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Giulio Gorini: “Difficile che nei dilettanti si possa concludere la stagione. Sarei felice di ripartire in sicurezza il prossimo anno”

Il capitano del VA Sansepolcro si racconta a TeverePost: le emozioni nel vestire la maglia bianconera, i sogni nel cassetto, lo stop dei campionati causa Coronavirus e i possibili scenari del calcio dilettanti

di Daniele Gigli
07/05/2020
in Sport
Lettura: 5 min.
Giulio Gorini

Immagini: vasansepolcro.it

Il calcio come grande passione e la maglia bianconera come “seconda pelle”. Stiamo parlando ovviamente di Giulio Gorini che ieri ha festeggiato il ventinovesimo compleanno accanto alla moglie Giulia, ma lontano da quel prato verde che ha caratterizzato gran parte della sua esistenza. Pur avendo sempre vissuto a Pieve Santo Stefano, Giulio è infatti il capitano ed una delle colonne portanti del VA Sansepolcro, squadra con cui ha esordito nel calcio dei grandi all’età di 16 anni e che ha riabbracciato due stagioni fa dopo aver giocato in altre importanti realtà. Una carriera di assoluto livello per un difensore completo e capace di togliersi tante soddisfazioni: l’Eccellenza umbra vinta nello spareggio contro la Pontevecchio quando militava nel Castello Group (squadra diretta da Giovanni Cornacchini in campo e da Ivano Becci dietro la scrivania), i campionati vinti a San Benedetto, Civitanova, Montevarchi e il debutto nel calcio dei professionisti con la Giacomense (squadra di Ferrara che militava nell’allora Serie C2). Tante gioie prima di “chiudere il cerchio” tornando a Sansepolcro con la missione sportiva di riportare il team bianconero in Serie D. L’obiettivo era ancora alla portata, ma l’emergenza Coronavirus ha cambiato il mondo e lo sport, portando allo stop dei campionati. Tanti i temi affrontati da Giulio Gorini nell’intervista a TeverePost.

Giulio Gorini

Innanzitutto quanto ti manca il calcio? Quello giocato, ma anche la quotidianità degli allenamenti e lo spirito di condivisione che caratterizza “lo spogliatoio”.

“Per uno che come me ha sempre vissuto di calcio e che ha vissuto il calcio instaurando rapporti andati sempre al di là della partita della domenica o del rimborso economico, è dura restare fermi e soprattutto non vivere la routine dello spogliatoio. Con i compagni cerchiamo di attenuare questa mancanza grazie alle chat di gruppo su WhatsApp, in cui scherziamo e ci prendiamo in giro di continuo”.

Nei quasi due mesi di chiusura totale come ti sei tenuto in forma, per quanto possibile?

“Ho cercato di mantenermi in forma allenandomi a casa con i programmi che ci ha mandato il prof Diego Fabbri, o in videochat insieme ad altre persone con il prof del settore giovanile e del Città di Castello Luca Cagnini, mio grande amico. A causa del lavoro infatti non sempre sarei riuscito a svolgere completamente gli allenamenti di Diego”.

Quali sensazioni hai provato in questa situazione di emergenza?

“Fortunatamente rispetto ad altra gente che è stata costretta ad interrompere l’attività, non ho mai smesso di andare a lavorare e quindi diciamo che non ho vissuto la quarantena per quello che è il suo significato. In più ne ho approfittato per trascorrere più tempo con mia moglie, cosa che prima tra calcio e lavoro riuscivo a fare solo in parte. Cerco sempre di vedere il lato positivo delle cose”.

Il calcio dei professionisti sta cercando di capire se è possibile ripartire, mentre ancora nulla si sa in merito ai dilettanti. Credi che sia possibile tornare a giocare e concludere i campionati?

“Non credo che nei dilettanti, purtroppo, ci sarà la possibilità di riprendere l’attività per quanto riguarda la stagione in corso. Sarei felice di ripartire il prossimo anno, con tutta la sicurezza del caso, con progetti seri, con degli aiuti alle società che vogliono investire nella squadra del paese da parte delle autorità e con delle tutele per i calciatori di queste categorie. Tutte mancanze che ci sono da tempo e che il virus ha solamente evidenziato”.

Cosa sarebbe giusto fare secondo te in caso di chiusura anticipata dei campionati?

“Da calciatore mi sento di dire che i campionati vanno sempre vinti sul campo. Per questo annullerei tutto dando a chi è primo attualmente priorità in caso di ripescaggi, che prevedo potrebbero essere molti. Dal punto di vista economico mi aspetto, o forse sarebbe più giusto parlare al passato e dire mi sarei aspettato, un accordo tra Associazione Italiana Calciatori e società, per le mensilità che mancano. Una cosa che sarebbe dovuta partire dall’alto, dalla Lega di Serie A fino alle nostre categorie che, come detto prima, sono poco tutelate sotto questo punto di vista. Un modello stile NBA, dato che tra le altre cose sono un fanatico del basket americano”.

Nel periodo di convivenza con il Coronavirus ti immagini un calcio diverso, senza ad esempio i tifosi sugli spalti o senza la possibilità di abbracciare un compagno che segna?

“Non penso che senza tifo o senza poter esultare tutti insieme il calcio mi possa dare le stesse soddisfazioni. Alla fine andiamo in campo proprio per quello, per emozionare e per emozionarci. Poi per le serie maggiori chiaramente ci sono altri interessi in ballo, per cui credo che a quei livelli si possa giocare anche senza gente sugli spalti”.

