Montedoglio, ancora attesa per il completamento della rete irrigua in Valtiberina

Nei prossimi mesi dovrà sciogliersi il nodo relativo alle competenze sulla gestione. Nel frattempo finanziati nel Pnrr numerosi progetti di sviluppo verso la Valdichiana aretina e senese

La diga di Montedoglio

Non è ancora in via di risoluzione l’annoso problema del completamento della rete irrigua in Valtiberina, che riguarda in particolare una significativa porzione del comune di Sansepolcro. Tutta l’area a sud della Via Senese Aretina e fino al confine con l’Umbria, tra le più importanti zone agricole del territorio, continua infatti tuttora a non essere servita dall’acqua proveniente dall’invaso di Montedoglio. Il problema principale risiede in un conflitto di competenze sulla gestione della rete, attualmente in capo all’Unione dei comuni, sebbene la normativa regionale abbia da tempo stabilito che tale servizio debba passare ai Consorzi di bonifica. Anche alla luce degli importanti investimenti fatti sulla rete irrigua negli scorsi decenni dall’allora Comunità montana, tuttavia, l’Unione aveva ottenuto una deroga rispetto a questo processo di transizione.

Per arrivare a una soluzione condivisa che sciogliesse definitivamente il nodo era atteso già per l’anno scorso un tavolo di confronto tra Regione Toscana, Unione dei comuni della Valtiberina e Consorzio di bonifica Alto Valdarno, slittato però a causa del Covid. Se ne potrebbe adesso riparlare nei prossimi mesi. Tra le ipotesi in campo, quella che l’ente comprensoriale possa continuare a gestire l’esistente, passando al Consorzio i nuovi investimenti – tra cui il completamento della rete irrigua – e la relativa gestione. Una volta sbloccato questo passaggio l’attivazione del processo di completamento potrebbe essere anche relativamente rapido con l’utilizzo dei fondi del Piano di sviluppo rurale (Psr) che sono per legge demandati ai Consorzi di bonifica.

Nel frattempo Montedoglio è al centro dell’attenzione anche sul fronte del Pnrr, nell’ambito del quale sono stati finanziati ben tre progetti legati allo sviluppo del sistema irriguo dell’invaso per un importo totale di 14 milioni e 700 mila euro. Si tratta nello specifico dei primi due lotti del completamento dell’anello senese (Pozzo della Chiana-Rapolano-Asciano), di competenza della società Acquedotto del Fiora; del primo stralcio del progetto per l’approvvigionamento idropotabile nel comune di Chiusi, con soggetto attuatore Eaut; e dei lotti 1, 2 e 3 relativi all’adduzione a Sinalunga, Lucignano e Monte San Savino e al trattamento dell’acqua a Montepulciano, Torrita e Sinalunga, in capo a Nuove Acque. Tanti altri sono però gli interventi necessari, a cominciare dalla messa in sicurezza dell’intero lago e delle aree demaniali intorno all’invaso.

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