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Conflitto tra Russia e Ucraina, Sansepolcro può essere promotrice di azioni di pace?

Tra i tanti gesti che può compiere una comunità locale ci sono anche iniziative concrete volte a costruire un necessario futuro di pace. Ecco una proposta

di Guido Guerrini
15/04/2022
in Attualità
Lettura: 7 min.
Conflitto tra Russia e Ucraina, Sansepolcro può essere promotrice di azioni di pace?

Immagini delle tre città coinvolte nella proposta. Da sinistra: Sansepolcro, Novovolyns'k e Kazan'

In questi quasi due mesi, dal 24 febbraio, mi sono chiesto più volte cosa può fare una piccola comunità come Sansepolcro per fermare un conflitto e soprattutto per attuare politiche che possano prevenirne altri in futuro. Ovviamente Sansepolcro non è l’Onu e non è chiamata da sola a risolvere un problema ben più grande delle proprie possibilità e competenze. Ma entrando nella logica che tutti possono compiere dei piccoli gesti, ritengo che sia comunque possibile fare delle cose nell’immediato e altre nel futuro. Ci sono azioni che vanno benissimo adesso e che vengono già fatte, come un’adeguata accoglienza a chi scappa dal conflitto, un aiuto concreto inviando materiali dove c’è bisogno e anche, perché no, manifestazioni di piazza, atti politici approvati dal Consiglio comunale e, come già successo in passato, anche la partecipazione alla Marcia della Pace Perugia-Assisi.

Ma è importante chiedersi anche cosa possa fare il nostro Borgo in una prospettiva più ampia, tra l’altro in una fase in cui per la prima volta dopo tanti anni si respira in città un clima diverso rispetto al passato. Mi ha colpito come nessuna forza politica, commentatori social seriali o frequentatori della piazza non abbiano strumentalizzato quello che sta accadendo stigmatizzando l’arrivo dei profughi, come invece è successo in passato. Maturità e consapevolezza o solo lontananza da scadenze elettorali? Poco importa, positivo è il fatto che si possa parlare del tema senza rischiare di impantanarsi su polemiche inutili. Sono sorpreso anche dalla pacatezza dei toni e dalla mancanza di polemiche attorno alla recente apertura del centro culturale islamico di Sansepolcro. Questo è un deciso passo verso una società normale, che fino a pochi mesi fa stentavo a vedere in Valtiberina. Tolleranza, ascolto, comprensione, conoscenza reciproca e rispetto delle regole sono aspetti fondamentali per prevenire qualsiasi problema.

Una città che si definisce della “cultura della pace”, che ospita un prestigioso premio dedicato al tema e che porta anche il nome del Santo Sepolcro di Gerusalemme, deve dunque giocoforza avere il coraggio di dare coraggiosi esempi che possano anche essere seguiti da altri. Sul tavolo voglio mettere un’idea da dove partire. Un’idea non perfetta e pronta ad essere corretta e confrontata con quella che sarà la futura situazione internazionale. Vorrei che Sansepolcro prendesse l’iniziativa di proporre un patto di amicizia ad una città russa ed una ucraina. Nulla di straordinariamente nuovo, abbiamo vicino l’esempio di Rondine Cittadella della Pace che mette da anni attorno allo stesso tavolo persone che provengono dalle opposte parti di zone in conflitto tra loro. Avrei anche in mente su quali città poter puntare, due città più grandi di Sansepolcro ma che hanno già qualcosa in comune con la realtà valtiberina.

Molti ucraini arrivati negli ultimi trent’anni a Sansepolcro vengono dalla zona di Novovolyns’k, nella regione occidentale della Volinia ai confini con la Polonia. Una città fondata nel 1950 per sfruttare i vicini bacini carboniferi e che conosce bene il significato di immigrazione ed emigrazione. Una città nuova, costruita su terre sottratte alla Polonia dopo la Seconda guerra mondiale e che è stata abitata da nuovi coloni provenienti da più parti dell’Ucraina e dell’Unione Sovietica. La città ucraina è stata destinataria anche di un carico di aiuti inviato nel 2015 da parte di alcune realtà del nostro territorio. A Novovolyns’k c’è perfino una pizzeria aperta da una famiglia che lungamente ha vissuto in Valtiberina, dove ha imparato il mestiere, prima di tornare nel proprio luogo di origine.

