Il vicesindaco Paola Vannini racconta la propria positività al Covid

Intervistata da Errevutì: “All'inizio grande paura, ma bisogna affrontare la situazione con serenità, affidarsi ai colleghi della Asl, che hanno un approccio eccellente, e non farsi prendere dai sensi di colpa”

Il vicesindaco Paola Vannini

L’assessore alla sanità del Comune di Sansepolcro Paola Vannini, che dallo scorso 2 ottobre è anche vicesindaco, ha parlato questa sera in diretta radiofonica su Errevutì della propria positività al Covid-19. Interpellata dal conduttore Antonello Antonelli sullo stato dei contagi in città, Vannini ha colto l’occasione per dare la notizia: “Approfitterò per fare un confronto molto personale con i nostri ascoltatori”, ha detto, “in quanto sono in isolamento perché risultata positiva al tampone Covid”.

“La prima sensazione è quella di grandissima paura”, ha spiegato, “perché sei entrata in un percorso di cui forse riesci a ricostruire l’inizio ma che non sai dove ti porterà”. Riguardo all’origine del contagio, la dottoressa ha raccontato che “il contatto che ho avuto ha avuto febbre e mi ha avvisato subito, quindi mi sono messa in isolamento con mio marito, che però ha avuto un tampone negativo. Io invece dopo 5 giorni avevo il tampone positivo e devo dire che lì per lì ho vissuto questa cosa con angoscia. I sintomi fortunatamente, data anche l’età. li ho avuti piuttosto leggeri e questo non dipende da noi ma da come vogliono andare le cose. I miei colleghi mi dicono che il peggio dovrebbe essere passato. Certo, quello che voglio dire a tutti è che bisogna mettersi in uno stato d’animo di maggior serenità possibile, anche se non è semplice, e smettere di ascoltare le notizie drammatiche che purtroppo arrivano tutti i giorni, perché hai come la sensazione da un momento all’altro di dover rientrare nelle statistiche peggiori. E poi bisogna affidarsi totalmente ai colleghi della Asl, che hanno un modo di approcciarsi e di consigliarti anche telefonicamente veramente eccellente. Ti danno la sensazione di non essere abbandonato, perché questo isolamento dà anche un senso di solitudine. Ho misurato la temperatura due volte al giorno, come mi è stato detto”, ha poi spiegato, “e mi sono fornita di un pulsiossimetro, apparecchio che rileva la saturazione dell’ossigeno nel sangue per vedere che non ci sia un aggravamento magari ancora poco percepibile. Forse questa è una cosa che è possibile per tutti con una spesa molto modesta”.

Il vicesindaco ha poi sottolineato che “un positivo si sente giudicato, ma può capitare a chiunque, non vorrei che si creasse la caccia all’untore. Qualche volta è impossibile evitarlo, quindi non ci avviliamo. Vediamo che gli ospedali e le rianimazioni sono piene, però è anche vero che tantissimi ce la fanno e speriamo anche senza eccessive conseguenze. E poi quando sarà finito finalmente saremo un pochino più tranquilli rispetto agli altri, perché almeno per un po’ di tempo saremo in qualche maniera immunizzati”. Ancora, Vannini ha ribadito l’esortazione ai positivi a “non farsi prendere dai sensi di colpa: se è capitato”, ha detto, “ci vuole comprensione anche nell’ambito delle famiglie”.

Infine, il vicesindaco ha notato che “ormai la diffusione del virus è molto ampia, e penso che molto avvenga anche silenziosamente, che in parecchi ce l’abbiano senza saperlo e si immunizzeranno, così finalmente si creerà quell’immunità di gregge su cui però non si può fare troppo conto. Ma c’è da sperare di cavarcela, un po’ di ottimismo bisogna averlo”, ha detto in conclusione.

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