Il rotolo di patate farcito

Una preparazione dedicata al tubero più famoso al mondo nel nuovo appuntamento con la rubrica dell’associazione Le Centopelli

a cura di Meri Torelli

Questa settimana presentiamo una sfiziosa proposta dal nostro amico Marco Serafini , che gentilmente ci ha offerto la sua collaborazione per la nostra rubrica.  La ricetta è dedicata ad una delle tante variazioni sul tema del tubero più famoso al mondo. Un piatto che può risolvere una serata in famiglia o in allegra compagnia. Sicuramente un sostanzioso piatto unico.

Ingredienti

per 4 persone

Ingredienti per il rotolo:

Ingredienti per il ripieno:

Preparazione

Pulire e lessare le patate, schiacciarle con il passapatate e metterle in un recipiente dove andiamo ad aggiungere le uova e il parmigiano grattato. Se vedete che l’impasto è troppo duro, aggiungere un alto uovo. Mescolare ben bene ed aggiungere il prezzemolo tagliato a pezzettini e il sale.

A questo punto prendere un bel foglio di carta da forno, oliarlo un pochino, metterci il pan grattato e versarci le patate. Aiutandosi con un mestolino piatto o con la classica forchetta, stendere il composto fino a creare un rettangolo spesso almeno due centimetri.

Farcire la parte superiore con gli ingredienti che abbiamo scelto: salumi, formaggi, olive e capperi, avendo premura di lasciare liberi circa due centimetri del perimetro. Poi, con l’aiuto della carta forno iniziare ad arrotolare facendo un primo “ricciolo” quanto più stretto possibile e quindi arrotolare staccando nel contempo la carta da forno. Aggiungere un po’ di pangrattato sulla superficie e per avere un risultato più ghiotto, mettere qualche ricciolo di burro.

Appoggiare il rotolo su un foglio pulito sempre di carta da forno leggermente oliato e appoggiato sulla teglia, ed infornare per 45 minuti a forno freddo, 35 a forno caldo.

Lasciare raffreddare un pochino e tagliare a fette. Servire caldo con un’insalatina di finocchi.

Ais Delegazione di Arezzo – Gruppo operativo Valtiberina Toscana consigliano:

a cura di Antonella Greco

Per l’abbinamento di questa settimana, dobbiamo “scomodare” nientepopodimenochè il grande Publio Virgilio Marone (70 a.C. – 19 a.C.), il quale, nelle sue Georgiche racconta che nei campi di Amelia, i contadini erano soliti legare i pampini con rami di salice e che il vino prodotto in quelle zone, veniva portato a Roma per mezzo del fiume Tevere. Quindi si parla di una coltura molto antica tanto da essere ancora oggi preservata da una legge dello Stato italiano, come una delle poche rimaste ancora vive. Ad Amelia nasce una D.o.c. che racchiude varie tipologie di vino, bianco, rosato, rosso, occhio di pernice (Vin santo). Oggi parleremo del bianco, prodotto con uve almeno 50% Trebbiano toscano, con una aggiunta di Grechetto, Malvasia e altri vitigni a bacca bianca autoctoni ammessi dal disciplinare. Si ottiene un vino dal colore giallo paglierino a volte con riflessi verdognoli, dal profumo floreale e fruttato con sentori di albicocca, susine, erbe aromatiche e sfumature agrumate oltre alla Ginestra e i fiori bianchi. Abbastanza fresco e sapido ha un finale leggermente amarognolo.

Nunc est bibendum!

I consigli di Augusto Tocci

Gorgonzola – Prodotto in Italia con latte intero di vacca, prende il nome dal paese alle porte di Milano dov’è nato. È riconosciuto dalla Comunità europea e registrato nella lista dei prodotti Dop. Il suo tipico aspetto (con venature blu-verdastre, dette erborinatura) e i sapore pungente e deciso, si ottengono grazie alla foratura delle forme durante la stagionatura. I fori, fatti con grossi aghi metallici, consentono l’ingresso dell’aria nella pasta, producendo, così, le condizioni per lo sviluppo di una muffa innestata direttamente nella cagliata, usata anche per altri formaggi come il Fourme d’Ambert e lo Stilton cheese. 

Scegliamo bene – Come tutti i Dop, l’autenticità del gorgonzola è tutelata da un consorzio e da rigide norme che ne definiscono gli standard di produzione. Cremoso, a pasta molle o a pasta dura, dolce o piccante, al momento dell’acquisto controlliamo che il formaggio sia stato marchiato all’origine e che riporti l’indicazione del produttore. Inoltre, ogni forma dev’essere avvolta in fogli di alluminio recanti i marchi del Consorzio. Pulizia e conservazione: Essendo un formaggio in continua maturazione, è consigliabile acquistarne quantità consumabili in breve tempo. Per conservarlo, avvolgiamolo in fogli di stagnola affinché il suo caratteristico odore non si propaghi nel frigorifero ma, prima di avvolgerlo, priviamolo della crosta.

Le proprietà – Contiene fermenti lattici che hanno un’influenza positiva sulla flora batterica dell’intestino e che lo rendono molto digeribile.

Exit mobile version