduta parlano di una svolta dell’ente: siamo favorevoli a questa azione e la supporteremo qualora dovesse iniziare una fase attiva che vada oltre quello che diciamo ogni volta in consiglio, però il nostro voto resta contrario”, ha concluso.

Nel dibattito è poi intervenuto il consigliere comunale biturgense Tonino Giunti, che ha manifestato perplessità sulla scelta di puntare sulle posizioni organizzative anziché su una figura dirigenziale: “Nella precedente legislatura pur essendo all’opposizione votai insieme al sindaco Cornioli questa scelta per il comune di Sansepolcro, che lui motivò con dei risparmi di spesa – ha ricordato Giunti – però questo esperimento secondo me è stato un insuccesso. Alla lunga capita che gli uffici vadano in conflitto tra di loro non essendoci un dirigente che rappresenta la parte politica, che cambia quando cambia colore l’amministrazione, al di sopra nell’organigramma alle posizioni organizzative e agli uffici”. Nel merito il presidente Dori ha replicato che “per ora nulla è precluso, strada facendo vedremo il da farsi”.

Si è quindi passati alla votazione, con 13 consiglieri presenti su 18: il bilancio previsionale è stato approvato con 9 voti favorevoli e 4 contrari. Infine, sono stati rinviati piano triennale delle opere pubbliche e programma biennale acquisti beni e servizi che, pur facendo parte del Documento unico di programmazione, non erano stati inseriti all’ordine del giorno. Per tale ragione i consiglieri del PD avevano annunciato la loro non partecipazione al voto, che avrebbe fatto mancare il numero legale.

Exit mobile version