Com’è stato il ritorno in classe a Sansepolcro

Abbiamo contattato i dirigenti scolastici del territorio per comprendere la situazione nei diversi istituti e raccogliere considerazioni sulle tanto discusse riaperture

La scuola è ripartita tra le polemiche. In questi giorni presidi, dirigenti scolastici e vari governatori di regione – preoccupati per i numeri da record registrati nelle ultime settimane sul fronte dei nuovi contagi – hanno rivolto accorati appelli all’esecutivo, in primis al premier Draghi e al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, per posticipare di almeno un paio di settimane il ritorno in classe e ricorrere al tanto discusso strumento della didattica a distanza. Alla fine il governo ha tirato dritto per la propria strada, disponendo il ritorno in presenza in tutto il Paese.

Anche a Sansepolcro, da ieri mattina, le attività didattiche sono ufficialmente riprese secondo le modalità tradizionali. Per comprendere meglio la situazione nei diversi istituti del principale comune della Valtiberina toscana, abbiamo contattato i dirigenti scolastici del territorio per raccogliere le loro impressioni a margine del rientro in classe.

Il primo interlocutore è il professor Claudio Tomoli, attuale dirigente del liceo “Città di Piero” e dell’Istituto Comprensivo Statale cittadino che comprende scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado. “Per quanto riguarda gli istituti superiori abbiamo un centinaio di richieste per ragazzi positivi o che sono in quarantena per contatti con altri positivi. Sul fronte del corpo insegnanti abbiamo invece dei numeri bassissimi: i docenti attualmente non operativi sono un paio”.

Diversa la situazione del Comprensivo dove, spiega Tomoli, “abbiamo una decina di docenti che sono assenti causa Covid tra positivi, contatti e quarantene. Per le stesse ragioni, anche qui, abbiamo diversi ragazzi che stanno lavorando in modalità dad. La situazione certamente non è rosea, vediamo quali saranno gli sviluppi nei prossimi giorni. Noi siamo pronti ed organizzati con tutte le nuove procedure disposte dal governo. Ci auguriamo di non doverle attivare, ma la sensazione è che potremmo essere presto costretti a farlo.”

Ancora sotto controllo la situazione al liceo artistico “G. Giovagnoli” e al professionale “F. Buitoni”, entrambi diretti dal professor Giuseppe De Iasi: “Le richieste di attivazione della dad per studenti in quarantena sono al di sotto delle dieci unità comprendendo entrambi gli istituti – spiega – Numeri ancora contenuti, vedremo la situazione come si evolverà nei prossimi giorni.”

“Nel frattempo al rientro a scuola gli studenti sono tenuti a presentare delle autocertificazioni compilate da genitori e da loro stessi se maggiorenni, dove si conferma l’assenza di sintomi e contatti con casi Covid – aggiunge De Iasi – A questo abbiamo attivato anche un Google form per raccontare la propria situazione in caso di vicende particolari. Alla luce delle nuove direttive ministeriali, ne è stato attivato anche un altro per comunicare la situazione vaccinale.”

Le festività natalizie hanno infine minato il sereno rientro degli studenti del Liceo della Comunicazione Inps San Bartolomeo. A fare il punto della situazione è il dirigente Fabrizio Bianchi: “Nel nostro caso siamo rientrati a scuola il 7 gennaio. Prima delle vacanze non c’erano stati problemi particolari: sia tra gli studenti che tra gli insegnanti non si registravano quarantene o casi di positività. Al momento abbiamo 17 contagi tra gli studenti, che però non hanno determinato quarantene delle classi essendo risultati positivi durante le feste, mentre le quarantene per contatti sono altre 7. La situazione è in evoluzione ma attualmente lo scenario non appare incoraggiante.”

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