• Chi siamo
  • Redazione
  • Contatti
  • Privacy
redazione@teverepost.it
Nessun risultato
Tutti i risultati
lunedì 30/01/2023
TeverePost
  • Home
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Cronaca
  • Sport
  • Cultura
  • Eventi
  • Rubriche
    • Profili d’Autore
    • Valtiberini nel mondo
    • Gastronomia consapevole
    • Oltre il Tevere
    • Visioni in sala e salotto
  • Home
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Cronaca
  • Sport
  • Cultura
  • Eventi
  • Rubriche
    • Profili d’Autore
    • Valtiberini nel mondo
    • Gastronomia consapevole
    • Oltre il Tevere
    • Visioni in sala e salotto
Nessun risultato
Tutti i risultati
TeverePost
Nessun risultato
Tutti i risultati

La storia calcistica di Paolo Valori tra gol e gustosi aneddoti

Per gli appassionati non ha bisogno di presentazioni: da giocatore ha debuttato in Serie A con il Milan, da tecnico si è tolto belle soddisfazioni

di Daniele Gigli
19/07/2020
in Sport
Lettura: 9 min.
La storia calcistica di Paolo Valori tra gol e gustosi aneddoti

Paolo Valori, a sinistra con la maglia del Milan e a destra in tempi recenti

Una vita trascorsa sui campi di calcio, prima da giocatore capace di segnare tanti gol tra Serie D e Serie C e di richiamare addirittura l’attenzione del Milan, con cui restò una stagione e mezzo meritandosi l’esordio in Serie A, e poi da allenatore. La storia sportiva di Paolo Valori potrebbe essere sintetizzata così, anche se per raccontarla tutta servirebbe molto più di un articolo. Tanti i gustosi aneddoti ed i momenti emozionanti che fotografano il calcio di ieri e quello di oggi, con i suoi cambiamenti, ma anche con il suo inalterato fascino. Il percorso di Paolo è cominciato a Città di Castello negli anni gloriosi che portarono alla scalata in Serie C, ha toccato il punto più alto con l’arrivo al Milan ed è poi continuato con le maglie di Casarano, Spal, Viareggio, Arezzo e Sangiovannese. All’età di 34 anni ha concluso la carriera da calciatore e, dopo una parentesi come osservatore della Fiorentina, si è seduto in panchina togliendosi altre belle soddisfazioni. Talento sopraffino con il calcio nel dna che ha ottenuto tanto, ma che forse, viste le sue qualità, poteva arrivare ancora più in alto. Di questo e di tanto altro ha parlato Paolo Valori nell’intervista a TeverePost.

Iniziamo dal Città di Castello e dall’esordio in prima squadra. Che ricordo hai di quel momento?

“Ero giovanissimo e fu per me una grande emozione. Era la stagione 1976-1977 ed era il Città di Castello del presidente Renzacci e di mister Agostinelli. Avevamo già vinto con due giornate di anticipo il campionato di Promozione Umbra e nella penultima gara giocavamo a Narni contro l’Elettrocarbonium. Il mister comunicò la formazione senza dire chi era il numero nove. Era ancora il calcio dei tredici giocatori disponibili e quindi immaginai di essere io visto che gli altri rimasti fuori dai dieci indicati erano Biagini e Briganti, un portiere e un difensore. Poi Agostinelli me lo confermò in privato e così scesi in campo. Fu un ottimo esordio e segnai il mio primo gol tra i grandi”.

Ti ricordi come segnasti?

“Come se fosse ieri. Bani, mio compagno di reparto, superò in dribbling il portiere avversario e calciò verso la porta, ma un difensore si avventò sulla palla e io feci altrettanto, così quando lui respinse in scivolata io aprì il piatto sinistro e misi in rete. Ci avevo creduto e avevo capito le intenzioni. Fu una grande emozione, ma non fu il mio unico gol in quella stagione, dato che nell’ultima sfida, vinta 12-0, entrai dalla panchina e realizzai una doppietta. Vero che il campionato era in cassaforte, ma per me che ancora non avevo 17 anni quei gol furono un bel biglietto da visita. Venni per la prima volta intervistato, ma lì andò meno bene”.

In che senso?

“Il giornalista mi fece una domanda e io rimasi bloccato. Lui riprese la parola e mi chiese “sei emozionato?” e io “sì, sono emozionato”. Ecco questa fu la mia prima intervista”.

