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Ionica: la storia di un panettone

Lo spettacolo andato in scena giovedì 23 luglio mostra con ironia e trasporto una storia di mafia, cibo e tradizioni

di Ilaria Pernici
25/07/2020
in Cultura
Lettura: 2 min.
Ionica: la storia di un panettone

Jonica è la statale che percorre la suola dello Stivale, da Taranto a Reggio Calabria, costeggiando tre regioni. Ionica è anche uno dei nomi della Scuola di Mileto, di cui faceva parte Talete: considerato per tradizione l’iniziatore della filosofia greca e quindi tra i fondatori del pensiero occidentale. Le riflessioni principali di questo gruppo di filosofi ruotavano attorno a concetti tanto semplici quanto complessi come la natura e la realtà. E di una realtà tanto semplice quanto complessa come un pranzo di Natale, nella casa di un testimone di mafia, si parla anche in IONICA. Lo spettacolo, scritto diretto e interpretato da Alessandro Sesti si basa infatti sulla figura realmente esistente di Andrea Dominijanni, ora sotto scorta per aver denunciato i soprusi subiti dalla ‘ndrangheta.

Accompagnato da un terzetto di chitarra (Federico Pedini), clarinetto (Debora Contini) e contrabbasso (Federico Passaro), posizionato dietro una rete e illuminato all’occorrenza, il monologo narra del viaggio che il protagonista umbro percorre, insieme a un panettone, per giungere a casa dell’amico Andrea, rivederne i cari e festeggiare con loro il Natale. Si incontrano in un bar per poi salire insieme in casa: le atmosfere, cupe e minacciose come quella che ispira il racconto dell’uomo che finge di guardare il cellulare, ma con lo schermo controlla lo “straniero”, sono intervallate e mescolate con quelle simpatiche delle descrizioni dei componenti familiari e dei cliché sull’abbondanza del cibo a tavola: “da qui non ne uscirò vivo. Perché… è il pranzo a casa di una famiglia calabrese!” “Non mi alzerò da qui fino al tramonto sulle mie gambe e in grado di intendere e di volere”. La visione di Luna, la cagnolina che non è stata risparmiata dalla crudeltà dei mafiosi; il ricordo di Nausicaa, il villaggio turistico paragonato a una ragazza stuprata e ormai immobile, l’allucinazione dei commensali che diventano Cristo che offre una sigaretta e la Madonna e Roberto Bolle. E poi il pranzo è finito: è arrivato il momento del dolce. Il panettone che il protagonista ha portato non basta per tutti, ne vede un altro, chiede ad Andrea se possono usarlo ma lui non risponde. Dentro il panettone ci sono i soldi da consegnare al clan. Andrea decide di collaborare con la giustizia. E poi il processo, descritto come un film: “Luigi, guardi troppe serie tv americane”. E poi la paura della morte, per se stesso, ma soprattutto per i propri cari.

Ionica ci pone davanti a un fiume di parole, di sensazioni, di terribili presagi in una realtà complessa come quella della mafia, paragonata ad un tumore, all’interno di una realtà che vorrebbe essere semplice, come quella di una famiglia. Ma soprattutto Ionica ci mette lo spettatore davanti allo spiazzamento di chi non vive queste situazioni in prima persona e davanti al coraggio di chi queste situazioni le vive e, con coraggio, decide di combatterle: “adesso però vi dimostro come uno scarafaggio può cambiare le cose”.

Tags: IonicaKilowatt FestivalSpeciale Kilowattteatro
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  • La pioggia battente di oggi, un grande classico della manifestazione, non ha frenato l’entusiasmo per il ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima a Sansepolcro. L’evento ha preso ufficialmente il via questa mattina ed accompagnerà l’intero weekend biturgense con i tradizionali banchi degli ambulanti, le esposizioni e gli stand gastronomici. L’amministrazione comunale, che anche nei periodi di maggiore impatto dell’epidemia ha espresso fiducia nella possibilità di riproporre la rassegna dopo due anni di stop, ha voluto celebrare questo appuntamento con una simbolica cerimonia in piazza Torre di Berta alla presenza degli organizzatori e delle autorità locali.

Al taglio del nastro, accanto al sindaco Fabrizio Innocenti, era presente anche il cavaliere Valentino Mercati, patron di Aboca. Grazie alla collaborazione tra il Comune e la locale azienda del settore healthcare è stato possibile inaugurare al meglio la Fiera 2022 con l’installazione al centro della piazza cittadina del grande Dodecaedro di Leonardo. La struttura, caratterizzata al suo interno da una pianta di gelso e già protagonista nel centro di Firenze in occasione delle celebrazioni dedicate al genio rinascimentale, è stata messa a disposizione dalla famiglia Mercati per tutta la bella stagione.
L’articolo completo al link in bio
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  • 𝗙𝗼𝘁𝗼𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 - In attesa del ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima, a Sansepolcro è stato installato il grande dodecaedro di proprietà dell’azienda Aboca, già protagonista a Firenze in occasione delle celebrazioni Leonardiane. La struttura, alta circa sei metri e messa a disposizione dalla famiglia Mercati, resterà collocata al centro della Piazza Torre di Berta per tutta la bella stagione. Pochi minuti fa il sindaco biturgense Fabrizio Innocenti ha condiviso una suggestiva immagine che mostra il risultato delle operazioni di installazione, in attesa che cittadini e visitatori possano ammirare di persona l’opera.

Foto: @fabrizio_innocenti_
  • È stato inaugurato questa mattina, al termine dei lavori di restauro, il prezioso affresco di #GerinoDaPistoia che si trova in piazza della Repubblica a Sansepolcro, la “Madonna di Fontesecca”.

L
  • La commemorazione dell
  • L
  • 𝗥𝗲𝗻𝗶𝗰𝗰𝗶, 𝗶 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗩𝗮𝗹𝘁𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮
𝘓𝘢 𝘤𝘦𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘪𝘱𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰. 𝘗𝘰𝘭𝘤𝘳𝘪: “𝘐𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰 𝘮𝘶𝘴𝘦𝘢𝘭𝘦 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭
  • 𝗦𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝗶, 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘀𝗲𝗽𝗼𝗹𝗰𝗿𝗼 - La scomparsa del presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha generato commozione anche a Sansepolcro, città a cui l’ex giornalista Rai era molto legato. In particolare, Sassoli era attivo da molti anni nell’Associazione Cultura della Pace, con cui era entrato in contatto grazie allo stretto rapporto con monsignor Luigi Di Liegro, che aveva seguito il percorso del fratello nell’obiezione di coscienza. Dell’associazione Sassoli era socio onorario ed era membro del comitato scientifico dell’omonimo Premio nazionale.
👉 L’articolo completo al link in bio
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