Mercoledì 7 aprile, con la fine delle vacanze di Pasqua, anche in zona rossa tornano sui banchi gli alunni di prima media e quelli delle elementari. In presenza anche i bambini di scuole materne e asili nido. Resta invece la didattica a distanza dalla seconda media in su. È l’effetto dell’ultimo decreto legge che supera le disposizioni che nella aree di rischio massimo stabilivano il ricorso alla dad negli istituti di ogni ordine e grado.
Nel frattempo, sabato il Ministro della Salute ha firmato l’ordinanza che sancisce altri 15 giorni di zona rossa per la regione Toscana. Attualmente sono nove le regioni nella fascia di rischio massimo, mentre tutte le altre sono in zona arancione. Tra quelle confinanti con la Valtiberina, è rossa anche l’Emilia-Romagna, mentre le Marche passano in arancione, fascia di cui già faceva parte l’Umbria.
La Toscana complessivamente fa registrare un tasso di nuovi contagi settimanali ogni 100.000 abitanti pari a 275, cioè abbastanza significativamente al di sopra della soglia considerata critica di 250. Inversione di tendenza invece in provincia di Arezzo, che dopo settimane difficili negli ultimissimi giorni è riuscita a rientrare al di sotto del limite, attestandosi ad oggi a quota 219. Dentro la quota tollerata anche il distretto socio-sanitario Arezzo-Casentino-Valtiberina, a 204. Sono infatti sotto la soglia sia Arezzo città, scesa ieri a 247, sia il Casentino, rientrato a 198, sia la Valtiberina, che ormai da diverse settimane ha dati decisamente incoraggianti e un tasso rapportato a 100.000 abitanti di 68 nuovi casi in sette giorni. Guardando singolarmente ai singoli comuni della nostra valle, sono tutti e sette sotto la soglia: il dato più alto, ma comunque ampiamente dentro i limiti, è il 168 di Anghiari, mentre Caprese e Monterchi sono a zero, non avendo avuto nessun caso nell’ultima settimana. Sansepolcro, che negli ultimi sette giorni ha avuto in tutto cinque casi, è a quota 32.
Questi buoni dati però non garantiscono deroghe rispetto alla zona rossa, perché le regioni hanno la possibilità di introdurre soltanto misure più stringenti rispetto a quelle disposte a livello nazionale (come nelle settimane in cui per il Ministero la Toscana era arancione ma con ordinanza regionale nella provincia di Arezzo era stata istituita la zona rossa). Viceversa, le regioni non possono derogare alle disposizioni ministeriali in senso meno restrittivo. Pertanto, dopo le disposizioni specifiche in vigore solo ieri e oggi (chiusi tutti i negozi tranne farmacie e edicole con possibilità di consegna a domicilio per i beni necessari ordinati online o per telefono), anche nel nostro territorio varranno almeno fino al 19 aprile le disposizioni della zona rossa: si dovrà continuare a circolare autocertificando motivazioni di lavoro, salute o necessità, si potrà fare attività sportiva individuale o passeggiate vicino casa, saranno aperti solo i negozi di beni necessari, mentre bar e ristoranti lavoreranno per asporto e domicilio. Chiusi musei, cinema, teatri, parrucchieri, centri estetici, palestre.