Shopping e iniziative natalizie, aspettando la zona gialla: il punto con i commercianti

In attesa che anche i pubblici esercizi siano messi nelle condizioni di poter ripartire, a Sansepolcro negozi e attività commerciali si preparano alla sfida delle festività

Foto gentilmente concessa da Thomas Kroeckertskothen

Con il passaggio della Toscana a zona arancione, anche a Sansepolcro i commercianti hanno ricevuto il definitivo via libera per la riapertura in vista della grande sfida delle festività natalizie. Una svolta di importanza vitale per un tessuto economico tuttora fortemente intaccato dalle restrizioni ancora in vigore per i tanti locali, bar e pubblici esercizi della città. Le condizioni meteo avverse del lungo fine settimana dell’8 dicembre non hanno certamente contribuito alla piena ripartenza della macchina, ma l’obiettivo dei negozianti era innanzitutto quello di tornare operativi, perché di tempo ne è già stato perso fin troppo.

A confermarlo è Massimiliano Micelli, referente della Valtiberina per Confcommercio: “Lo shopping natalizio in genere si apriva a metà novembre – spiega – ma quest’anno in Toscana siamo in fortissimo ritardo a causa del ‘balletto dei colori’ che ci ha fatto partire soltanto domenica 6 dicembre. E ci si è messo di mezzo pure il maltempo”. Nonostante queste difficili premesse, Micelli precisa che “I negozi sono pronti come sempre con le vetrine addobbate ed un’offerta che coniuga proposte originali e giusto rapporto qualità prezzo. Sono certo che la voglia di regalare e di regalarsi il calore del Natale non mancherà neppure quest’anno, anche se sarà comunque un periodo complicato.”

Riguardo alle modalità di acquisto dei regali, Confcommercio ha più volte ribadito che mai come quest’anno sarà importante affidarsi ai negozi di vicinato. “Già da qualche giorno abbiamo lanciato una campagna di sensibilizzazione verso i consumatori, perché utilizzino il loro budget natalizio nei negozi sotto casa e non nelle piattaforme online.”

Micelli riserva infine un’ultima considerazione sul settore dei pubblici esercizi, il più colpito dalla crisi della pandemia: “L’asporto ed il delivery nei casi migliori recuperano il 20-30% del fatturato ed anche quando saremo in zona gialla, speriamo presto, il pranzo di Natale avrà comunque circa il 50% dei posti in meno per il distanziamento, mentre per San Silvestro tutto è perduto. È un momento certamente critico per un settore trainante delle nostre città, e speriamo che il Governo e le istituzioni intervengano ancora più concretamente per salvaguardare le migliaia di imprese che nonostante tutto sono pronte a ripartire anche questa volta.”

Questo Natale 2020, per forza di cose, sarà inoltre orfano delle decine di eventi a tema che le associazioni locali, assieme al Comune, propongono ogni anno per ravvivare l’atmosfera dentro il Borgo. Anche in questo frangente, i titolari delle diverse attività locali stanno facendo quadrato per far sentire la loro presenza in città in quello che in condizioni normali sarebbe stato un periodo di grande viavai. Ecco quindi la scelta di organizzare alcune iniziative Covid-free, con l’aiuto dell’amministrazione e delle associazioni, per rendere comunque più piacevoli queste giornate.

Sonia Fortunato, presidente del Centro commerciale naturale, ci spiega che “Abbiamo aderito al progetto ‘Vetrine di Natale’ che vedrà abbellire le vetrine dei negozi con presepi artigianali. Ci sarà anche un contest sui social che premierà gli autori dei tre presepi più belli (tutte le informazioni sull’evento sono disponibili a questo link). Assieme a questo, è stata predisposta anche la filodiffusione per rendere più accogliente lo shopping natalizio, con tanto di auguri agli ascoltatori da parte delle singole attività. E a proposito di shopping accogliente e sicuro, una nota azienda si è offerta per farci avere sei macchinari per la sanificazione dei locali, che ognuno di noi utilizza a turni per garantire al cliente spazi sempre puliti.”

In piena sintonia con il collega Micelli, anche la presidente dei Commercianti del centro storico sottolinea la necessità di “soluzioni immediate anche per i locali, che oltre ai danni economici dovranno fare i conti con serie problematiche di carattere gestionale e organizzativo. È fondamentale fare in modo che nessuno si trovi nelle condizioni di non poter rialzare la saracinesca.”

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