Nella “tua” Città di Castello hai vissuto la promozione in Serie D, la storica avventura in Serie C ed ancora una stagione in Interregionale. Ci racconti quegli anni?

“L’anno della promozione dalla Serie D alla Serie C ho giocato poco, direi meno di quanto meritavo, ma gli anni successivi mi sono ritagliato il mio spazio. Alla vigilia della stagione 1979-1980 ci furono delle partenze. Mister Mazzetti prima di accettare l’incarico ci venne a vedere in Coppa e decise di puntare su di me. Passai dall’essere ai margini in Serie D a essere titolare nella categoria superiore e nella rappresentativa di Serie C. Fu una bella soddisfazione. A livello realizzativo la stagione migliore con il Città di Castello fu la mia ultima, quella in Interregionale con 14 gol segnati nonostante la retrocessione”.

I tuoi ricordi più belli in biancorosso?

“L’esordio in prima squadra, gli anni in Serie C, i gol nei derby contro il Sansepolcro, ma soprattutto se devo scegliere direi la doppietta siglata nella Beretti con la Fiorentina, gara in cui mi marcava Giovanni Guerrini”.

Gli anni a Città di Castello ti valsero la chiamata del Milan. Cosa hai provato in quel momento?

“Andai a firmare il cartellino nella sede rossonera di Via Turati e fu una grande emozione. Mi voleva anche il Livorno in C, ma il Castello mi cedette al Milan, che a sua volta mi girò in prestito al Sant’Angelo Lodigiani. È stato un passaggio importante della mia vita, visto che era la mia prima esperienza lontano da casa, e anche della mia carriera dato che in C2 segnai 13 gol. C’erano molti giocatori in prestito dalla primavera rossonera ed eravamo una squadra molto giovane, tanto che una volta indossai anche la fascia da capitano. Poi a fine stagione il trasferimento al Milan si concretizzò a tutti gli effetti”.

Valori con la maglia del Milan

Poco spazio nell’avventura in rossonero, ma con il debutto in Serie A, il sogno di tutti i calciatori.

“Rivera mi voleva dare in prestito all’Alessandria in C2, ma io dissi no e andai in ritiro con il Milan diretto da Castagner. Uno tra me e Paciocco sarebbe dovuto andare via a novembre e la decisione fu, nonostante non avessi giocato neanche un minuto nella prima parte di stagione, di tenere me, così fuori casa con il Verona feci il mio esordio. Un sogno realizzato, anche se giocai pochi minuti e toccai forse in totale due palloni. Mi ricordo che nei calci d’angolo dovevo addirittura marcare Galderisi. Non giocai altre gare in rossonero, ma i tifosi, sempre presenti in gran numero a Milanello, a fine allenamento mi chiedevano l’autografo e per me era motivo di grande soddisfazione”.

Altri episodi che ti sono rimasti impressi dell’avventura in rossonero?

“Sicuramente un’amichevole giocata a San Siro contro il Real Madrid, squadra mitica in uno stadio che già di per sé regala sensazioni uniche. Fu eccezionale. L’anno seguente arrivò il grande Liedholm e in ritiro feci ottime cose. Il mister dopo una bella prestazione che disputai in amichevole a Cesena rilasciò un’intervista su di me, paragonandomi addirittura a Paolo Rossi”.

Un paragone da “far tremare le gambe”?

“Le mie caratteristiche si avvicinavano a quelle di Rossi e il fatto di esser paragonato a un campione così mi fece piacere, ma sinceramente ero abbastanza freddo sotto il profilo caratteriale e non ci pensai troppo. La mia priorità era dare il massimo e giocare”.

In quel Milan c’erano giocatori che poi hanno scritto la storia del calcio, tra cui Franco Baresi. Era già così forte?

“Impressionante, sia la domenica che durante la settimana. Tecnicamente era superiore alla media e in più aveva già il temperamento da leader. Per lui ogni allenamento era una finale di Coppa Campioni, ma questo valeva per tutti i giocatori in rosa, tanto che nelle partitelle fummo obbligati a mettere i parastinchi”.

L’avventura con il Milan si chiuse di lì a poco e dopo sei stato protagonista con Casarano e Spal.

