Le costruzioni di cartone di Olivier Grossetête protagoniste a Sansepolcro

Ospite dell'associazione CasermArcheologica, in questi giorni l'artista francese sta dando vita a nuove creazioni con l'aiuto degli studenti del Liceo Città di Piero

Da alcuni giorni l’artista parigino Olivier Grossetête è ospite della città di Sansepolcro per un progetto laboratoriale dal titolo “Monumental Constructions”. Nei mesi scorsi i biturgensi avevano già iniziato a familiarizzare con il suo stile e le sue celebri costruzioni di cartone nell’ambito di un intervento di arte partecipativa, successivamente annullato a causa dell’emergenza Covid, che il 25 aprile scorso avrebbe dovuto portare alla costruzione di una fedele riproduzione della Torre di Berta in piazza.

Messa da parte (almeno per il momento) quell’originale iniziativa, oggi Grossetête e CasermArcheologica sono tornati a collaborare con un doppio progetto, sostenuto dal Mibact tramite il bando Creative Living Lab, che andrà a concludersi proprio oggi e che resterà disponibile al pubblico fino al 12 settembre. Il primo appuntamento, andato in scena tra il 2 e il 4 settembre, ha visto la costruzione di un’enorme torre in cartone, alta oltre 10 metri, ospitata nel chiostro di Palazzo Muglioni. Il monumento è stato composto ed assemblato in tutte le sue parti grazie al lavoro di piccoli gruppi di persone.

Il secondo progetto del laboratorio, che come detto andrà a concludersi proprio oggi 8 settembre, si pone l’obiettivo di ideare, co-progettare e realizzare insieme all’artista una serie di stanze utopiche in cartone, sempre all’interno dell’ex Caserma di Sansepolcro. All’iniziativa hanno preso parte vari cittadini assieme agli studenti del Liceo “Città di Piero”.

L’artista

Olivier Grossetête è uno degli artisti contemporanei oggi più conosciuti nel mondo per le sue originali costruzioni monumentali in cartone. Con le sue imponenti imprese partecipative, realizzate grazie all’entusiasmo del pubblico coinvolto, esplora lo spazio urbano insieme a chi lo vive. Le performance sono una riflessione sull’architettura e sui monumenti simbolici ma anche un progetto sociale e “politico”, invitano gli abitanti di una città a riunirsi attorno alla costruzione di un edificio identitario e temporaneo per vivere insieme un’esperienza artistica in cui ognuno assume un proprio ruolo. Realizzate in cartone e nastro, le costruzioni infatti vengono eseguite senza una gru o una macchina, solo grazie all’energia umana. 

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