• Chi siamo
  • Redazione
  • Contatti
  • Privacy
redazione@teverepost.it
Nessun risultato
Tutti i risultati
domenica 29/01/2023
TeverePost
  • Home
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Cronaca
  • Sport
  • Cultura
  • Eventi
  • Rubriche
    • Profili d’Autore
    • Valtiberini nel mondo
    • Gastronomia consapevole
    • Oltre il Tevere
    • Visioni in sala e salotto
  • Home
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Cronaca
  • Sport
  • Cultura
  • Eventi
  • Rubriche
    • Profili d’Autore
    • Valtiberini nel mondo
    • Gastronomia consapevole
    • Oltre il Tevere
    • Visioni in sala e salotto
Nessun risultato
Tutti i risultati
TeverePost
Nessun risultato
Tutti i risultati

Tecnici dello spettacolo, una categoria non riconosciuta

TeverePost ha affrontato le problematiche del settore con Luca Giovagnoli, 40enne di Sansepolcro che è direttore tecnico di Kilowatt e di altri festival in Italia

di Emanuele Calchetti
21/08/2020
in Attualità, Cultura
Lettura: 5 min.
Tecnici dello spettacolo, una categoria non riconosciuta

Luca Giovagnoli, nato a Sansepolcro nel 1980, lavora da circa 15 anni come tecnico teatrale. “Ho iniziato per gioco al Circolino”, ricorda, facendo riferimento all’ex Metamultimedia di Via Cherubino Alberti, allora gestito dall’associazione Mea Revolutionae: “Allestivamo il palco per le serate del fine settimana, era un divertimento, un passatempo che piano piano ho fatto diventare un lavoro”. Attualmente si occupa principalmente di direzioni tecniche di festival teatrali. “Ho quattro direzioni tecniche in Italia”, conferma: “dopo anni a lavorare fisicamente sul palco trovo molto interessante dedicare più tempo e attenzione al livello organizzativo”. Impossibile non fare riferimento a Kilowatt Festival: “È la manifestazione che mi ha fatto crescere”, spiega, sottolineando la complessità gestionale della parte tecnica: “È un festival che comincia ad avere decine di spettacoli, e ci sono 13-14 tecnici da gestire in modo tale che quella data cosa avvenga nei tempi in cui sei obbligato a farla avvenire”.

Quest’anno a complicare tutto ci si è messo il Covid.

Certo, con la chiusura è stato tutto sospeso, chi ha annullato eventi, chi ha provato a spostarli rimandandoli all’autunno. E qui ci sarà da capire cosa succederà. Poi ci sono state quelle poche realtà che invece sono andate avanti a testa bassa e hanno detto “facciamolo ugualmente”, e mi riferisco ovviamente a Kilowatt. È stato uno dei primi eventi medio-grandi in Italia dopo la chiusura, era un’incognita che abbiamo affrontato chiedendoci un po’ “chissà che succederà”.

Ed è andata bene.

Sì, però di base il problema è che non c’è una certezza su quello che ci attenderà, non ci sono linee guida che ci dicono in che modalità riusciremo, forse, a ripartire. È il settore che per primo ha chiuso e che di fatto per ultimo riapre, se riapre. Riaprirà ovviamente, ma quando, come e in che modalità non è dato saperlo.

Quali sono stati gli effetti della chiusura?

Si sono fermate le stagioni teatrali, e tutti i tecnici che erano in tournée da un giorno all’altro si sono visti annullare 10, 20, 60 date, e quindi fondamentalmente sono dovuti andare a casa senza sapere che sarebbe successo. E poi produzioni completamente bloccate, che significa che non saltano solo i 15-20 giorni inerenti strettamente la produzione, salta un lavoro che va avanti nei mesi successivi. Infatti in questo periodo di solito avevamo i calendari già pronti per l’anno a venire, adesso ancora non sappiamo niente riguardo a eventuali aperture di stagioni o tournée. Chi ha spostato i festival a ottobre adesso lavora per fare festival, ma che certezza abbiamo? Per assurdo era meglio il periodo di luglio, quando è stato fatto Kilowatt, piuttosto che ora: ora c’è veramente un sacco di incertezza.

Che tipo di tutele hanno i lavoratori del vostro settore?

