• Chi siamo
  • Redazione
  • Contatti
  • Privacy
redazione@teverepost.it
Nessun risultato
Tutti i risultati
lunedì 16/06/2025
TeverePost
  • Home
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Cronaca
  • Sport
  • Cultura
  • Eventi
  • Rubriche
    • Profili d’Autore
    • Valtiberini nel mondo
    • Gastronomia consapevole
    • Oltre il Tevere
    • Visioni in sala e salotto
  • Home
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Cronaca
  • Sport
  • Cultura
  • Eventi
  • Rubriche
    • Profili d’Autore
    • Valtiberini nel mondo
    • Gastronomia consapevole
    • Oltre il Tevere
    • Visioni in sala e salotto
Nessun risultato
Tutti i risultati
TeverePost
Nessun risultato
Tutti i risultati

Come viene visto in Russia l’attacco all’Ucraina

Su Oltre il Tevere le impressioni personali di Guido Guerrini, valtiberino residente a Kazan' nella Federazione Russa

di Guido Guerrini
28/02/2022
in Oltre il Tevere
Lettura: 6 min.
Come viene visto in Russia l’attacco all’Ucraina

Un talk show sul Primo Canale russo. Foto MID Rossii (CC BY-NC-SA 2.0)

Negli ultimi giorni mi è capitato spesso di essere contattato da amici o semplici conoscenti intenzionati a conoscere come viene vissuta la guerra in corso tra Russia e Ucraina dal mio osservatorio in qualche modo privilegiato. Tra i tanti ci sono coloro che non hanno idea di dove esattamente viva e che pensano che la mia famiglia sia in una situazione di pericolo. Altri vogliono capire come i media russi raccontano la guerra o se l’opinione pubblica della nazione più vasta del mondo appoggia o meno l’intervento militare in atto in Ucraina. Rispondere a queste domande non è semplice perché la Russia, come ogni luogo al mondo, ha sensibilità molto variegate e quella che può essere la mia panoramica personale non è per forza rappresentativa dell’opinione dell’intero Paese. Provo a raccontare tutto quello che vedo e sento, ribadendo che è un punto di vista parziale.

Favorevoli e contrari alla guerra

Impossibile poter parlare di percentuali, e allo stesso tempo esistono posizioni intermedie. In questi giorni sono scesi in piazza, in manifestazioni definite “non autorizzate”, alcune migliaia di cittadini, comunque meno di quelli che si videro all’epoca delle vicende legate a Naval’nyj. Però tra loro e in forma virtuale ci sono anche molte personalità importanti dello “star system” russo come cantanti, attori e personaggi sportivi, che hanno pubblicato nei propri profili social prese di posizione contro il conflitto verso un popolo fratello. Non mancano tra le celebrità anche molti che sono favorevoli alla linea di Putin. Detto francamente, la stragrande maggioranza delle personalità pubbliche non si è espressa in alcun modo.

La preoccupazione è largamente diffusa anche tra la gente non celebre, ma allo stesso modo la parte politica del problema, ovvero allargamento della Nato e ostilità ucraina verso la gente del Donbass, sembrerebbe essere ritenuto un ostacolo con l’Occidente sostanzialmente dalla totalità dell’opinione pubblica. Sulla guerra percepisco come molti si aspettassero un intervento militare destinato alla difesa di Doneck e Lugansk, al massimo al ripristino dell’acqua in Crimea, e non un’operazione su larga scala come quella a cui stiamo assistendo. Davanti a tutto questo ho spesso sentito frasi di sostegno a Putin, ma anche persone in un primo momento perplesse sul conflitto tornare ad essere convintamente a favore dopo aver visto la reazione dell’Occidente con sanzioni, revoche di eventi sportivi o musicali, ma soprattutto per la vasta concessione di armamenti all’Ucraina. Tra quelli che conosco personalmente sono pochi coloro che sono convintamente contrari a quello che sta accadendo. Di seguito elenco alcuni dei temi più comuni che i russi sottolineano quando si affronta il tema.

La guerra c’è da otto anni

Inizio da una frase che spesso i miei interlocutori italiani percepiscono come esagerata mentre per i russi, compresi quelli contrari a tutto ciò avvenuto dopo il 24 febbraio, è una cosa scontata. Tra febbraio e marzo del 2014 a Kiev veniva estromesso dal potere il presidente considerato filorusso Viktor Janukovyc. Avveniva alla fine dei mesi di protesta nella piazza centrale di Kiev, Piazza Indipendenza meglio conosciuta come Maidan. Alcune regioni dell’Ucraina, quelle dove era maggioritaria la presenza dell’etnia russa o della lingua russa, insorsero contro il nuovo potere. La Russia prese possesso della Crimea con un’operazione indolore e supportata dalla maggioranza della popolazione locale. Nell’Est del paese si formarono delle amministrazioni popolari verso cui l’Ucraina inviò il proprio esercito. Dalla conseguenze di questo nacquero le Repubbliche popolari di Doneck e Lugansk, supportate dalla Russia. Dopo un anno di guerra la situazione entrò in stallo con gli Accordi di Minsk, in realtà mai portati a compimento. Per sette anni in Occidente si è parlato pochissimo del conflitto a bassa intensità proseguito tra separatisti e ribelli e che ha comunque causato migliaia di morti e profughi verso la Russia. A Mosca e nell’intera nazione per sette anni il tema ha sempre tenuto banco nei mezzi di informazione, soprattutto in occasione di passi come il divieto di usare il russo come lingua nei territori ucraini a maggioranza russa o per le sanzioni in atto da parte di Usa e Unione Europea.