“A novembre fui ceduto in prestito al Casarano in C1 anche se erano arrivate richieste da Parma e Genoa in Serie B. In Salento ho trascorso tre anni favolosi a livello calcistico e umano. Venivo dal Milan e mi accolsero come un re, ma causa pubalgia il mio rendimento all’inizio non fu eccezionale. Nella seconda fase feci bene e l’anno dopo nonostante la retrocessione il mio bottino fu di 10 gol. In C2 disputai un’annata formidabile e vinsi la classifica cannonieri con 20 reti. A Casarano avevo trovato una società fantastica ed amici con i quali ci sentiamo ancora oggi, però mi volevo avvicinare a casa e così passai alla Spal. Quelli invece sono stati due anni tribolati anche per via di un infortunio al ginocchio che condizionò il mio rendimento”.

Accosciato a destra con la maglia della Spal

In seguito altri gol e altri successi con la maglia del Viareggio. Anche qui tre anni da ricordare.

“Andai a Viareggio grazie a Oscar Damiani, in una società ambiziosa ed in un ambiente ottimo. Fu la scelta giusta. Il primo anno salimmo in Serie C2 e segnai 10 gol, successivamente lottavamo per la promozione in C1, ma vicende extra-campo ci frenarono. Sono stati comunque tre anni stupendi che ricorderò sempre”.

Al Viareggio

Hai finito la carriera indossando anche le maglie di Arezzo e Sangiovannese.

“Giocare all’Arezzo era sempre stato uno dei miei obiettivi e fui molto felice di vestire la maglia amaranto, ma purtroppo capitai proprio nell’anno della radiazione. Tornai quindi un anno a Viareggio, mentre l’ultima avventura da calciatore è stata con la Sangiovannese nel Nazionale Dilettanti. Segnai anche dei gol e potevo continuare a giocare, ma decisi di smettere. Feci un anno l’osservatore per la Fiorentina e presi il patentino da allenatore, così nella stagione seguente iniziai una nuova avventura”.

Ripercorriamo insieme questo percorso vissuto in tante diverse realtà?

“Ho iniziato con i giovani, esordienti a Città di Castello e allievi a Sansepolcro, poi cinque anni la prima squadra bianconera in Serie D. Successivamente due anni in D con il Poggibonsi nei quali vincemmo i play off, uno con la primavera del Siena, due con il Trestina in Eccellenza, tre a Città di Castello in entrambe le società tra Eccellenza e D e due ancora a Trestina in Serie D. Negli anni più recenti sono stato responsabile del settore giovanile della Federico Giunti di Città di Castello, poi panchina a Città di Castello e a Castiglion Fiorentino.

Quale la soddisfazione più grande?

“Tanti anni e tanti bei momenti. Il più emozionante forse quello vissuto con la primavera del Siena quando in casa battemmo 4-1 la Fiorentina. La gara fu trasmessa in diretta su Sky e in quella squadra erano presenti giocatori forti come Melchiorri, Blanchard e Russo”.

Il tuo futuro?

“Ho avuto contatti anche in questo periodo e in alcuni casi molto interessanti, ma senza concretizzare nulla per mia scelta. Ora sono senza squadra, ma il calcio è la mia vita e voglio allenare ancora”.

Come valuti la tua carriera da giocatore?

“Ho fatto una carriera importante e sono soddisfatto, ma viste le mie qualità tecniche forse potevo fare di più. In certi momenti non ho avuto fortuna ed in altri potevo essere aiutato, ma è anche vero che forse mi sono accontentato di quello che riuscivo a fare, senza quindi tirar fuori tutto”.

Come giudichi il calcio di oggi?

“Differente e più difficile sotto il profilo della tattica e della corsa, però prima c’erano tanti contatti in più e noi attaccanti venivamo tartassati dai difensori. Fare gol era un’impresa e nelle aree di rigore era una vera battaglia, soprattutto nei corner. A livello atletico ci allenavamo in modo diverso e quindi il paragono lo fai male, però il livello era alto anche nelle categorie inferiori dove non c’era la regola delle quote. Un giovane esordiva solo se lo meritava e non perché lo dice il regolamento”.

Cosa ti ha insegnato la tua esperienza nel calcio?

“Tantissimo, a partire dal rispetto delle regole e degli altri, dall’educazione e dal modo di comportarsi in un gruppo, concetti che valgono nello sport e soprattutto nella vita, principi che grazie al calcio hanno formato me e tanti altri giovani”.

