Giuseppe Del Barna: “Sansepolcro città morente che va rilanciata attraverso il turismo”

“Se la gente vuole un cambiamento vero Laura Chieli non avrà problemi ad andare al ballottaggio. Siamo inesperti? Meglio fare a meno dell'esperienza dimostrata da tanti altri”

Giuseppe Del Barna

Giuseppe Del Barna, ex dipendente comunale e figura storica del Gruppo Sbandieratori di Sansepolcro, ha deciso di scendere in campo alle prossime elezioni amministrative nella coalizione composta dalla lista civica Futura e da Fratelli d’Italia, che appoggia la candidatura a sindaco di Laura Chieli.

Come mai la scelta di un impegno in politica?

“Fondamentalmente perché mi è stato chiesto. Sono sempre stato attento alle problematiche della città, sono profondamente innamorato di Sansepolcro, come dimostra il mio curriculum di vita, e ho sempre fatto l’impossibile per cercare di portare acqua al mulino di Sansepolcro. Mi è stato chiesto, ho domandato quali erano gli obiettivi e mi è stato presentato un programma che mira alla rinascita della città. Purtroppo penso che non sia possibile smentire il fatto che Sansepolcro sia una città morente, ma io credo molto nel suo rilancio turistico. Questo vuol dire anche farla diventare un centro di attrazione di capitali che potrebbero portare a insediamenti produttivi, che a loro volta potrebbero dare una svolta a una città che sta esalando l’ultimo respiro”.

Una critica che viene fatta a Laura Chieli e in generale alla sua coalizione è quella dell’inesperienza politica. Come valutare questo aspetto?

“L’inesperienza è una cosa, l’incompetenza è un’altra. Io credo che tutti noi che partecipiamo a questo gruppo siamo persone di capacità normali, e del resto il comune non è un’azienda, non è una start-up: il comune deve essere amministrato con il sapere del buon padre di famiglia, che spende i soldi giusti, cioè quelli che ci sono, fa i debiti giusti, cioè quelli che si possono pagare, e non sperpera denaro su cose inutili. Visto che la critica sull’inesperienza ci viene anche dalle altre coalizioni, vorrei dire che se l’esperienza è quella dimostrata nel passato più o meno recente da tanti esponenti di quelle stesse coalizioni, allora se ne può fare anche a meno. Si può fare l’esempio dell’amministrazione Cornioli che ha smantellato la macchina comunale e spende cifre enormi per le cooperative, o dell’ufficio tecnico sotto la gestione dell’assessore Marzi, o dei pignoramenti di beni del comune causati da uno degli ultimi assessori che ha avuto Sansepolcro dei rinati Repubblicani. Di questo posso parlarne a maggior ragione perché, anche se sarò candidato come indipendente nella lista di Fratelli d’Italia, rivendico di essere repubblicano e di essermi iscritto a quel partito a 18 anni. Oppure chiediamoci cosa ha lasciato Laurenzi: cinque anni all’opposizione e qualcuno se n’è accorto?”

In una prima fase di trattative il tavolo del centrodestra sembrava unito, poi cosa è successo?

“Questa è una cosa che mi ha sconvolto, perché io sono abituato a dare fiducia a tutti. La Lega era schierata sulla candidatura di Laura Chieli, tanto è vero che quando Noi per Sansepolcro chiarì categoricamente che non l’avrebbe appoggiata, la Lega si alzò e se ne andò, e con lei Fratelli d’Italia. Poi ai primi di giugno hanno iniziato a diventare sfuggenti e improvvisamente da Arezzo gli è stato imposto di appoggiare un’altra candidatura. Anche Pincardini criticava la Lega e Noi per Sansepolcro, e poi è apparso insieme a loro in una famosa fotografia. Come disse Benigni a proposito di Craxi presidente del consiglio, c’è da morire dal ridere, anzi no, c’è da morire dal piangere. Come possiamo essere garantiti da persone a cui basta un semplice fruscio di vento che viene da Arezzo e cambiano completamente idea e posizione? Arezzo ci ha imposto l’acqua, la nettezza urbana, lo smantellamento dell’ospedale, e ancora stiamo ad ascoltare quello che dicono da lì? Nella mia fantasia dico sempre che ad Arezzo ci dev’essere un uomo nero che studia come fare per danneggiare Sansepolcro, altrimenti non si possono spiegare le coercizioni che ci sono state fatte, addirittura fin da quando il sindaco Del Furia fu costretto a dimettersi per una decisione presa ad Arezzo”.

Credete nel ballottaggio?

“Non faccio previsioni di questo tipo, ma credo che se la gente fa quello che dice nelle strade, se vuole cioè un cambiamento vero, Laura Chieli – una persona al di fuori di tutti i giochi, mai coinvolta in manfrine politiche, che gode di un’ottima opinione ampiamente diffusa ed è un’insegnante stupenda – avrà un grande successo e non ci saranno troppi problemi per andare al ballottaggio. Però quando si muovono certe forze qualche volta si spera e si pensa che si possa influire sulla testa della gente, anche se penso che oggi le persone sia molto meno influenzabili”.

Come dovrebbe muoversi la prossima amministrazione?

“Noi abbiamo fatto un bel lavoro di ascolto, ci siamo incontrati e ci stiamo incontrando con persone che operano nel sociale, nel turismo, che fanno cose per Sansepolcro. Non abbiamo chiesto i voti ma abbiamo chiesto cosa ci vorrebbe per poter migliorare la loro azione. Se verremo chiamati a dirigere questa città cercheremo di soddisfare al meglio le necessità di queste persone, sia che si tratti di attività sociali, turistiche o ricreative. Puntare sul turismo non significa puntare sulla massa. Ci sono iniziative alle quali crediamo molto, prima di tutto i cammini di Francesco e quel turismo lento che porta la gente ad ammirare le nostre zone e magari fermarsi qualche giorno. Un progetto che sto facendo fare a un carissimo amico che è esperto di queste cose riguarda tutti i possibili percorsi di mountain bike attorno al nostro comune, che potrebbero allacciarsi ai percorsi in altri comuni. Poi esiste già il progetto di un cammino intorno al lago di Montedoglio, che adesso serve solo a dare l’acqua alle altre zone. Invece anche il lago dovremmo sfruttarlo per portare economia, perché portano economia il chiosco, il bed and breakfast, il noleggiatore di biciclette o di pattìni. Inoltre bisogna legare Sansepolcro a tantissime altre iniziative. A Città di Castello abbiamo Burri che è un grande del Novecento, è impossibile aprire una vera collaborazione con la Fondazione Burri? Sansepolcro può essere rilanciata e non deve essere un centro storico morto. Mi rivolgo anche ai giovani, che devono portare idee e proposte nuove, e che è giusto che si possano divertire anche nel centro storico. Basta essere chiari sulle regole, e per esempio potenziare il corpo dei vigili urbani per avere una pattuglia in azione tutte le sere. Non è difficile, basta volerlo fare”.

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