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Nicola Dini: “Il viaggio insegna a non dare per scontato quello che era abituale”

“Deluso dal referendum sulla Brexit. Nemico chi ci addestra a non essere curiosi e odiare a prescindere ciò che è diverso da noi”

di Redazione
09/07/2020
in Valtiberini nel mondo
Lettura: 7 min.
Nicola Dini: “Il viaggio insegna a non dare per scontato quello che era abituale”

Nicola Dini, classe 1978, è nato e cresciuto a Sansepolcro, e più specificamente alle Santucce. Un percorso scolastico insolito, il suo, dato che dopo aver frequentato l’Istituto tecnico commerciale si è laureato in Filosofia all’Università di Perugia. Ha avuto numerose esperienze lavorative nella città di Piero della Francesca, e molti lo ricordano dietro il bancone di uno dei più popolari pub del centro cittadino. Fino alla sua partenza da Sansepolcro, nel 2009, ha lavorato inoltre nell’azienda di famiglia.

Dove ti trovi attualmente e di cosa ti occupi?

Attualmente sono a Torino e lavoro come Food & Beverage Manager di EDIT, una struttura che ha al suo interno un birrificio, un pub, un bar-pasticceria, un cocktail bar e un ristorante. Mi occupo della gestione a tutto tondo.

L’inventario dei vini da EDIT

Torino è l’ultimo capitolo di una serie di avventure. Perché a suo tempo hai lasciato Sansepolcro?

Torino è il capolinea, o forse una fermata, di un percorso iniziato all’inizio del 2009. Probabilmente il mio viaggio come membro dell’equipaggio della Torino-Pechino 2008 ha avuto l’influenza maggiore nel prendere questa decisione. Vedere scorrere una fetta di mondo davanti a quel finestrino, conoscere persone e comprendere che in un altro individuo possono coesistere grandi affinità e differenze culturali allo stesso momento è un’esperienza significante, dalla quale scaturiscono dei processi mentali che poi, se vogliamo, continuano a vivere di vita propria; aiutandoti anche ad imbarcarti con meno gravità in decisioni che cambiano l’esistenza, come prendere uno zaino e andare con un biglietto di sola andata a Londra. Una città dove non avevo mai messo piede prima.

  • Nicola Dini durante la “Torino-Pechino 2008”
  • Nicola Dini durante la “Torino-Pechino 2008”
  • Nicola Dini durante la “Torino-Pechino 2008”
  • Nicola Dini durante la “Torino-Pechino 2008”
  • Nicola Dini durante la “Torino-Pechino 2008”
  • Nicola Dini durante la “Torino-Pechino 2008”
  • Nicola Dini durante la “Torino-Pechino 2008”
  • Nicola Dini durante la “Torino-Pechino 2008”
  • Nicola Dini durante la “Torino-Pechino 2008”
  • Nicola Dini durante la “Torino-Pechino 2008”
  • Nicola Dini durante la “Torino-Pechino 2008”
  • Nicola Dini durante la “Torino-Pechino 2008”

Raccontaci dell’esperienza inglese.

Sono arrivato a Londra senza un piano preciso e senza conoscere nessuno. Ho vissuto per la prima settimana in una stanza condivisa di un ostello e ho speso questi primi giorni andando in giro a consegnare curriculum e cercare offerte di lavoro online. Dopo 5 giorni ho trovato lavoro come bartender in un ristorante marocchino, Souk Medina, a Covent Garden. Era un lavoro sottopagato e faticoso, ma era il mio primo lavoro a Londra! Dall’ostello mi sono trasferito brevemente in una casa in cui abitavano altri cinque italiani, ma sono scappato quasi subito, proprio appunto parlavano solo italiano e se vuoi imparare la lingua non è questo quello di cui hai bisogno. Dopo due mesi ho trovato un altro lavoro e dopo un mese un altro ancora, al Palm Restaurant. Quest’ultimo è stato quello che ha cambiato le carte in tavola, trattandosi di un’azienda americana con un forte programma di training sia operativo che manageriale. Posso dire che le fondamenta di quello che sono diventato oggi professionalmente siano state gettate lì. Dal Palm mi sono trasferito al Mari Vanna, un ristorante a Knightsbridge con cucina russa. Qui ho avuto il mio primo incarico come Food & Beverage Manager. A livello lavorativo la cosa che è fondamentalmente differente a Londra a confronto con l’Italia è la quantità di opportunità che ogni individuo ha a disposizione, se si è disposti a diventare la persona giusta per quella opportunità. Ho iniziato lavorando in un posto in cui dovevo indossare gli scarponi perché dietro il bar c’era così tanto liquido in terra che si creava mota (o “motta”, come se dice al Borgo), e dopo tre anni spiegavo i cocktail da me creati per il Mari Vanna al Principe William e sua moglie!

Al Mari Vanna

Perché sei ritornato in Italia?

Per due ragioni: perché la mia compagna Noora ed io siamo rimasti molto male per il risultato del referendum sulla Brexit; e perché Noora voleva vivere in Italia e imparare una terza lingua. Abbiamo lasciato Londra a settembre 2016 per fare un viaggio di tre mesi in centro America durante il quale abbiamo visitato Cuba, Messico, Guatemala ed El Salvador, e poi ci siamo trasferiti a Milano.

Hai progetti per il futuro?