Il tema dei profughi

A seguito della parte più intensa della guerra nel Donbass, quella tra il 2014 e il 2015, circa un milione di profughi arrivò in Russia dai territori di Doneck e Lugansk. Furono distribuiti in gran parte della Russia europea e una parte di loro è poi tornata nel Donbass. Chiunque si trovi in fila ad un ufficio immigrazione russo per permessi di soggiorno o domande di cittadinanza vedrà sempre un quantitativo importante di passaporti ucraini. Dall’inizio della crisi del 2014 quasi un milione di ucraini ha acquisito la cittadinanza russa anche grazie ad una legge speciale che agevola e velocizza l’iter. L’accentuarsi della crisi che ha portato alla guerra in corso ha visto ricominciare un’ondata di profughi esattamente come sta avvenendo nelle frontiere occidentali con Polonia, Slovacchia, Ungheria e Romania. I mezzi di comunicazione russi hanno evidenziato come dal 2014 alla crisi attuale la Russia si sia fatta carico di portare aiuti umanitari ai connazionali del Donbass e di ospitare i profughi in fuga nel proprio territorio, oltre che difendere la popolazione da quello che le autorità russe hanno definito un “genocidio”.

Il colpo di stato e Stepan Bandera

Nel punto di vista di Mosca e di fatto della gran parte dei russi le vicende di Maidan tra il 2013 e il 2014 furono un colpo di stato ordito da americani ed europei per deporre il presidente e il governo filorusso in collaborazione con manifestanti e forze paramilitari di destra. Le elezioni presidenziali del 2010 e quelle parlamentari del 2012 videro vincere Viktor Janukovyc e i partiti filorussi. Nessuno in Ucraina o all’estero definì quelle elezioni non democratiche. L’allontanamento di Janukovyc dal potere con la forza in Russia viene visto come un colpo di stato come le successive elezioni, dove di fatto alcuni candidati e alcune forze politiche non poterono partecipare. Per i comunisti ucraini arrivò addirittura la messa al bando. Assieme a tutto questo nella retorica dei nuovi governanti tornarono in auge figure controverse come quella del collaboratore nazista e nazionalista ucraino Stepan Bandera, a cui sono stati dedicati strade e monumenti, soprattutto all’ovest del paese, mentre venivano abbattute le statue di Lenin visto come simbolo dell’imperialismo russo. A questo vanno aggiunti successivi provvedimenti legislativi con il divieto di parlare la lingua russa e l’eliminazione di tutti i simboli, monumenti e toponomastica di riferimento al periodo sovietico.

Il consenso su Putin

Il presidente russo è di fatto al potere dal 2000. La vasta popolarità avuta finora si basa su alcune dinamiche poco note in Occidente. Putin viene visto come colui che ha portato la Russia fuori dai caotici anni ‘90 nei quali il Paese era sprofondato in una gravissima crisi economica e sociale dovuta alla fine dell’Unione Sovietica. La riorganizzazione dello Stato, la limitazione allo strapotere degli oligarchi, l’aver ri-nazionalizzato i settori strategici privatizzati da El’cin e l’aver concluso il conflitto ceceno sono i principali motivi per i quali Putin ha goduto di ampio consenso in patria. Allo stesso tempo ha riportato la Russia al centro dello scacchiere mondiale in politica estera e ha praticamente estinto il debito pubblico della nazione. Negli ultimi anni le critiche gli sono piovute addosso più per problematiche di politica interna, ma raramente per il ruolo assunto dalla Russia a livello internazionale. Ad oggi, soprattutto tra i meno giovani, gode di un consenso molto vasto e non mancano i russi che ritengono che se è stato deciso questo attacco, probabilmente era necessario farlo.

Russofobia

Un altro tema che metto nell’elenco è quello che ruota attorno alla russofobia. Dalla distruzione dei monumenti sovietici relativi alla seconda guerra mondiale da parte di alcune nazioni dell’Est Europa, al mancato riconoscimento dello Sputnik come vaccino da parte dell’agenzia europea, dall’ostracismo verso il gasdotto Nord Stream 2 fino all’impossibilità di partecipare alle Olimpiadi con la propria bandiera ed inno. Tutte cose che contribuiscono a rafforzare un sentimento di accerchiamento verso la Russia che la gente percepisce come una precisa scelta politica. A questo si aggiungono le vicende relative ai luoghi in cui i russi sono minoranza etnica in altri stati post-sovietici, dove alcuni diritti come il bilinguismo non vengono riconosciuti. Tutti questi aspetti, oltre all’incremento delle già citate sanzioni, contribuiscono a scavare un solco sempre più difficile da colmare tra molte persone, soprattutto tra quelle meno avvezze alla comprensione e ascolto reciproco.