Non abbiamo un lavoro riconosciuto, quindi non abbiamo nessun tipo di tutela, nessun tipo di garanzia, non siamo inquadrati in niente. Colpa anche un po’ nostra, perché abbiamo fatto in modo che negli anni il nostro lavoro rimanesse un po’ in una sorta di bolla a parte, però ora ci siamo veramente accorti della problematica. Non a caso aspettavamo che i resoconti settimanali di Conte parlassero di noi e siamo arrivati alla fantastica frase “gli artisti che ci fanno tanto ridere”. Un sacco di risate, ma stringi stringi che si deve fare? Che ci dite riguardo al futuro?

Dunque si tratta di un problema che viene da lontano, da prima del coronavirus.

È una cosa che viene da anni indietro, da prima che facessi questo lavoro. Sono anni che lavoriamo senza realmente essere inquadrati in una categoria. Poi si trovano gli escamotage per lavorare in regola, questo è ovvio, però non abbiamo garanzie. Una cosa positiva in questo periodo di Covid è che tante persone, probabilmente stando a casa e avendo poco da fare, hanno cominciato a ragionare sul problema. In tutta Italia sono nati gruppi di lavoro per informarsi su come provare a cambiare le cose e si è sentito parlare per la prima volta di discorsi sindacali riguardo al nostro settore. A Milano, Pisa, Perugia, Roma, è stato anche bello vedere gruppi di persone, 100-150 persone del settore che magari non si conoscevano ma dialogavano su come fare per cogliere l’occasione di sbloccare questa situazione, di intervenire su questa mancanza che viene dal passato. Non è un argomento facile, non sarà semplice portarlo avanti, però per lo meno abbiamo iniziato. Naturalmente richiede tempo, attenzione, impegno, quindi quando il settore, forse, ripartirà ci sarà meno modo di dedicarcisi. Immagino la fuga verso la ricerca del lavoro, sperando però di non ripetere gli errori del passato.

Cosa vi aspettate dalle Istituzioni?

Dovrebbero fare la cosa che fanno in tutto il resto d’Europa: riconoscere questi lavoratori come lavoratori specifici di quel settore, riconoscere la professionalità di quel lavoro lì. Lo Stato dovrebbe realmente riconoscere il valore che ha quel determinato tipo di lavoro, che è solo quello, che non è il lavoro di un operaio e non è qualcosa di artistico, è quello, fine. Noi siamo tecnici dello spettacolo, non siamo altro. Magari hai i turni di lavoro massacranti, non hai una continuità nell’anno, quindi devi essere inquadrato in un tipo di contratto particolare. Non si tratta di fare un part-time, un tecnico dello spettacolo non può fare un part-time tre ore al giorno, è incompatibile col tipo di lavoro. Insomma quello che ci si potrebbe aspettare dalle istituzioni è quell’attenzione particolare che finora non c’è mai stata.

Attualmente quindi come siete inquadrati?

Abbiamo diverse soluzioni, ci sono lavoratori a partita Iva, lavoratori che fanno parte di cooperative più o meno grandi che raggruppano un tot di tecnici, ci sono persone assunte con contratto a chiamata. Lo scenario è molto diversificato, quindi trovare una soluzione valida per tutti è complicato, con tutti i problemi annessi a ogni singola situazione. Io spero veramente di cuore che venga fatto quasi un reset di quello che c’è stato finora e che si possa ripartire nero su bianco, dando delle linee guida molto precise, specifiche per il nostro settore.

In queste dinamiche come si pongono gli artisti con cui collaborate?

Nel mondo del teatro, ma anche della musica o del cinema, anche l’artista in sé ha subito molto, forse più di tutti. È vero però che noi abbiamo bisogno di loro, in questa fase sarebbe molto interessante usare la loro voce per far parlare un po’ di noi, che lavorando sempre dietro le quinte siamo sconosciuti. Però tu lavori per il nome, e il nome è quello che se dice una cosa magari viene ascoltato. Qualcuno in effetti l’ha fatto, ha cercato di fare conoscere all’opinione pubblica la nostra posizione, il nostro ruolo, le nostre difficoltà di sopravvivenza e l’esigenza di vederci riconosciuto un ruolo lavorativo.

