Studenti umbri a Sansepolcro, Cornioli: “Regione e prefettura diano indicazioni chiare”

Il sindaco: “La questione travalica la competenza del comune”. L'Istituto Giovagnoli: “Costretti a revocare la misura dopo una nota della Regione Umbria, pur non tutelando la popolazione scolastica aretina”

La notizia dello stop alle lezioni in presenza per gli studenti umbri nelle scuole di Sansepolcro si era diffusa nel pomeriggio di ieri, con le prime comunicazioni a famiglie e insegnanti e gli annunci nei siti degli istituti. Sempre più accese le polemiche che si erano innescate, che avevano coinvolto anche alcuni sindaci dell’Altotevere (qui l’articolo di ieri sera). Alla fine l’obbligo di dad per gli studenti provenienti dalla regione confinante era stato ratificato dal Liceo Città di Piero e dall’Istituto Giovagnoli, mentre l’Istituto comprensivo aveva diffuso in tarda serata una nota secondo la quale tutti gli studenti erano ammessi alle lezioni in presenza.

Successivamente, anche l’Istituto Giovagnoli ha diramato una circolare revocando la precedente disposizione:

“A seguito della sopraggiunta emissione e ricezione di una nota della Regione Umbria, si prende atto che pur non tutelando la popolazione scolastica aretina siamo costretti a ritirare la precedente comunicazione. Pertanto sarà di esclusiva competenza delle famiglie la scelta di far seguire le lezioni previste in presenza in modalità dad per il proprio figlio/a. Tale disposizione resta in vigore per l’intera settimana a venire come già precedentemente comunicato”, si legge.

Ha quindi preso posizione il sindaco di Sansepolcro Mauro Cornioli, demandando la decisione sul da farsi agli organi superiori:

“In seguito alle problematiche circa la frequenza di ragazzi provenienti dalla zona rossa istituita in Umbria nelle scuole di Sansepolcro, nel rispetto del diritto all’istruzione e del diritto alla salute si informa la cittadinanza e le famiglie che la questione travalica l’ambito e la competenza del Comune: è necessario che a livello regionale siano date indicazioni chiare. Ho personalmente contattato e scritto sia al Prefetto di Arezzo che al presidente della Regione Toscana perché ritengo indispensabile siano loro, come soggetti di livello superiore, a definire la questione. Appena sarà tutto definito, vi aggiornerò”.

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