  • Novovolyns’k, miniera (foto Damiano Lanzi)
  • Novovolyns’k, monumento sovietico che ricorda la Seconda guerra mondiale (foto Damiano Lanzi)
  • Novovolyns’k, pizzeria “Castello”
  • Novovolyns’k, palazzo della Cultura
  • Novovlyns’k, monumento
  • Novovolyns’k, monumento a Taras Ševčenko
  • Novovolyns’k, murale di epoca sovietica
  • Novovolyns’k, monumento a Taras Ševčenko

Per la Russia avrei pensato a Kazan’, e non solamente perché chi scrive ci vive ormai da alcuni anni. Kazan è una realtà che rappresenta una Russia poco conosciuta. È il capoluogo del Tatarstan, la terra dei tartari. Qui i russi sono una minoranza etnica mentre invece i tartari sono la maggioranza. Musulmani, ortodossi e tanti non credenti vivono in eccellenti rapporti tra loro. Un modello di autonomia che può ricordare quella dell’Alto Adige e da cui c’è molto da imparare. In Tatarstan le festività delle due religioni sono un’occasione di festa per tutti. Chiese e moschee si guardano sulle stesse strade e piazze. C’è anche una piccola comunità cattolica molto ben organizzata. Kazan’ è una città etnicamente complessa come lo sono Gerusalemme o Sarajevo, ma senza la conflittualità che ha caratterizzato la storia delle due città che ho appena citato. Ora che anche a Sansepolcro è stata riconosciuta e integrata la presenza di una importante minoranza di cittadini musulmani, un legame con Kazan’ avrebbe ancora più significato.

  • Kazan’
  • Il cremlino di Kazan’
  • Kazan’, via Bauman
  • Kazan’
  • Kazan’, la moschea di Kul Šarif
  • Kazan’

Sia Novovolyns’k che Kazan’ hanno altre due caratteristiche comuni, e non solo il fatto che fino a trent’anni fa erano parte della stessa nazione. La prima è che entrambe dal 2014 hanno visto l’arrivo di profughi dal Donbass e l’altra è che tutte e due le città hanno avuto caduti nel conflitto in corso. Entrambe le comunità hanno quindi vissuto due dei principali drammi che la guerra si porta con sé dal 2014.

Quello che potrebbe essere utile per tutti è che Sansepolcro si facesse promotrice di un patto di amicizia non basato solo su rapporti istituzionali ma soprattutto su un’azione che serva da ponte per far incontrare gente diversa e con usi e tradizioni differenti. Scambi all’insegna della cultura, dello sport, delle attività di scuole e associazioni servirebbero a costruire l’humus della convivenza pacifica. Riuscire in questo complesso compito potrebbe essere da stimolo anche per altre comunità.

Personalmente, avendo avuto la fortuna di poter viaggiare e riuscire, seppure parzialmente, a comprendere mondi anche molto diversi tra loro, ritengo che solo conoscendosi e rispettandosi si possa costruire una società pacifica. L’Europa avrà bisogno che prima o poi scoppi la pace, anche nella parte più orientale del vecchio continente, e che i popoli che oggi si odiano riescano a ricostruire rapporti normali. È inevitabile fare questi difficili passi altrimenti quando finirà questo conflitto saranno maturi i tempi per l’inizio di uno nuovo. Se siamo riusciti a ricostruire un dialogo dopo quello che ha lasciato la Seconda guerra mondiale, in particolar modo tra Germania e resto del vecchio continente, possiamo riuscirci anche oggi.

Mi si potrà dire che quello che propongo è utopia e che sarà difficile che vada in porto un’idea così ambiziosa. Certamente intraprendere una strada come questa è un rischio e non è detto che i tempi siano da subito maturi. Allo stesso tempo ritengo necessario che qualcuno ci debba provare, che Sansepolcro abbia le carte in regola per farlo e soprattutto che per il futuro dell’Europa sia necessario fare tutto il possibile per non creare due blocchi ancora più separati rispetto a quelli dell’epoca della guerra fredda. Cominciamo dai piccoli passi.

