Palestre e Coronavirus, Faraglia: “Il 18 maggio data chiave”

Intervistato dai colleghi di Errevutì, Properzio Faraglia ha parlato dei disagi che sta attraversando il settore del fitness

Con l’arrivo della fase 2 sono finalmente riprese le attività sportive individuali all’aperto. Nonostante gli annunci delle ultime ore lascino intendere che c’è volontà di renderli operativi entro tempi brevi, non c’è però ancora una data ufficiale per la riapertura degli spazi di allenamento al chiuso. Il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, vorrebbe riaprire poco dopo la metà del mese ed ha chiesto un parere al comitato tecnico scientifico. Il 18 maggio potrebbe essere la data ipotizzata.

Di questo ed altro si è parlato con Properzio ‘Cino’ Faraglia nella puntata di TeverePost andata in onda giovedì scorso su Errevutì. I colleghi Antonello Antonelli ed Ilaria Lorenzini hanno avuto modo di raccogliere la testimonianza di Faraglia, storico preparatore atletico e socio fondatore della palestra Alter Ego di Sansepolcro, che ha raccontato come il suo settore sta affrontando questo periodo di inattività illustrando anche possibili strategie per il futuro.

C’è qualche sono possibilità di rivedere le palestre aperte a breve?

A quanto ci risulta, il 18 maggio dovrebbe essere una data chiave: presto dovrebbe essere presa una decisione, ma non sappiamo ancora di che tipo. Ci sono in questi giorni delle riunioni importanti a livello di Ministero che dovrebbero dirci finalmente qualcosa di più preciso.

Voi quale data auspicate per la ripresa delle attività?

Una soluzione potrebbe essere quella di riaprire dal 3 di giugno. Mi riferisco in modo particolare alle strutture molto ampie come la nostra: avendo a disposizione 1500 metri quadrati di locali c’è la possibilità di accogliere più persone contemporaneamente con le dovute distanze e secondo i parametri previsti.

In attesa di riaprire ci sono attività cosa suggerite ai vostri clienti che vogliono continuare a tenersi in forma?

Nel frattempo con un po’ più di volontà rispetto alla palestra, perché lì ci si va apposta, si può ripiegare su varie alternative per mantenere un minimo di condizione generale sia a livello di tono muscolare, sia a livello cardiovascolare. Soprattutto adesso che il tempo è bello e si può uscire individualmente per una corsa o una passeggiata.

Passando al lato economico, per un tipo di attività come la vostra qual è l’entità del danno causato dalla chiusura forzata?

L’impossibilità di avere gente e soci che venissero ad iscriversi per due mesi e mezzo, considerato anche il periodo in cui è scattata la chiusura, credo che possa essere quantificata attorno al -40%. Si tratta di un danno molto importante.

Tenendo inoltre in considerazione il fatto che molte persone, con l’arrivo dell’estate, potrebbero ormai rimandare a settembre il loro rientro.

Sicuramente non saremo in alta stagione, ma se dovessero concederci la possibilità di riaprire prima di settembre noi lo faremo. Ovviamente si dovrebbe capire bene in quali tempi e modi, così che con i soci si possa decidere cosa è meglio fare e quali accorgimenti prendere, comunque l’idea sarebbe quella di riaprire ed offrire il servizio almeno ai soci annuali della nostra palestra. A settembre, poi, con l’arrivo della stagione autunnale, la speranza è che questa situazione emergenziale possa concedere una tregua garantendo soluzioni più flessibili a livello di restrizioni. 

Exit mobile version