Tags: Kilowatt FestivallavoroLuca Giovagnoliteatrotecnici dello spettacolo
CondividiTweetInviaCondividiInvia

Altri articoli

Danza, musica e teatro popolare nel fine settimana in Valtiberina

Danza, musica e teatro popolare nel fine settimana in Valtiberina

di Redazione
22/04/2022
0

Proseguono le rassegne che animano Anghiari, Pieve Santo Stefano e Monterchi.

Pieve e Anghiari, fine settimana a teatro

Pieve e Anghiari, fine settimana a teatro

di Redazione
26/03/2022
0

Al “Papini” Tiferno Blues Project in concerto, ai Ricomposti racconti e danza con “Miss Lala al circo Fernando”.

“Ancora in Vespa da Milano a Tokyo”   è finalmente un libro

Teatro, memoria e storia dell’arte si legano a Pieve Santo Stefano

di Emanuele Calchetti
13/03/2022
0

Presentata la rassegna dei “Ritratti in scena” a cura di Laboratori Permanenti. Caterina Casini: “Lavoriamo a una progettazione che vede la Valtiberina come uno spazio unico e aperto”.

Sansepolcro, al Dante un classico di Dario Fo e Franca Rame

Sansepolcro, al Dante un classico di Dario Fo e Franca Rame

di Redazione
12/03/2022
0

“Coppia aperta, quasi spalancata” in scena nell'ambito della Stagione teatrale biturgense.

Città di Castello, in partenza la stagione 2022 di “Teatro ragazzi” e “Teatro a km zero”

di Desyrè Baldacci
18/02/2022
0

Si è svolta ieri mattina in modalità online la conferenza stampa di presentazione dei dodici spettacoli in cartellone. Primo appuntamento domenica 20 febbraio con “La figlia dei draghi”.

Prossimo Post
Domenica la commemorazione delle vittime civili del passaggio del fronte a Pieve

Domenica la commemorazione delle vittime civili del passaggio del fronte a Pieve

Matteo Giorni: “Felice di vestire la maglia della Baldaccio”

Matteo Giorni: “Felice di vestire la maglia della Baldaccio”

IN EVIDENZA

Tecnici dello spettacolo, una categoria non riconosciuta

Tecnici dello spettacolo, una categoria non riconosciuta

21/08/2020
Intossicazione da sushi, la testimonianza: “Mai stata così male”

Intossicazione da sushi, la testimonianza: “Mai stata così male”

16/02/2021
Castagnole: le regine del Carnevale

Castagnole: le regine del Carnevale

29/01/2021
Ca' Raffaello

Confini curiosi: Ca’ Raffaello, l’isola amministrativa più grande d’Italia

25/05/2020
ADVERTISEMENT
TeverePost

Quotidiano online edito da:
Ass. Cult. PostComunicazione
Via Senese Aretina, 155
52037 Sansepolcro (AR)
P.I. 02362150514
Email: redazione@teverepost.it

Privacy Policy Cookie Policy Termini e Condizioni

ARCHIVIO

CATEGORIE

  • Attualità
  • Cronaca
  • Cultura
  • Economia
  • Eventi
  • Gastronomia consapevole
  • Notizie
  • Oltre il Tevere
  • Politica
  • Profili d'Autore
  • Pubbliredazionale
  • Sport
  • Valtiberini nel mondo
  • Visioni in sala e salotto

FACEBOOK

INSTAGRAM

Seguici

  • 𝗨𝗻𝗮 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮 𝗮𝘃𝘃𝗲𝗻𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗲𝗱𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗧𝗲𝘃𝗲𝗿𝗲𝗣𝗼𝘀𝘁

La nostra proposta informativa si evolve in un nuovo progetto web unitario assieme alla storica emittente locale TTV Teveretv: da oggi potrete leggerci sulla sezione “#TTVPost” di ttv.it

Un arrivederci, non un addio: tra i nostri obiettivi futuri c
  • La pioggia battente di oggi, un grande classico della manifestazione, non ha frenato l’entusiasmo per il ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima a Sansepolcro. L’evento ha preso ufficialmente il via questa mattina ed accompagnerà l’intero weekend biturgense con i tradizionali banchi degli ambulanti, le esposizioni e gli stand gastronomici. L’amministrazione comunale, che anche nei periodi di maggiore impatto dell’epidemia ha espresso fiducia nella possibilità di riproporre la rassegna dopo due anni di stop, ha voluto celebrare questo appuntamento con una simbolica cerimonia in piazza Torre di Berta alla presenza degli organizzatori e delle autorità locali.

