Prese di posizione trasversali dopo il voto dell’assemblea dell’Autorità idrica

Insieme Possiamo: “La Regione modifichi le norme e tutte le forze politiche si esprimano sulla ripubblicizzazione”. Fratelli d'Italia: “No a bollette più care, mozione in consiglio regionale”

La diga di Montedoglio

Prese di posizione trasversali dopo il voto dell’assemblea dei soci dell’Autorità idrica toscana che, nella riunione di lunedì mattina, ha stabilito le tariffe con cui viene ceduta l’acqua grezza a Nuove Acque (qui l’articolo). Sul tema il comune di Sansepolcro aveva votato contro, con l’assessore ai beni comuni Gabriele Marconcini che aveva duramente criticato il provvedimento e chiesto al presidente dell’Ait di coinvolgere il Consiglio regionale per sanare quelli che aveva definito “assurdi paradossi” che finiscono per far pagare ai cittadini i costi dell’Ente acque umbro-toscane (Eaut).

Insieme Possiamo: “Comuni costretti a vestire una serie di ambigue doppie vesti”

Sul tema è intervenuto anche il gruppo politico di cui fa parte lo stesso Marconcini, Insieme Possiamo: “Quanto denunciato dall’assessore rappresenta l’ennesima riprova che la gestione mista pubblico-privato di risorse come l’acqua può generare clamorosi cortocircuiti. Da anni – si legge nella nota di Insieme Possiamo – ci battiamo per riportare l’acqua e i beni comuni sotto gestioni interamente pubbliche, non soltanto per una questione culturale e ideologica, ma anche perché in termini pratici è impossibile concepire un soggetto come un comune in una serie di ambigue doppie vesti: quella di rappresentanti di cittadini da un lato e soci del gestore dall’altro; quella di ente controllore e controllato allo stesso tempo; di soggetto venditore e acquirente nell’ambito della compravendita della stessa risorsa. Nel caso specifico – prosegue il gruppo che fa parte della maggioranza al governo di Sansepolcro – è assurdo che le tariffe siano definite in base a dati, analisi e valutazioni che servono soltanto a far tornare i conti di un ente, l’Eaut, che costa moltissimo e non produce ricadute significativa per i cittadini. In Valtiberina ciò è particolarmente evidente e per rendersene conto è sufficiente ricostruire la storia del lago di Montedoglio, da cui questo territorio non ha mai ottenuto nessun beneficio”.

“Per questi ad altri motivi – conclude Insieme Possiamo – chiediamo ancora una volta alla Regione di intervenire sulla Legge Rregionale 69 del 2011 e sulle disposizioni che regolano il funzionamento dell’Eaut; e chiediamo a tutte le forze politiche che saranno presenti alle prossime elezioni comunali ad Anghiari e Sansepolcro di esprimersi pubblicamente a sostenere il risultato del referendum 2011 ed impegnarsi in ogni sede per non allungare ulteriormente i tempi per il ritorno ad una gestione pubblica del servizio idrico”.

Carbonaro e Veneri (FdI): “Rincari inaccettabili”

La questione, come detto, ha suscitato reazioni trasversali: anche Fratelli d’Italia, con un intervento a firma del vicepresidente della sezione di Sansepolcro Giuseppe Carbonaro e del consigliere regionale Gabriele Veneri, ha infatti detto che “non è accettabile che i cittadini siano chiamati a pagare rincari così da ripianare i conti dell’Eaut. Già viviamo il paradosso che un comune come Sansepolcro, prossimo alla diga di Montedoglio, debba pagare l’acqua più degli altri comuni che usufruiscono della nostra stessa acqua – dice Carbonaro – Il costo dell’acqua in Valtiberina è molto al di sopra degli standard, e per abbattere le imposte pubbliche si potrebbe beneficiare di un adeguato potabilizzatore della riserva idrica di Montedoglio. Questo permetterebbe di soddisfare l’intero territorio”.

Da parte sua, Veneri fa notare che “in Consiglio regionale lo scorso 23 aprile abbiamo presentato una mozione in merito al costo dell’acqua pubblica in tempo di pandemia. Abbiamo chiesto alla Regione di impegnarsi per un contenimento dei costi”, dice, puntualizzando che “abbiamo chiesto che non si applichino ai cittadini eventuali conguagli gravanti dalla tariffa 2020 ma vengano recuperati attraverso gli utili accantonati dalle società, e che siano applicate tariffe agevolate per i consumi delle utenze domestiche, evitando che le famiglie si trovino a dover pagare bollette più care a causa della prolungata permanenza in casa”.

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