Chiara Andreini: «Sta maturando una coscienza più politica, il civismo ha fatto il suo tempo»

La segretaria del PD parla a TeverePost del progetto “La città di tutti” a sostegno di Laurenzi: «Serve visione di Sansepolcro a 10 o 20 anni. Coalizione aperta a nuovi ingressi»

Chiara Andreini

Con Chiara Andreini, segretaria del Partito Democratico di Sansepolcro e membro del gruppo consiliare PD-InComune, abbiamo fatto il punto della situazione sulla campagna elettorale della coalizione “La città di tutti” che appoggia la candidatura a sindaco di Andrea Laurenzi.

La città di tutti” è stata la prima coalizione a scendere ufficialmente in campo. Ad oggi qual è lo stato di salute di questa compagine?

Io direi molto buono: stiamo lavorando insieme sul programma, sugli aspetti organizzativi e anche su come presentarsi e comunicare i nostri contenuti alla città. È un lavoro di squadra che speriamo possa dare i propri frutti nei prossimi giorni. Tra l’altro ci siamo presentati come forze politiche e forze civiche ma siamo ancora disponibili a nuovi ingressi, qualora ci fossero realtà e cittadini che condividono le nostre idee.

A questo proposito, tra le tante forze politiche che esistono a Sansepolcro ce ne sono alcune non formalmente collocate in una coalizione, come Movimento 5 Stelle, Democratici per Cambiare, Italia Viva. Ci sono contatti con questi soggetti?

Sì, ci sono contatti con tutti. Con alcuni siamo ad uno stato più avanzato: Italia Viva condivide il percorso e sarà con noi alle prossime elezioni. Riguardo ai Democratici per Cambiare, abbiamo detto più volte che è un obiettivo importante ricomporre la frattura maturata dieci anni fa, quindi stiamo lavorando affinché si possa proseguire il cammino insieme. I Cinquestelle all’inizio hanno fatto parte della coalizione e poi i percorsi si sono divisi, ma anche con loro nel futuro ci potranno essere opportunità di collaborazione.

In precedenza sembrava che il progetto potesse ampliarsi anche a esponenti della lista Il nostro Borgo che oggi vediamo collocati altrove. Come valutare queste dinamiche?

Noi avevamo proposto a tutti di fare una coalizione più unitaria possibile, che potesse parlare a pezzi differenti della città. Questo perché il momento è molto particolare, con la pandemia da cui speriamo di uscire e importanti risorse all’orizzonte. Ci sembrava quindi opportuno mettere in campo forze che potessero ampliare il nostro raggio d’azione, guardando anche al mondo che rappresenta Il nostro Borgo. A noi è stato detto per scelte personali alcuni non avevano intenzione di impegnarsi di nuovo politicamente, mentre oggi li vediamo schierati da un’altra parte. Ci sta, nel senso che nella dialettica politica è anche normale che si possa cambiare idea. Ne prendiamo atto.

Che giudizio si può dare dello scenario che si sta delineando dopo l’uscita di scena del sindaco Cornioli e la definizione delle altre due coalizioni?

Direi che siamo tornati ad uno scenario molto più politicizzato rispetto a cinque anni fa, quando Mauro Cornioli scese in campo con tre liste orientate politicamente ma civiche nella loro essenza. Ora invece a Sansepolcro sta maturando di nuovo una coscienza forse più politica, e vediamo che le forze promotrici dei vari schieramenti sono tutte forze politiche: la Lega da una parte, Fratelli d’Italia da un’altra, e poi il Partito Democratico insieme ad Articolo Uno, Insieme Possiamo, Azione e Italia Viva. C’è un ritorno alla politica fatta dai partiti, molto probabilmente il civismo ha fatto la sua strada e il suo tempo.

Andrea Laurenzi è una figura d’esperienza ma al tempo stesso è stato il vicesindaco in un’amministrazione che cinque anni fa alle urne non è stata premiata. Come sarà accolto stavolta dall’elettorato?

Abbiamo fatto un ragionamento molto concreto: anche per quello che è il momento che stiamo vivendo abbiamo fatto la scelta di una persona giovane ma con esperienza, maturata anche al di fuori della politica, nel volontariato, nell’associazionismo, nel lavoro, anche nel commercio e nell’imprenditoria. È una figura che copre molti più mondi rispetto a quello della politica, e che comunque ha maturato anche una forte esperienza sia amministrativa che politica, come vicesindaco così come consigliere di minoranza. Anche quella è una bella formazione, perché per stare dall’altra parte della barricata servono entusiasmo, impegno e grande senso di responsabilità. Credo che sia la persona giusta, molto conosciuta in città per le tante iniziative che ha portato avanti e con il giusto connubio di esperienza, entusiasmo, voglia di fare e anche di risultati concreti ottenuti come persona e all’interno del partito.

In sintesi, quali saranno i temi chiave della campagna elettorale e del prossimo quinquennio amministrativo?

Ci stiamo concentrando su una visione di Sansepolcro che sia a dieci o venti anni. Negli ultimi anni abbiamo vissuto esperienze amministrative brevi, invece credo che questa città abbia bisogno di una visione più ampia. Le sfide sono quelle della transizione verde, di una rivalutazione e rivitalizzazione del centro storico che ormai non può più attendere, dell’economia: sappiamo quanto la pandemia abbia messo ancora più a nudo certe fragilità, quindi ci sarà bisogno di un impegno forte in favore delle aziende e del tessuto economico della nostra cittadina. Accanto a questo un tema molto forte è quello della rigenerazione urbana, dei nostri spazi che non hanno ancora una loro vocazione e che devono trovarla. Crediamo che su questi argomenti sia fondamentale avere un approccio diverso dal passato, di condivisione con la città, e crediamo che siano importanti l’ascolto e il tentativo di guidare i processi piuttosto che calarli dall’alto. Di conseguenza anche nella presentazione della nostra coalizione abbiamo sempre privilegiato l’aspetto dell’innovazione sociale: cercare di mettere gli interlocutori a sedere ad un tavolo per capire le reali necessità e su quelle costruire il progetto.

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