Al taglio del nastro, accanto al sindaco Fabrizio Innocenti, era presente anche il cavaliere Valentino Mercati, patron di Aboca. Grazie alla collaborazione tra il Comune e la locale azienda del settore healthcare è stato possibile inaugurare al meglio la Fiera 2022 con l’installazione al centro della piazza cittadina del grande Dodecaedro di Leonardo. La struttura, caratterizzata al suo interno da una pianta di gelso e già protagonista nel centro di Firenze in occasione delle celebrazioni dedicate al genio rinascimentale, è stata messa a disposizione dalla famiglia Mercati per tutta la bella stagione.
L’articolo completo al link in bio
.
@comunedisansepolcro @aboca
#sansepolcro #fiere #fieredimezzaquaresima #eventi #fiera #eventi #manifestazioni #events #aboca #leonardo #dodecahedron #geometria #lucapacioli #pierodellafrancesca #rinascimento #storia #cultura #ambiente
  • 𝗙𝗼𝘁𝗼𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 - In attesa del ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima, a Sansepolcro è stato installato il grande dodecaedro di proprietà dell’azienda Aboca, già protagonista a Firenze in occasione delle celebrazioni Leonardiane. La struttura, alta circa sei metri e messa a disposizione dalla famiglia Mercati, resterà collocata al centro della Piazza Torre di Berta per tutta la bella stagione. Pochi minuti fa il sindaco biturgense Fabrizio Innocenti ha condiviso una suggestiva immagine che mostra il risultato delle operazioni di installazione, in attesa che cittadini e visitatori possano ammirare di persona l’opera.

Foto: @fabrizio_innocenti_
  • È stato inaugurato questa mattina, al termine dei lavori di restauro, il prezioso affresco di #GerinoDaPistoia che si trova in piazza della Repubblica a Sansepolcro, la “Madonna di Fontesecca”.

L
  • La commemorazione dell
  • L
  • 𝗥𝗲𝗻𝗶𝗰𝗰𝗶, 𝗶 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗩𝗮𝗹𝘁𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮
𝘓𝘢 𝘤𝘦𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘪𝘱𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰. 𝘗𝘰𝘭𝘤𝘳𝘪: “𝘐𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰 𝘮𝘶𝘴𝘦𝘢𝘭𝘦 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭
  • 𝗦𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝗶, 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘀𝗲𝗽𝗼𝗹𝗰𝗿𝗼 - La scomparsa del presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha generato commozione anche a Sansepolcro, città a cui l’ex giornalista Rai era molto legato. In particolare, Sassoli era attivo da molti anni nell’Associazione Cultura della Pace, con cui era entrato in contatto grazie allo stretto rapporto con monsignor Luigi Di Liegro, che aveva seguito il percorso del fratello nell’obiezione di coscienza. Dell’associazione Sassoli era socio onorario ed era membro del comitato scientifico dell’omonimo Premio nazionale.
👉 L’articolo completo al link in bio
.
@ep_president @culturadellapace @comunedisansepolcro @partitodemocratico @europeanparliament #davidsassoli #sassoli #europa #europe #europeanparliament #president #presidente #culturadellapace #euro #sansepolcro
  • ⏳ 𝗟𝗮 𝗱𝗶𝗴𝗮 𝗱𝗶 𝗠𝗼𝗻𝘁𝗲𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗮 𝟭𝟭 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗼𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮

Erano le 21:30 circa del 29 dicembre 2010 quando il cedimento di due conci dello scarico di superficie della diga di Montedoglio causò un
  • Contatti
  • Disclaimer
  • Privacy
  • Cookie

© 2020 TeverePost - Testata giornalistica registrata c/o Tribunale di Arezzo n.1 06/03/2020. Direttore responsabile: Alessio Metozzi.

Nessun risultato
Tutti i risultati
  • Home
  • Attualità
  • Politica
  • Cronaca
  • Economia
  • Sport
  • Cultura
  • Eventi
  • Rubriche
    • Profili d’Autore
    • Valtiberini nel mondo
    • Gastronomia consapevole
    • Visioni in sala e salotto
    • Oltre il Tevere

© 2020 TeverePost - Testata giornalistica registrata c/o Tribunale di Arezzo n.1 06/03/2020. Direttore responsabile: Alessio Metozzi.