Laura Chieli: “Valtiberina valore aggiunto per tutto l’Aretino”

La consigliera comunale: “Onorata per la candidatura al consiglio provinciale”. Sul rapporto con la maggioranza a Sansepolcro: “I valori sono gli stessi, siamo aperti al dialogo e alla collaborazione”

Si svolgeranno domani le elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale di Arezzo, con il voto riservato ai soli membri dei consigli comunali dei 36 comuni della provincia. La lista che fa riferimento all’area di centrodestra si chiama “Comuni per la Provincia” e tra i 12 candidati schiera tre consiglieri comunali valtiberini: Matteo Del Barba di Anghiari, Monica Marini di Pieve Santo Stefano e Laura Chieli di Sansepolcro. Con quest’ultima – lo scorso ottobre candidata a sindaco di Sansepolcro e attualmente unica consigliera comunale della compagine formata da Fratelli d’Italia e Futura – abbiamo avuto una conversazione cominciata proprio dall’imminente appuntamento elettorale.

Quali sono gli obiettivi e le prospettive di questa candidatura alle elezioni provinciali?

Essere stata pensata come candidata mi inorgoglisce e mi lusinga. La prospettiva è la stessa che mi ha portato a impegnarmi politicamente quando mi sono candidata a sindaco di Sansepolcro ed è riassumibile nel motto “far bene il bene”. Con un possibile ruolo di consigliere provinciale, questo significa poter portare nell’ente provincia la voce della Valtiberina. Il nostro è un territorio geograficamente marginale, e il passaggio da marginalità a emarginazione molto spesso è facile, a volte anche indolore perché ci si assuefà ad essere un po’ dimenticati. Durante la campagna elettorale parlando con persone, associazioni, enti emergeva proprio questo refrain: la Valtiberina è dimenticata. Invece la Valtiberina rappresenta per l’intero Aretino un valore aggiunto. Noi siamo terra di confine, e per questo abbiamo accumulato nel tempo una contaminazione culturale, artistica, linguistica che sicuramente rappresenta un plus per l’intera provincia di Arezzo. Mi metto quindi in una dimensione generale che è quella dell’intera provincia, però con un occhio specifico alla voce della Valtiberina. Aggiungo che va fatto il possibile perché l’ente provincia si riappropri di un certo potere, perché la legge Delrio fortemente voluta da Renzi ha fatto grossi danni ad un ente che ha deleghe molto importanti come viabilità ed edilizia scolastica.

Dato il corpo elettorale circoscritto, in queste elezioni è più facile del solito fare calcoli sui risultati finali. Che tipo di attese ci sono?

I partiti tra di loro sicuramente hanno intessuto degli accordi, almeno per quello che è possibile fare, visto che fino a che non siamo nell’urna non sappiamo con esattezza quali possano essere certe dinamiche sottese. Io credo e spero che il fatto di essere stata candidata sia supportato da un certo consenso, non credo che le candidature vengano proposte tanto per fare. C’è da sperare che ci sia sostegno a livello locale, valtiberino, perché è un bene per tutti avere un rappresentante in provincia.

Laura Chieli a Sansepolcro siede all’opposizione di una maggioranza di centrodestra. Ci sono prospettive di riunificazione? Queste elezioni possono essere un primo passaggio in questo senso?

Ho sempre visto il mio sedermi all’opposizione non in maniera contrastiva, al di là di chi fosse arrivato in maggioranza. L’opposizione è uno strumento che garantisce democrazia e deve essere costruttiva, ed in questo modo sto cercando di interpretare il mio ruolo. È chiaro che il mio essere all’opposizione è più anomalo rispetto a quello del centrosinistra, perché io mi riconosco – e l’ho sempre detto – in un’area di centrodestra, quindi con la maggioranza i valori e gli intendimenti sono gli stessi, o quanto meno dovrebbero esserlo. Da parte mia, e credo anche da parte della maggioranza, c’è un rapporto di rispetto, di civiltà e di dialogo. Adesso è difficile dire cosa potrà accadere nel futuro, ma siamo senz’altro aperti al dialogo e alla costruzione collaborativa per il bene di Sansepolcro, questo è il primo punto di partenza importante. Eravamo arrivati alla fine della campagna elettorale con gli animi un po’ esacerbati, ma ora non c’è più questo aspetto forse anche tipico delle campagne elettorali, che portano a un appassionamento e a un agguerrimento.

Qual è lo stato di salute all’interno della vostra compagine, dopo qualche turbolenza vista a cavallo del ballottaggio?

Credo che tutto sia rientrato, stiamo lavorando alacremente, continuiamo sempre ad incontrarci, a progettare, a portare avanti con grande impegno quello che avevamo iniziato in campagna elettorale. Che alcune persone nel tempo possano avere avuto dei ripensamenti o che ci siano state delle defezioni penso che sia fisiologico e che riguardi tutte le compagini, perché sento dire le stesse cose anche parlando con gli altri.

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