Gli Atenei di Perugia e Bologna realizzano un integratore alimentare insieme a Laboratori Biokyma

I ricercatori universitari hanno condotto uno studio che ha portato alla formulazione e commercializzazione di un integratore in capsule da parte dell'azienda anghiarese

Cardo mariano, fieno greco e ginseng indiano per mantenere la massa muscolare. Cresce in modo esponenziale il numero di pubblicazioni scientifiche sull’efficacia dei principi attivi contenuti nelle piante medicinali per la salute dell’uomo. Grazie a tecnologie sempre più avanzate, gli studi mostrano con precisione i meccanismi d’azione, i dosaggi, e la corretta durata dei trattamenti, con particolare attenzione agli effetti indesiderati ed eventuali interazioni con principi attivi contenuti nei farmaci. Tutte queste informazioni garantiscono un utilizzo attento e sicuro delle piante medicinali, sempre sotto la guida accorta del professionista, medico, farmacista e erborista.

Con grande soddisfazione, dopo più di un anno di ricerca, il gruppo coordinato dalla professoressa Francesca Riuzzi di San Giustino (Perugia), ha pubblicato importanti risultati sull’utilizzo di una combinazione di tre piante officinali a sostegno del tono muscolare; risultati pubblicati su un’importante rivista scientifica del settore nutraceutico, Nutrients.

I muscoli compongono quasi la metà del peso corporeo di un essere umano e svolgono funzioni rilevanti. Oltre a permettere il movimento e sostenere la postura, mantengono l’omeostasi dell’intero organismo; ad esempio regolano la temperatura corporea, il metabolismo e lo stoccaggio di zuccheri e proteine. L’atrofia muscolare è una problematica comune a danno del muscolo scheletrico e può essere dovuta a patologie come obesità, anoressia, diabete, cancro, malattie neurodegenerative, oppure essere il risultato del fisiologico declino del tono muscolare con l’avanzare dell’età (sarcopenia). L’atrofia muscolare ha anche un forte impatto sociale, in quanto compromette la capacità dell’individuo di compiere semplici azioni quotidiane e la sua autosufficienza. L’aumento dell’età media della popolazione accresce la rilevanza di questa problematica nella vita dell’uomo. Non esistono infatti, ad oggi, cure farmacologiche efficaci nel trattamento dell’atrofia muscolare e l’unica arma a disposizione per limitarne l’insorgenza è mantenere un sano regime alimentare ed una adeguata attività fisica.

Nello studio sono stati testati estratti standardizzati di 100 piante officinali su cellule muscolari in cui era stata indotta atrofia attraverso vari stimoli. I molteplici test hanno permesso di identificare la combinazione di tre piante medicinali più efficace nel contrastare tale condizione, ovvero Cardo mariano(Silybum marianum (L.) Gaertn.), Fieno greco (Trigonella foenum-graecum L.) e Ginseng indiano (Withania somnifera (L.) Dunal.). La formulazione si è dimostrata efficace anche nei successivi test su cellule muscolari umane ottenute da biopsie di soggetti anziani sarcopenici, e ne sono state identificate le vie intracellulari di trasduzione del segnale attivate. La formulazione ha dimostrato un importante effetto trofico su cellule muscolari coltivate in condizioni fisiologiche e isolate da soggetti giovani, stimolando la sintesi di proteine contrattili.

I risultati ottenuti che hanno portato alla formulazione dell’integratore alimentare Kymasin-up, sono il frutto della collaborazione fra due gruppi di ricerca guidati dal professor Guglielmo Sorci (Dipartimento di Medicina e Chirurgia Università di Perugia), e dal professor Ferruccio Poli (Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bologna), ed una ditta locale, Laboratori Biokyma di Anghiari, Arezzo. Il progetto si è svolto all’interno del bando della regione Umbria “Umbria A.r.c.o”, finalizzato a consolidare e promuovere relazioni produttive fra Università ed imprese private. Il successo del progetto ed il riconoscimento della comunità scientifica sull’importanza dei risultati ottenuti, oltre ad offrire una valida formulazione per il benessere del muscolo scheletrico, presenta l’opportunità di riflettere sull’importanza della collaborazione fra università ed aziende. Da un lato la professionalità di ricercatori universitari che mettono a disposizione delle aziende, oltre alla loro esperienza e capacità, delicate strumentazioni di laboratorio, dall’altro una spinta all’innovazione mirata da parte delle aziende per risolve richieste concrete suggerite del mercato.

Exit mobile version