Tags: calcioPaolo Valorivecchie glorie
CondividiTweetInviaCondividiInvia

Altri articoli

Calcio, trasferta a Livorno per il Tiferno

Calcio, trasferta a Livorno per il Tiferno

di Desyrè Baldacci
27/04/2022
0

I biancorossi del neo tecnico Luca Baldolini affrontano oggi l’ultima in classifica nel campionato di serie D.

Calcio: il Sansepolcro vince in casa dell’Assisi Subasio

Calcio: il Sansepolcro vince in casa dell’Assisi Subasio

di Luca Dell'Omarino
24/04/2022
0

Un gol dopo pochi secondi e due rigori regalano il successo ai bianconeri.

Calcio, oggi il Sansepolcro in trasferta ad Assisi

Calcio, oggi il Sansepolcro in trasferta ad Assisi

di Redazione
23/04/2022
0

L'anticipo della terzultima giornata del campionato di Eccellenza vede i bianconeri impegnati contro la formazione umbra, già retrocessa.

Calcio, bilancio positivo per la prima edizione del memorial “Silvano Luzzi”

Calcio, bilancio positivo per la prima edizione del memorial “Silvano Luzzi”

di Redazione
20/04/2022
0

La squadra cesenate Under 14 vince la finale al Buitoni contro i padroni di casa del Sansepolcro. Grande partecipazione al torneo organizzato da bianconeri e Tiferno.

Calcio: la Baldaccio va ai play-out, pari per il Sansepolcro

Calcio: la Baldaccio va ai play-out, pari per il Sansepolcro

di Redazione
16/04/2022
0

Pareggi per 1-1 per entrambe le squadre; gli anghiaresi attesi ora da un triangolare con le terz'ultime dei gironi di Eccellenza toscana.

Prossimo Post
Emergenza Covid, le pergamene del Comune di Sansepolcro ai volontari

Emergenza Covid, le pergamene del Comune di Sansepolcro ai volontari

Gorizia tra tragedie e paradossi della geopolitica

Gorizia tra tragedie e paradossi della geopolitica

IN EVIDENZA

La storia calcistica di Paolo Valori tra gol e gustosi aneddoti

La storia calcistica di Paolo Valori tra gol e gustosi aneddoti

19/07/2020
Castagnole: le regine del Carnevale

Castagnole: le regine del Carnevale

29/01/2021
Intossicazione da sushi, la testimonianza: “Mai stata così male”

Intossicazione da sushi, la testimonianza: “Mai stata così male”

16/02/2021
Ca' Raffaello

Confini curiosi: Ca’ Raffaello, l’isola amministrativa più grande d’Italia

25/05/2020
ADVERTISEMENT
TeverePost

Quotidiano online edito da:
Ass. Cult. PostComunicazione
Via Senese Aretina, 155
52037 Sansepolcro (AR)
P.I. 02362150514
Email: redazione@teverepost.it

Privacy Policy Cookie Policy Termini e Condizioni

ARCHIVIO

CATEGORIE

  • Attualità
  • Cronaca
  • Cultura
  • Economia
  • Eventi
  • Gastronomia consapevole
  • Notizie
  • Oltre il Tevere
  • Politica
  • Profili d'Autore
  • Pubbliredazionale
  • Sport
  • Valtiberini nel mondo
  • Visioni in sala e salotto

FACEBOOK

INSTAGRAM

Seguici

  • 𝗨𝗻𝗮 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮 𝗮𝘃𝘃𝗲𝗻𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗲𝗱𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗧𝗲𝘃𝗲𝗿𝗲𝗣𝗼𝘀𝘁

La nostra proposta informativa si evolve in un nuovo progetto web unitario assieme alla storica emittente locale TTV Teveretv: da oggi potrete leggerci sulla sezione “#TTVPost” di ttv.it

Un arrivederci, non un addio: tra i nostri obiettivi futuri c
  • La pioggia battente di oggi, un grande classico della manifestazione, non ha frenato l’entusiasmo per il ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima a Sansepolcro. L’evento ha preso ufficialmente il via questa mattina ed accompagnerà l’intero weekend biturgense con i tradizionali banchi degli ambulanti, le esposizioni e gli stand gastronomici. L’amministrazione comunale, che anche nei periodi di maggiore impatto dell’epidemia ha espresso fiducia nella possibilità di riproporre la rassegna dopo due anni di stop, ha voluto celebrare questo appuntamento con una simbolica cerimonia in piazza Torre di Berta alla presenza degli organizzatori e delle autorità locali.