In questo momento non ho particolari progetti per il futuro. Da una parte c’è ancora quella sete di conoscenza, di curiosità verso il mondo. Ripeto: è un processo mentale che, una volta partito, vive di vita propria. Noora, che nel frattempo è diventata mia moglie, sta studiando per diventare mastro birraio e a volte parliamo di aprire qualcosa insieme.

Con Noora

Consiglieresti a un giovane o meno giovane di fare esperienze all’estero?

Sì, consiglio a tutti di fare un’esperienza all’estero: non importa dove andate o cosa fate, vivere una parte di vita in un ambiente completamente diverso sicuramente cambia la nostra visione del mondo. Ovviamente ci sono altri modi per allargare la nostra visuale, ma questo è quello che conosco, quello che posso consigliare. Non si tratta solo, come dice il cliché, di “aprire” la mente. Secondo me esiste un’altra importante dinamica correlata a quella del viaggio, che è quella del ritorno. Per me, soprattutto i primi tempi, tornare a Sansepolcro era un’esperienza completamente nuova, dalla quale emergevano sentimenti nuovi, gioia, stupore e interrogativi che prima non vedevo. Non darò mai più per scontati la bellezza degli Appennini, un bicchiere di vino con gli amici d’infanzia, o i piccioni arrosto del pranzo della domenica in famiglia!

In questi ultimi anni sto soffrendo molto l’inasprimento del sentimento generale che avverto nella gente intorno a me (e online) per ciò che risulta essere diverso-da-sé. Avere un altro punto di vista, conoscere persone diverse, dovrebbe essere considerata una ricchezza, un’opportunità e non una minaccia al nostro status quo (ma poi quale status quo?). Solo pensare che in futuro tanti giovani italiani ed europei non avranno più l’opportunità di vita di fare un’esperienza (un’avventura se vogliamo) come ho fatto io, fa un po’ tristezza. Decidere di andare all’estero mi ha dato tanto nella vita: una professione, tante esperienze e, soprattutto, la mia compagna. Il diverso non è il nemico, io credo che il nemico sia chi, per interessi personali, prova ad addestrare tutti noi a stare nel nostro, non essere curiosi e odiare a prescindere ciò che è diverso da noi.

Tags: BrexitInghilterraLondraNicola DiniTorino
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  • La pioggia battente di oggi, un grande classico della manifestazione, non ha frenato l’entusiasmo per il ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima a Sansepolcro. L’evento ha preso ufficialmente il via questa mattina ed accompagnerà l’intero weekend biturgense con i tradizionali banchi degli ambulanti, le esposizioni e gli stand gastronomici. L’amministrazione comunale, che anche nei periodi di maggiore impatto dell’epidemia ha espresso fiducia nella possibilità di riproporre la rassegna dopo due anni di stop, ha voluto celebrare questo appuntamento con una simbolica cerimonia in piazza Torre di Berta alla presenza degli organizzatori e delle autorità locali.

Al taglio del nastro, accanto al sindaco Fabrizio Innocenti, era presente anche il cavaliere Valentino Mercati, patron di Aboca. Grazie alla collaborazione tra il Comune e la locale azienda del settore healthcare è stato possibile inaugurare al meglio la Fiera 2022 con l’installazione al centro della piazza cittadina del grande Dodecaedro di Leonardo. La struttura, caratterizzata al suo interno da una pianta di gelso e già protagonista nel centro di Firenze in occasione delle celebrazioni dedicate al genio rinascimentale, è stata messa a disposizione dalla famiglia Mercati per tutta la bella stagione.
L’articolo completo al link in bio
.
@comunedisansepolcro @aboca
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  • 𝗙𝗼𝘁𝗼𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 - In attesa del ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima, a Sansepolcro è stato installato il grande dodecaedro di proprietà dell’azienda Aboca, già protagonista a Firenze in occasione delle celebrazioni Leonardiane. La struttura, alta circa sei metri e messa a disposizione dalla famiglia Mercati, resterà collocata al centro della Piazza Torre di Berta per tutta la bella stagione. Pochi minuti fa il sindaco biturgense Fabrizio Innocenti ha condiviso una suggestiva immagine che mostra il risultato delle operazioni di installazione, in attesa che cittadini e visitatori possano ammirare di persona l’opera.

Foto: @fabrizio_innocenti_
  • È stato inaugurato questa mattina, al termine dei lavori di restauro, il prezioso affresco di #GerinoDaPistoia che si trova in piazza della Repubblica a Sansepolcro, la “Madonna di Fontesecca”.

L
  • La commemorazione dell
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  • 𝗥𝗲𝗻𝗶𝗰𝗰𝗶, 𝗶 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗩𝗮𝗹𝘁𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮
𝘓𝘢 𝘤𝘦𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘪𝘱𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰. 𝘗𝘰𝘭𝘤𝘳𝘪: “𝘐𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰 𝘮𝘶𝘴𝘦𝘢𝘭𝘦 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭
  • 𝗦𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝗶, 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘀𝗲𝗽𝗼𝗹𝗰𝗿𝗼 - La scomparsa del presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha generato commozione anche a Sansepolcro, città a cui l’ex giornalista Rai era molto legato. In particolare, Sassoli era attivo da molti anni nell’Associazione Cultura della Pace, con cui era entrato in contatto grazie allo stretto rapporto con monsignor Luigi Di Liegro, che aveva seguito il percorso del fratello nell’obiezione di coscienza. Dell’associazione Sassoli era socio onorario ed era membro del comitato scientifico dell’omonimo Premio nazionale.
👉 L’articolo completo al link in bio
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