Tags: guerra in Ucrainapace
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Un arrivederci, non un addio: tra i nostri obiettivi futuri c
  • La pioggia battente di oggi, un grande classico della manifestazione, non ha frenato l’entusiasmo per il ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima a Sansepolcro. L’evento ha preso ufficialmente il via questa mattina ed accompagnerà l’intero weekend biturgense con i tradizionali banchi degli ambulanti, le esposizioni e gli stand gastronomici. L’amministrazione comunale, che anche nei periodi di maggiore impatto dell’epidemia ha espresso fiducia nella possibilità di riproporre la rassegna dopo due anni di stop, ha voluto celebrare questo appuntamento con una simbolica cerimonia in piazza Torre di Berta alla presenza degli organizzatori e delle autorità locali.

Al taglio del nastro, accanto al sindaco Fabrizio Innocenti, era presente anche il cavaliere Valentino Mercati, patron di Aboca. Grazie alla collaborazione tra il Comune e la locale azienda del settore healthcare è stato possibile inaugurare al meglio la Fiera 2022 con l’installazione al centro della piazza cittadina del grande Dodecaedro di Leonardo. La struttura, caratterizzata al suo interno da una pianta di gelso e già protagonista nel centro di Firenze in occasione delle celebrazioni dedicate al genio rinascimentale, è stata messa a disposizione dalla famiglia Mercati per tutta la bella stagione.
L’articolo completo al link in bio
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  • 𝗙𝗼𝘁𝗼𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 - In attesa del ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima, a Sansepolcro è stato installato il grande dodecaedro di proprietà dell’azienda Aboca, già protagonista a Firenze in occasione delle celebrazioni Leonardiane. La struttura, alta circa sei metri e messa a disposizione dalla famiglia Mercati, resterà collocata al centro della Piazza Torre di Berta per tutta la bella stagione. Pochi minuti fa il sindaco biturgense Fabrizio Innocenti ha condiviso una suggestiva immagine che mostra il risultato delle operazioni di installazione, in attesa che cittadini e visitatori possano ammirare di persona l’opera.

Foto: @fabrizio_innocenti_
  • È stato inaugurato questa mattina, al termine dei lavori di restauro, il prezioso affresco di #GerinoDaPistoia che si trova in piazza della Repubblica a Sansepolcro, la “Madonna di Fontesecca”.

L
  • La commemorazione dell
  • L
  • 𝗥𝗲𝗻𝗶𝗰𝗰𝗶, 𝗶 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗩𝗮𝗹𝘁𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮
𝘓𝘢 𝘤𝘦𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘪𝘱𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰. 𝘗𝘰𝘭𝘤𝘳𝘪: “𝘐𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰 𝘮𝘶𝘴𝘦𝘢𝘭𝘦 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭
  • 𝗦𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝗶, 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘀𝗲𝗽𝗼𝗹𝗰𝗿𝗼 - La scomparsa del presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha generato commozione anche a Sansepolcro, città a cui l’ex giornalista Rai era molto legato. In particolare, Sassoli era attivo da molti anni nell’Associazione Cultura della Pace, con cui era entrato in contatto grazie allo stretto rapporto con monsignor Luigi Di Liegro, che aveva seguito il percorso del fratello nell’obiezione di coscienza. Dell’associazione Sassoli era socio onorario ed era membro del comitato scientifico dell’omonimo Premio nazionale.
👉 L’articolo completo al link in bio
.
@ep_president @culturadellapace @comunedisansepolcro @partitodemocratico @europeanparliament #davidsassoli #sassoli #europa #europe #europeanparliament #president #presidente #culturadellapace #euro #sansepolcro
  • ⏳ 𝗟𝗮 𝗱𝗶𝗴𝗮 𝗱𝗶 𝗠𝗼𝗻𝘁𝗲𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗮 𝟭𝟭 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗼𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮

Erano le 21:30 circa del 29 dicembre 2010 quando il cedimento di due conci dello scarico di superficie della diga di Montedoglio causò un
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