Tu sei il capitano e uno dei leader del Sansepolcro. Cosa rappresenta per te la maglia bianconera?

“È come una seconda pelle. Ho giocato in squadre prestigiose e in stadi importanti, ma l’ingresso in campo al Buitoni e la possibilità di giocare per la squadra di quella che a tutti gli effetti è la tua città ti dà delle emozioni uniche che non ho provato da nessun’altra parte. Esserne il capitano poi, è un orgoglio in più”.

Giulio Gorini

Il tuo ricordo più bello in bianconero?

“I gol allo scadere contro il Foligno e il Lama dello scorso anno me li ricorderò per sempre, ma l’emozione più grande è stata sicuramente l’esordio in prima squadra. Me lo ricordo come fosse ieri. Era il 1° novembre 2007 ed in panchina c’era mister Falcinelli. Avevo appena 16 anni e giocavamo a Borgo San Lorenzo, con la Fortis Juventus. Vincemmo 3-2 disputando una splendida prestazione. Provai una grande emozione anche perché in campo eravamo 6-7 giovani e soprattutto perché quel giorno debuttò anche mio fratello. Fu una stagione travagliata, ma alla fine ci salvammo ai play out e fu il risultato ottenuto da un grande gruppo. Poi quella stagione è stata per tanti giovani del Sansepolcro un bel trampolino di lancio”.

Quale traguardo speri di raggiungere con questa maglia?

“Innanzitutto spero di continuare con il Sansepolcro anche la prossima stagione. In questa situazione non ci sono purtroppo certezze, ma questa è la mia speranza e poi sarebbe un sogno ritornare in serie D proprio in occasione del centenario”.

Se chiudi gli occhi e pensi al momento in cui si tornerà in campo, quale sensazione provi?

“Un mix di rabbia sportiva per essere stato lontano dal campo verde così tanto tempo, ma anche una forte emozione nel rimetterci piede… Mi auguro che avvenga il più presto possibile”.

Tags: calcioGiulio GorinisportVA Sansepolcro
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  • La pioggia battente di oggi, un grande classico della manifestazione, non ha frenato l’entusiasmo per il ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima a Sansepolcro. L’evento ha preso ufficialmente il via questa mattina ed accompagnerà l’intero weekend biturgense con i tradizionali banchi degli ambulanti, le esposizioni e gli stand gastronomici. L’amministrazione comunale, che anche nei periodi di maggiore impatto dell’epidemia ha espresso fiducia nella possibilità di riproporre la rassegna dopo due anni di stop, ha voluto celebrare questo appuntamento con una simbolica cerimonia in piazza Torre di Berta alla presenza degli organizzatori e delle autorità locali.

Al taglio del nastro, accanto al sindaco Fabrizio Innocenti, era presente anche il cavaliere Valentino Mercati, patron di Aboca. Grazie alla collaborazione tra il Comune e la locale azienda del settore healthcare è stato possibile inaugurare al meglio la Fiera 2022 con l’installazione al centro della piazza cittadina del grande Dodecaedro di Leonardo. La struttura, caratterizzata al suo interno da una pianta di gelso e già protagonista nel centro di Firenze in occasione delle celebrazioni dedicate al genio rinascimentale, è stata messa a disposizione dalla famiglia Mercati per tutta la bella stagione.
L’articolo completo al link in bio
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  • 𝗙𝗼𝘁𝗼𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 - In attesa del ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima, a Sansepolcro è stato installato il grande dodecaedro di proprietà dell’azienda Aboca, già protagonista a Firenze in occasione delle celebrazioni Leonardiane. La struttura, alta circa sei metri e messa a disposizione dalla famiglia Mercati, resterà collocata al centro della Piazza Torre di Berta per tutta la bella stagione. Pochi minuti fa il sindaco biturgense Fabrizio Innocenti ha condiviso una suggestiva immagine che mostra il risultato delle operazioni di installazione, in attesa che cittadini e visitatori possano ammirare di persona l’opera.

Foto: @fabrizio_innocenti_
  • È stato inaugurato questa mattina, al termine dei lavori di restauro, il prezioso affresco di #GerinoDaPistoia che si trova in piazza della Repubblica a Sansepolcro, la “Madonna di Fontesecca”.

L
  • La commemorazione dell
  • L
  • 𝗥𝗲𝗻𝗶𝗰𝗰𝗶, 𝗶 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗩𝗮𝗹𝘁𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮
𝘓𝘢 𝘤𝘦𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘪𝘱𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰. 𝘗𝘰𝘭𝘤𝘳𝘪: “𝘐𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰 𝘮𝘶𝘴𝘦𝘢𝘭𝘦 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭
  • 𝗦𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝗶, 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘀𝗲𝗽𝗼𝗹𝗰𝗿𝗼 - La scomparsa del presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha generato commozione anche a Sansepolcro, città a cui l’ex giornalista Rai era molto legato. In particolare, Sassoli era attivo da molti anni nell’Associazione Cultura della Pace, con cui era entrato in contatto grazie allo stretto rapporto con monsignor Luigi Di Liegro, che aveva seguito il percorso del fratello nell’obiezione di coscienza. Dell’associazione Sassoli era socio onorario ed era membro del comitato scientifico dell’omonimo Premio nazionale.
👉 L’articolo completo al link in bio
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  • ⏳ 𝗟𝗮 𝗱𝗶𝗴𝗮 𝗱𝗶 𝗠𝗼𝗻𝘁𝗲𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗮 𝟭𝟭 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗼𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮

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