Sansepolcro, inaugurato il murales che ritrae Eduino Francini e altri giovani partigiani

Lo ha realizzato l'artista Awzo su iniziativa dell'Anpi. Presente il 97enne Gherardo Dindelli, unico in vita tra i ragazzi raffigurati nell'opera

Gherardo Dindelli posa davanti al murales che lo ritrae, quinto da sinistra, nel 1942

Le restrizioni anti-pandemia hanno impedito lo svolgimento del tradizionale corteo che da Palazzo delle Laudi raggiunge il parco di via XXV Aprile, ma quest’anno a Sansepolcro le celebrazioni per la festa della Liberazione hanno comunque assunto un carattere di particolare importanza: grazie ad un’iniziativa promossa dalla locale sezione dell’Anpi in collaborazione con l’amministrazione comunale è stato infatti inaugurato questa mattina un murales, realizzato dall’artista Awzo, al secolo Paolo Legumi. L’immagine riprende la foto di un gruppo di sette giovani di Sansepolcro durante una camminata dal Borgo alla Verna il 15 agosto 1942. Di lì a pochi mesi i ragazzi, nati tra il 1924 e il 1927, sarebbero stati coinvolti nelle vicende belliche, e diversi di loro si sarebbero distinti nella lotta partigiana. Tra questi Eduino Francini, fucilato nemmeno 19enne dopo la battaglia di Villa Santinelli del 27 marzo 1943.

Nel murales sono ritratti anche i fratelli Giovanni e Gino Giorni, quest’ultimo morto nel febbraio 1945 dopo la deportazione in Germania, e i partigiani Bruno e Dino Gennaioli (Unghino), Athos Fiordelli, poi sindaco di Sansepolcro negli anni sessanta, e Gherardo Dindelli. Proprio Dindelli, 97 anni compiuti a gennaio, è l’unico dei sette ancora in vita ed ha presenziato alle celebrazioni di stamani.

Da sinistra: Bruno Gennaioli (1927-2005), Eduino Francini (1925-1944), Dino Gennaioli (1924-2015), Gino Giorni (1924-1945), Gherardo Dindelli (1924), Giovanni Giorni (1926-1979) e Athos Fiordelli (1925-1988)

Il murales è stato realizzato nella parete dell’ultimo edificio di via XXV Aprile all’angolo con via del Prucino, all’altezza del monumento nel parco del Millenario, dove stamani il sindaco di Sansepolcro Mauro Cornioli, la presidente dell’Anpi Patrizia Fabbroni e rappresentanti delle forze dell’ordine hanno partecipato alla cerimonia del 25 aprile in forma ristretta. Nonostante tutto sono stati numerosi i cittadini che hanno approfittato della libertà di circolazione nel territorio comunale garantita dalla zona arancione per raggiungere il parco ed assistere, opportunamente distanziati, alla celebrazione della festa della Liberazione e all’inaugurazione dell’opera di street art.

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La presidente dell’Anpi Fabbroni ha descritto i giovani ritratti nel murales come “ragazzi che hanno scelto di credere, in modi e forme diverse, nella libertà e nella Resistenza”, e ha detto che “la loro immagine deve essere un simbolo di speranza. Questo – ha aggiunto – diventerà un grande spazio della memoria e dell’identità collettiva di una comunità”. Il sindaco Cornioli ha auspicato “che questo 25 aprile, in un momento così difficile, rappresenti un momento di riflessione per tutti noi, in nome della nostra Repubblica e dei diritti conquistati con il sacrificio di tutti coloro che voluto rendere il nostro Paese libero dalla dittatura e dall’occupazione straniera, rivolto al futuro e alla vita”.

Il sindaco Mauro Cornioli, il partigiano Gherardo Dindelli e la presidente dell’Anpi Patrizia Fabbroni

L’assessore alla cultura Gabriele Marconcini, a proposito del murales, ha detto a TeverePost che si tratta di “un’opera di grande valore culturale, oltre che artistico, perché riesce a contribuire alla conservazione di una memoria, a valorizzarla e a creare i presupposti per trasmetterla in maniera attiva alle giovani generazioni, che sappiamo sensibili ai linguaggi artistici contemporanei e in particolare alla street art”. Marconcini ha poi evidenziato che in quest’opera “i protagonisti di una pagina di storia importante come la Resistenza e la lotta di Liberazione si vedono giovani, si vede un gruppo di amici molto simile a quelli di oggi: questa vicinanza – ha concluso l’assessore – potrà darci anche una chiave in più per far conoscere la storia locale ai ragazzi delle nostre scuole.”

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