Cornioli: “Ricandidatura? Ne parliamo dopo le regionali. Ma solo ed esclusivamente in un progetto civico”

Dai rapporti con maggioranza e opposizione agli obiettivi di fine mandato: l’intervista di TeverePost al sindaco di Sansepolcro

Nel giorno di domani di quattro anni fa Mauro Cornioli superava il primo cittadino uscente Daniela Frullani al ballottaggio per l’elezione a sindaco di Sansepolcro. Alla vigilia dell’inizio ufficiale dell’ultimo anno di legislatura TeverePost lo ha incontrato per fare il punto della situazione sul mandato in corso, sullo stato di salute della coalizione di governo e sulle prospettive in vista delle amministrative della prossima primavera.

Emergenza Covid a parte, nei primi quattro anni di legislatura le cose sono andate come si aspettava?

Credo che qualunque nuovo sindaco pensi di fare di più e meglio, poi ti scontri con la burocrazia. Però molte cose siamo riusciti a farle, come il ritorno della Compagnia dei Carabinieri e l’arrivo del nuovo primario di chirurgia, che nascono da rapporti relazionali. Altri risultati che si dimenticano facilmente sono quelli del palazzetto e dello stadio, che quando siamo arrivati erano inagibili. O le certificazioni antincendio delle scuole. Ma sono tante le questioni a cui abbiamo trovato soluzione, mi viene in mente la Casa di Piero. Queste sono tra le cose più significative che sono andate in porto. Certo, con i dovuti tempi: abituato in azienda tutto è diverso a causa della lentezza della burocrazia.

Durante la legislatura ci sono stati cambiamenti nella macchina comunale. Secondo lei funziona meglio di quattro anni fa?

Sì, c’è stata la possibilità di fare concorsi dopo tanti anni, sono state inserite delle forze nuove, e sono arrivati funzionari apicali d’esperienza, selezionati direttamente dal sindaco. Ci sono state anche delle scelte sbagliate, che sono state subito ripensate.

Ci sono altri errori che ritiene di avere fatto? Tornando indietro cambierebbe qualcosa?

Alla luce dell’esperienza di questi giorni forse cambierei l’impostazione del dialogo con le minoranze. Adesso c’è stata una reciproca apertura che porta dei vantaggi e che prima non c’era, ma forse non dipendeva solo da noi.

Lei è anche assessore alle attività produttive, come giudica il suo lavoro in questo ambito?

Qui ci sono vari filoni, uno è stato quello della gestione delle crisi che, nella negatività, è stata una gestione positiva. Abbiamo avuto insediamenti di nuove aziende che creano occupazione, come Grande Impero, abbiamo trovato soluzioni urbanistiche favorevoli, vedi terreni ex PIP, e soluzioni a livello produttivo e di sviluppo come la fungaia di Gricignano, che da un problema è diventata un’opportunità. Abbiamo portato l’acquedotto a Santa Fiora, ci sono voluti tre anni ma ci siamo riusciti. Abbiamo una problematica che è quella dei terreni disponibili nelle zone industriali che, per una situazione che viene da lontano, non riescono ad essere edificati, ma abbiamo anche fatto una variante con la quale abbiamo risposto alle esigenze delle aziende. Per il commercio siamo stati molto vicini alle associazioni di categoria, in un momento sicuramente difficilissimo come è stato quello degli ultimi quattro anni, in particolare per i negozi di vicinato.

In tema di attività produttive, la relativa commissione consiliare ha operato meno che in passato.

Su alcune cose i tempi richiedono una velocità tale per cui è necessario prendere le decisioni in Giunta.

E all’interno della Giunta quali sono i rapporti? Ci sono state frizioni?

Frizioni mai, e in generale in tutte le riunioni di maggioranza sono state davvero pochissime le discussioni accese. Nonostante i gufi, fino a prova contraria siamo la maggioranza più solida della storia: si è votato in difformità solamente sulla cittadinanza a Liliana Segre, che è stato forse il momento di più alta politica della nostra coalizione, dove con la massima libertà e nel massimo rispetto ognuno ha votato secondo coscienza.

