Vincono i “falchi”, il 18 maggio riapre tutto

Approvato nella notte il Decreto legge, oggi attesi DPCM e ordinanze regionali. Rossi: “Mia opinione diversa ma non voglio che la Toscana sia penalizzata”. Resta il no agli spostamenti fra Regioni fino al 3 giugno. All'interno le linee guida per le singole attività

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Da lunedì 18 maggio possono riaprire in tutta Italia negozi di vicinato, centri commerciali, parrucchieri, centri estetici, bar e ristoranti, così come musei e biblioteche. Decadono dunque le ipotesi di aperture graduali circolate sulla stampa nei giorni scorsi (per la Toscana si era parlato di negozi il 18, parrucchieri il 21, bar e ristoranti il 25; o ancora di scaglionamento in tre settimane). È la vittoria dei “falchi” nel braccio di ferro tra l’esigenza di rimettere in moto al più presto l’economia del Paese e il timore di provocare un peggioramento del quadro epidemiologico e un eventuale nuovo lockdown.

La decisione è arrivata al termine di una lunga giornata in cui si sono alternate riunioni della Conferenza Stato-Regioni, della Conferenza delle Regioni e del Consiglio dei Ministri, che si sono concluse dapprima con l’approvazione di linee guida condivise tra i Governatori (visionabili per intero qui), poi con il loro recepimento da parte dell’esecutivo e infine con l’approvazione del Decreto legge che disciplina spostamenti e riaperture a partire da lunedì 18 maggio. Dato il quadro generale, sono attesi per oggi tutti i dettagli e le conferme definitive nel nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e nelle ordinanze regionali che seguiranno.

L’intesa era stata commentata con favore già nella serata di ieri da alcuni presidenti di Regione, come Bonaccini, Zaia, Fontana e Toti, mentre la presa di posizione di Enrico Rossi è arrivata all’alba di questa mattina. Il Presidente della Giunta ha parlato di un “contrordine” rispetto alle riaperture graduali annunciate dal Presidente del Consiglio Conte ancora ieri mattina e ha criticato la scelta di aprire tutto subito e di ridurre a un solo metro la distanza interpersonale da mantenere. Rossi, insomma, non condivide ma si adegua: “La mia opinione era e resta diversa”, scrive, “ma non voglio che la Toscana sia penalizzata rispetto ad quadro nazionale di cui comunque tra poco tempo, quando a fine mese la circolazione tra regioni tornerà libera, finirebbe per risentire annullando gli effetti di eventuali interventi a tutela di una maggiore sicurezza”.

Il Governatore si dice comunque “sicuro che anche in questa nuova fase la Toscana riuscirà bene, e comunque meglio di tante altre regioni le quali, con alle spalle un quadro ben più drammatico, hanno fortissimamente voluto che si riaprisse tutto e subito e con il metro corto”.

“Pur nella consapevolezza delle oggettive difficoltà della situazione”, aggiunge con disappunto, “l’impressione è che si proceda a colpi di strambate, a cambiamenti repentini: prima chiusure tardive e blande per certe realtà, poi blocchi totali a prescindere da ogni altra valutazione e infine aperture che preannunciano e spingono verso una normalità che purtroppo non esiste ancora. Il mio timore”, spiega, “è che così finiamo per lasciare sul campo effetti più pesanti di altri paesi, sia sul piano della salute che su quello economico. Mi auguro sinceramente che non si debba tornare indietro”.

Per quanto riguarda gli spostamenti, da lunedì decade l’obbligo di autocertificazione all’interno della Regione, mentre non si sblocca la questione, molto sentita in Valtiberina, dei confini regionali: potranno essere superati solo per motivi di lavoro, salute o urgenza e sempre con autocertificazione. Fino al 3 giugno, dunque, niente visite ai parenti nell’Altotevere umbro o nella valle del Savio.

Vedi tutte le linee guida che dovranno rispettare le attività.

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