Don Zauker, l’esorcista di casa in Valtiberina

Intervista a Emiliano Pagani e Daniele Caluri, creatori del personaggio passato dal Vernacoliere a Feltrinelli che presto si scontrerà con Dylan Dog. Con un disegno esclusivo per TeverePost

I Paguri

Daniele Caluri ed Emiliano Pagani

Emiliano Pagani e Daniele Caluri, noti come Paguri, per molti anni sono stati assidui frequentatori della Valtiberina, che visitavano annualmente nei giorni precedenti alle festività natalizie per presentare libri o spettacoli teatrali, parlare di religione o semplicemente per cazzeggiare in compagnia di un nutrito gruppo di amici che li seguivano fin dai tempi in cui entrambi collaboravano con Il Vernacoliere.

Daniele Caluri è il disegnatore di Don Zauker, ma alla sua collezione di personaggi vanno aggiunti anche Fava di Lesso, Luana la babysitter e Nedo sempre in epoca Vernacoliere. Come disegnatore ha più volte dato vita a Martin Mystère e Dylan Dog per la Sergio Bonelli Editore.

Emiliano Pagani è l’autore e sceneggiatore di Don Zauker. In epoca Vernacoliere disegnava la Famiglia Quagliotti. Per Sergio Bonelli Editore collabora ad alcuni albi di Dylan Dog.

Come Paguri, oltre a Don Zauker, al quale è dedicata la nostra intervista, hanno dato vita alla miniserie umoristica Nirvana per Panini Comics.

La quarantena, o se preferite l’autoisolamento, sono sicuramente ottime occasioni di riposo, meditazione e riscoperta della fede. È stato così anche per voi?

Certo. Ci ha permesso di ricordare con affetto tutte le divinità che conoscevamo e inventare di nuove, quando avevamo finito di bestemmiare le vecchie.

Don Zauker, dal Vernacoliere alla Feltrinelli passando da un periodo di autoproduzione. Un percorso durato diciassette anni. Avreste mai pensato alla sua prima apparizione che avrebbe avuto questo tipo di successo?

In verità, no. Ma non per mancanza di fiducia quanto piuttosto perché la cosa non ci interessava. Non era quello il nostro obiettivo. Noi lo abbiamo creato e portato avanti unicamente come divertimento e valvola di sfogo, non soltanto nei confronti di un certo mondo che china acriticamente il capo di fronte a dei simboli religiosi ma anche verso un certo modo di fare e intendere il fumetto. In sostanza, noi siamo sempre andati avanti per la nostra strada, tutto il resto è arrivato di conseguenza.

Dopo la vostra ultima fatica Ego te dissolvo, quali progetti avete in cantiere singolarmente e come coppia di fatto?

La copertina dell’albo Ego te dissolvo

Dobbiamo curare una nuova edizione di tutte le storie brevi di Don Zauker che verranno ripubblicate sempre da Feltrinelli, con l’aggiunta di materiale e storie inedite realizzate appositamente per i nuovi volumi. Nel 2021 ci aspetta un’altra storia lunga, sempre per Feltrinelli, e un albo speciale di Dylan Dog in cui l’indagatore dell’incubo dovrà scontrarsi contro il nostro esorcista preferito. Dopo tutto questo vorremmo prenderci un periodo di pausa da DZ e fare altre cose, coronavirus permettendo.

Come avrebbe vissuto un periodo storico come questo Don Zauker?

Se ne sarebbe sicuramente approfittato per proprio esclusivo vantaggio, come un Salvini qualsiasi, ma con molto più stile e in maniera sicuramente meno meschina.

Quando tutto questo finirà, una visita a Sansepolcro e in Valtiberina rientra tra le prime cose che sognate di fare?

Don Zauker impaziente di tornare in Valtiberina nell’immagine realizzata per TeverePost

C’è stato un periodo in cui ogni 23 dicembre venivamo a Sansepolcro, al Tirar Tardi prima e al Pubbone poi, per presentazioni, spettacoli eccetera. Era diventata una specie di tradizione che ci piacerebbe molto riprendere. Anche in un altro periodo, magari. Tipo per Pasqua.

Per coloro che dovranno ancora stare a lungo chiusi in casa, oltre alle vostre opere, che tipo di letture consigliate?

Domanda complessa. Non ci entusiasmano quelli che danno consigli su come passare la quarantena suggerendo di dedicarsi alle belle arti, alla letteratura, alla poesia, alla cucina… Ci sembra che un atteggiamento del genere nasconda un senso di superiorità nei confronti degli altri nel quale non ci riconosciamo. Quindi, boh?

Exit mobile version