Vannini: “Contagi alla Rsa San Lorenzo non legati alla vaccinazione”

La vicenda della casa di riposo è diventata oggetto di discussione sui social. L’assessore alla sanità fa chiarezza: “il virus ha colpito gli ospiti prima che formassero gli anticorpi”

La notizia della positività di 12 ospiti e 2 operatori (nel frattempo diventati 3) della Rsa San Lorenzo ha inevitabilmente scosso la comunità di Sansepolcro. Negli ultimi tempi anche nella città Piero, come nel resto della Valtiberina, la situazione relativa all’emergenza coronavirus aveva dato segnali confortanti, o quantomeno in linea con quei dati provinciali e regionali che hanno portato al passaggio della Toscana in zona gialla, ma è bastata una settimana per cambiare nuovamente le carte in tavola.

Il focolaio all’interno della storica casa di riposo nel cuore del Borgo è emerso in un momento particolarmente delicato: un paio di giorni prima dei tamponi, infatti, le stesse persone contagiate erano state sottoposte alla prima dose di vaccino anti Covid nell’ambito dell’apposita campagna coordinata dall’azienda sanitaria. Per una beffarda coincidenza, il virus ha colpito ospiti e sanitari prima che questi potessero formare gli anticorpi – perché ciò avvenga, come noto, servono due iniezioni di vaccino a distanza di una ventina di giorni circa.

Come se non bastasse, la questione ha ancora una volta dato adito a esternazioni di ogni genere sulle piattaforme social riguardo al vaccino, in certi casi indicato da alcuni utenti come una possibile causa scatenante del nuovo focolaio. Sulla pagina Facebook istituzionale del Comune di Sansepolcro, l’assessore alla Sanità Paola Vannini è dovuta intervenire personalmente per chiarire alcune questioni sollevate dagli utenti. La nostra redazione l’ha contattata per fornire ulteriori precisazioni alla popolazione.

Ribadiamolo da subito: la vaccinazione può essere in qualche modo legata all’infezione?

No. Tutti noi in questi mesi dovremmo aver assimilato una serie di informazioni sul coronavirus. Le conoscenze in più di cui siamo in possesso dovrebbero averci innanzitutto fatto comprendere che il vaccino, allo stato attuale, è l’unica strada percorribile per uscire in tempi rapidi da questa difficile situazione. L’altro aspetto che dovrebbe essere chiaro, ormai, è che dal momento in cui una persona si vaccina devono passare i giorni sufficienti, almeno venti, affinché si formino gli anticorpi. Allo stesso modo, se c’è un’infezione ci vuole il cosiddetto ‘periodo finestra’ per sviluppare le difese. Niente di anomalo rispetto ad altri virus del passato.

Sono già protetto dal virus dopo la prima iniezione?

Per maggiore sicurezza vengono effettuate due dosi di vaccino, così da stimolare al massimo il nostro sistema immunitario. È evidente che dal momento in cui faccio il vaccino a quello in cui ho sviluppato gli anticorpi resto comunque esposto al virus: semplicemente, non ho ancora le difese.

Sui social c’è chi pensa che il focolaio alla casa di riposo possa essere una conseguenza della vaccinazione dei giorni precedenti.

Sostenere che il virus si trasmette alle persone tramite il vaccino è quanto di più sbagliato si possa dire. Sono affermazioni gravi, che creano allarmismi sulle persone già vaccinate e che oltretutto non rendono giustizia alle persone che si stanno dando da fare per risolvere il problema. Ciò che viene inserito nell’organismo è uno stimolo immunitario che non è minimamente in grado di sviluppare l’infezione vera e propria. Nel caso degli ospiti e del personale della Rsa, purtroppo, la vaccinazione era stata eseguita solo un paio di giorni prima dei fatti che avrebbero portato il virus all’interno della struttura. Credo che mai come adesso si debba prestare massima cautela a cosa diciamo e scriviamo.

In sostanza, è stato solo un grande colpo di sfortuna.

Purtroppo è così. Dobbiamo semplicemente sperare che, essendo già vaccinate, queste persone abbiano una risposta all’infezione più forte rispetto al normale. Stiamo a vedere e speriamo che le cose vadano per il meglio.

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