Ha visto una crescita nei consiglieri della sua maggioranza, in particolare in quelli che erano alla prima esperienza?

Sì, chi era consigliere esperto ha dato una mano agli altri e c’è stato un percorso di crescita. Sono convinto che questa sia considerata da tutti un’esperienza bella, felice, che dà gratificazione. Avrei voluto ancora più rapporti con i consiglieri, però come dicevo è la velocità delle cose che ti costringe a volte a prendere decisioni rapidamente. Quindi ci sono questioni che ho deciso da solo, altre che abbiamo deciso con la Giunta, altre che abbiamo condiviso con la maggioranza. Ci vorrebbe più tempo per poterlo dedicare ai rapporti con tutti, però nello stato delle cose non c’è, non ce la fai.

In questo momento sente di avere la fiducia della sua maggioranza?

Sì, la fiducia della maggioranza è totale e piena.

E dei cittadini?

Allo stesso modo, sì. La città la sento vicina, anche se sono passate inosservate una serie di belle cose. Per esempio in altri tempi avremmo avuto modo di fare la festa per il primario o di celebrare di più la mostra su Banksy.

Ritiene di avere più o meno consenso di quattro anni fa?

Non me lo so dire, anche perché il consenso di quattro anni fa è stato pesante, non tanto quello del secondo turno, quanto il consenso del primo turno.

Quali sono gli obiettivi per l’ultimo anno di legislatura?

In questo momento non si può scindere il Covid dal lavoro ordinario, dobbiamo capire bene cosa comporterà questa situazione. Comunque sicuramente c’è il ponte: in settimana firmiamo il contratto e si apre il cantiere, prima dell’inverno ci sarà la posa della prima pietra; così come sicuramente c’è la partenza dei lavori alla Buonarroti e c’è il completamento della Collodi. Questo è un percorso che viene da molto lontano e all’inaugurazione inviterò gli amministratori delle precedenti legislature che ci hanno lavorato. Poi c’è un impegno da parte del sindaco che è quello dell’illuminazione: come avevo detto alla conferenza stampa di fine anno, dovremo partire con l’operazione efficientamento; nel frattempo si sono create opportunità e prospettive che ci consentiranno di recuperare il tempo perduto e fare scelte economico-finanziarie coerenti e coraggiose per la città. Su questo possiamo fare una bella cosa, certo ci dobbiamo lavorare molto, mentre si gestiscono l’emergenza, le crisi aziendali, gli imprevisti: adesso c’è anche la questione del Sansepolcro Calcio, rispetto a cui garantisco il massimo impegno.

Un progetto da cui sembrano poter derivare opportunità è il Piano strategico per lo sviluppo culturale di Sansepolcro redatto dall’Anci. Intendete dargli seguito?

Sì, è un progetto molto interessante che ci ha permesso di fare un utile punto della situazione. Ci sono delle proposte valide e contiamo sul fatto che aver partecipato a questo percorso ci favorisca nei bandi regionali per finanziarle.

Nel 2021 ritroveremo Mauro Cornioli candidato a sindaco?

Ne parleremo dopo le elezioni regionali, nel rispetto della città e della maggioranza.

Perché le regionali sono uno spartiacque importante se la vostra coalizione è puramente civica?

Infatti sono un riferimento temporale, non c’è un legame diretto con le elezioni, perché noi siamo un patto civico. Come a tutte le elezioni ho ricordato che i consiglieri e gli assessori possono partecipare alle manifestazioni politiche di tutti i partiti, ma in seconda o terza fila senza prendere la parola. Quello che posso dire con certezza è che, se mi ricandiderò, sarà solo ed esclusivamente con un progetto civico, che è la nostra forza.

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