Al taglio del nastro, accanto al sindaco Fabrizio Innocenti, era presente anche il cavaliere Valentino Mercati, patron di Aboca. Grazie alla collaborazione tra il Comune e la locale azienda del settore healthcare è stato possibile inaugurare al meglio la Fiera 2022 con l’installazione al centro della piazza cittadina del grande Dodecaedro di Leonardo. La struttura, caratterizzata al suo interno da una pianta di gelso e già protagonista nel centro di Firenze in occasione delle celebrazioni dedicate al genio rinascimentale, è stata messa a disposizione dalla famiglia Mercati per tutta la bella stagione.
L’articolo completo al link in bio
.
@comunedisansepolcro @aboca
#sansepolcro #fiere #fieredimezzaquaresima #eventi #fiera #eventi #manifestazioni #events #aboca #leonardo #dodecahedron #geometria #lucapacioli #pierodellafrancesca #rinascimento #storia #cultura #ambiente
  • 𝗙𝗼𝘁𝗼𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 - In attesa del ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima, a Sansepolcro è stato installato il grande dodecaedro di proprietà dell’azienda Aboca, già protagonista a Firenze in occasione delle celebrazioni Leonardiane. La struttura, alta circa sei metri e messa a disposizione dalla famiglia Mercati, resterà collocata al centro della Piazza Torre di Berta per tutta la bella stagione. Pochi minuti fa il sindaco biturgense Fabrizio Innocenti ha condiviso una suggestiva immagine che mostra il risultato delle operazioni di installazione, in attesa che cittadini e visitatori possano ammirare di persona l’opera.

Foto: @fabrizio_innocenti_
  • È stato inaugurato questa mattina, al termine dei lavori di restauro, il prezioso affresco di #GerinoDaPistoia che si trova in piazza della Repubblica a Sansepolcro, la “Madonna di Fontesecca”.

L
  • La commemorazione dell
  • L
  • 𝗥𝗲𝗻𝗶𝗰𝗰𝗶, 𝗶 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗩𝗮𝗹𝘁𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮
𝘓𝘢 𝘤𝘦𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘪𝘱𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰. 𝘗𝘰𝘭𝘤𝘳𝘪: “𝘐𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰 𝘮𝘶𝘴𝘦𝘢𝘭𝘦 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭
  • 𝗦𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝗶, 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘀𝗲𝗽𝗼𝗹𝗰𝗿𝗼 - La scomparsa del presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha generato commozione anche a Sansepolcro, città a cui l’ex giornalista Rai era molto legato. In particolare, Sassoli era attivo da molti anni nell’Associazione Cultura della Pace, con cui era entrato in contatto grazie allo stretto rapporto con monsignor Luigi Di Liegro, che aveva seguito il percorso del fratello nell’obiezione di coscienza. Dell’associazione Sassoli era socio onorario ed era membro del comitato scientifico dell’omonimo Premio nazionale.
👉 L’articolo completo al link in bio
.
@ep_president @culturadellapace @comunedisansepolcro @partitodemocratico @europeanparliament #davidsassoli #sassoli #europa #europe #europeanparliament #president #presidente #culturadellapace #euro #sansepolcro
  • ⏳ 𝗟𝗮 𝗱𝗶𝗴𝗮 𝗱𝗶 𝗠𝗼𝗻𝘁𝗲𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗮 𝟭𝟭 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗼𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮

Erano le 21:30 circa del 29 dicembre 2010 quando il cedimento di due conci dello scarico di superficie della diga di Montedoglio causò un
  • Contatti
  • Disclaimer
  • Privacy
  • Cookie

© 2020 TeverePost - Testata giornalistica registrata c/o Tribunale di Arezzo n.1 06/03/2020. Direttore responsabile: Alessio Metozzi.

Nessun risultato
Tutti i risultati
  • Home
  • Attualità
  • Politica
  • Cronaca
  • Economia
  • Sport
  • Cultura
  • Eventi
  • Rubriche
    • Profili d’Autore
    • Valtiberini nel mondo
    • Gastronomia consapevole
    • Visioni in sala e salotto
    • Oltre il Tevere

© 2020 TeverePost - Testata giornalistica registrata c/o Tribunale di Arezzo n.1 06/03/2020. Direttore responsabile: Alessio Metozzi.