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La seconda ondata a Badia e nelle zone montane della Valtiberina

Dopo il preoccupante focolaio registrato nella scorsa primavera, il sindaco Alberto Santucci fa il punto della situazione sull’andamento dell’epidemia nel proprio comune e nelle aree limitrofe

di Alessio Metozzi
17/11/2020
in Attualità
Lettura: 4 min.
La seconda ondata a Badia e nelle zone montane della Valtiberina

Nella scorsa primavera, il piccolo comune di Badia Tedalda e la frazione sestinese di Ponte Presale furono scenario di uno dei focolai di Sars-CoV-2 più preoccupanti dell’intera regione. L’area montana della Valtiberina Toscana finì nella morsa del coronavirus a causa di alcuni contatti con il nord Italia che portarono la comunità locale a vivere due mesi davvero complicati, tra allerta arancione e richieste continue di tamponi e dispositivi di protezione per le tante persone anziane presenti.

Solo alla fine di maggio il sindaco Alberto Santucci riuscì finalmente a comunicare l’assenza di cittadini positivi nel proprio territorio dopo aver registrato un picco di 39 contagi (molti i pazienti sintomatici) su una popolazione di circa 1.000 abitanti, tra cui un ospite ed un operatore della locale Rsa, oltre al vicesindaco Ivano Sensi, il medico di medicina generale e una volontaria della Misericordia.

A diversi mesi di distanza da quel periodo terribile, in concomitanza con le nuovi restrizioni che nell’ultima settimana hanno portato la Toscana a cambiare due volte il livello di allerta, TeverePost ha contattato il primo cittadino per un punto della situazione sull’andamento dell’epidemia nella sua Badia e nei territori limitrofi durante questa seconda ondata.

Si aspettava che l’incubo Covid potesse tornare con questo impeto?

Anche noi, come tutti, non pensavamo che la seconda ondata potesse essere così potente. Una sottovalutazione che è stata fatta un po’ da tutti, visto che a luglio e ad agosto lo scenario sembrava davvero favorevole. Così non è stato e i contagi nuovi sono stati massicci, soprattutto nelle grandi città e nei comuni più popolosi, con una ripartizione percentuale. Nella prima ondata possiamo dire che noi siamo divenuti un focolaio importante in modo casuale, mentre questa volta anche dai report si può notare un po’ in tutto il territorio una ripartizione dei casi più ‘diffusiva’ rispetto a prima.

Come vi siete approcciati a questa nuova fase della pandemia?

Nel caso specifico di Badia la novità più importante è ovviamente il fatto che ora un po’ di preparazione c’è: la prima volta non avevamo mascherine, i controlli con i tamponi erano ancora pochi e proprio noi siamo stati i primi dove si è reso necessario un impiego più regolare. Adesso fortunatamente ci sono tutti i dispositivi di protezione che servono, la comunità è più istruita sui comportamenti da seguire e soprattutto c’è una regolarità dei controlli e in particolare alla Rsa dove al momento vengono fatti tamponi e sierologici con cadenza settimanale.

Quanti contagi contate nel vostro territorio?

In questa seconda ondata nel nostro comune si contano 7 casi Covid e tra questi, purtroppo, dobbiamo includere anche il decesso recente di un nostro concittadino 80enne. C’è comunque un’attenzione da parte nostra che non manca mai, e questo tengo a ribadirlo, anche attraverso i social dove al momento non fornisco aggiornamenti quotidiani sui positivi, ma comunque do informazioni utili ogni volta che è necessario. Tra l’altro subentrano questioni legate alla privacy soprattutto in piccoli paesi come il nostro, e proprio per questo che nei giorni scorsi ho lanciato l’invito ai cittadini stessi, per chi lo vorrà, a contribuire al tracciamento comunicando loro stessi la propria eventuale positività. Comunque in questo momento, con tutti gli scongiuri del caso, diciamo che la situazione è meno preoccupante che da altre parti e speriamo che mantenendo alta l’attenzione le cose restino sotto controllo.

Ci sono stati particolari disagi con i nuovi vincoli agli spostamenti?

La nostra zona presenta delle situazioni anomale legate ai confini, su tutte l’isola amministrativa. Riguardo agli spostamenti non cambia quasi niente tra l’arancione e la rossa, se non il blocco anche all’interno del proprio comune, e fortunatamente attraverso la Prefettura abbiamo già chiarito nelle scorse settimane tutta una serie di aspetti che riguardano le piccole località. Sappiamo bene quali sono i casi in cui è possibile spostarsi o meno. Io stesso al momento ho la mia autocertificazione con la quale dal mio agriturismo in frazione mi reco in comune.

In questo momento a Badia si stanno svolgendo dei lavori importanti che coinvolgono molte persone esterne al territorio.

Esatto. In questo momento ci sono tanti operai e tecnici esterni che alloggiano nelle nostre strutture e case a causa delle opere di realizzazione del nuovo metanodotto di Snam. I lavori erano ai nastri di partenza poco prima del lockdown, e quella volta fui io stesso a chiedere la sospensione delle opere per evitare contagi. Questa volta i lavori sono partiti ed è in corso un’importante opera per la creazione di un tunnel nei pressi di Montebotolino. Una decina di giorni fa sono stati riscontrati dei positivi tra gli operai, provenienti da tutta Italia, e per questo motivo abbiamo chiesto un tracciamento totale dei contatti al fine di scongiurare un nuovo focolaio. Fortunatamente gli oltre 70 tamponi eseguiti tra il personale e tutti i loro contatti hanno dato tutti esito negativo. Un grosso sospiro di sollievo.

Tags: Alberto SantucciBadia Tedalda
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