Sempre a livello personale ritengo che una parte del mondo non sarà più la stessa dopo questa vicenda. Possono cambiare i governanti ma il ricordo di questo episodio, in qualsiasi modo finirà, resterà e creerà problemi nei rapporti tra Europa e Russia per decenni. Forse proprio questo era l’obiettivo degli Stati Uniti e forse anche della Cina. Personalmente ho sempre ritenuto che un buon rapporto tra Russia ed Europa fosse strategico per entrambe, anche per conquistare un’autonomia politica, economia e diplomatica che il vecchio continente non riesce più ad avere. Da persona che ha lavorato per anni per far conoscere le dinamiche russe all’Italia e viceversa significa dover ricominciare un enorme lavoro daccapo.

Tags: guerra in UcrainaOltre il TevereRussia
CondividiTweetInviaCondividiInvia

Altri articoli

Cos’è cambiato in Russia dal 24 febbraio

Cos’è cambiato in Russia dal 24 febbraio

di Guido Guerrini
26/04/2022
0

Effetti delle sanzioni, difficoltà nel viaggiare verso l’Europa e opinioni dei cittadini al centro delle testimonianze raccolte in un'inchiesta pur parziale.

Informazione e disinformazione come armi da battaglia tra Mosca e Kiev

Informazione e disinformazione come armi da battaglia tra Mosca e Kiev

di Guido Guerrini
21/04/2022
0

L'approccio dei media e dei social al conflitto tra Russia e Ucraina è determinante per costruire le opinioni delle masse. Tra propaganda, omissioni volontarie e uso della simbologia si costruisce...

Magnani: “Ottima idea quella del patto di amicizia con una città ucraina e una russa”

Magnani: “Ottima idea quella del patto di amicizia con una città ucraina e una russa”

di Lettere alla redazione
19/04/2022
0

Il commento alla proposta pubblicata su TeverePost: “Associazione Cultura della Pace a disposizione per ciò che mantiene un senso di appartenenza alla comunità umana”.

Conflitto tra Russia e Ucraina, Sansepolcro può essere promotrice di azioni di pace?

Conflitto tra Russia e Ucraina, Sansepolcro può essere promotrice di azioni di pace?

di Guido Guerrini
15/04/2022
0

Tra i tanti gesti che può compiere una comunità locale ci sono anche iniziative concrete volte a costruire un necessario futuro di pace. Ecco una proposta.

Nonviolenti ucraini, russi e italiani insieme: “Ci sentiamo come fratelli e sorelle”

Nonviolenti ucraini, russi e italiani insieme: “Ci sentiamo come fratelli e sorelle”

di Redazione
14/04/2022
0

L'associazione Cultura della Pace di Sansepolcro aderisce all'appello. La dichiarazione congiunta: “I nostri popoli sono contro la guerra, i governi attivino subito ogni strada diplomatica”.

Prossimo Post
Rally Valle del Tevere, vincono Battistolli-Scattolin

Rally Valle del Tevere, vincono Battistolli-Scattolin

Rosalba Alberti: “La minoranza venga coinvolta di più”

Rosalba Alberti: “La minoranza venga coinvolta di più”

IN EVIDENZA

Come viene visto in Russia l’attacco all’Ucraina

Come viene visto in Russia l’attacco all’Ucraina

28/02/2022
Stefano Rosso: libero pensatore della chitarra (e dello spinello)

Stefano Rosso: libero pensatore della chitarra (e dello spinello)

28/01/2021
Ca' Raffaello

Confini curiosi: Ca’ Raffaello, l’isola amministrativa più grande d’Italia

25/05/2020
Macedonia d’inverno sotto spirito

Macedonia d’inverno sotto spirito

18/12/2021
ADVERTISEMENT
TeverePost

Quotidiano online edito da:
Ass. Cult. PostComunicazione
Via Senese Aretina, 155
52037 Sansepolcro (AR)
P.I. 02362150514
Email: redazione@teverepost.it

Privacy Policy Cookie Policy Termini e Condizioni

ARCHIVIO

CATEGORIE

  • Attualità
  • Cronaca
  • Cultura
  • Economia
  • Eventi
  • Gastronomia consapevole
  • Notizie
  • Oltre il Tevere
  • Politica
  • Profili d'Autore
  • Pubbliredazionale
  • Sport
  • Valtiberini nel mondo
  • Visioni in sala e salotto

FACEBOOK

INSTAGRAM

Seguici

    The Instagram Access Token is expired, Go to the Customizer > JNews : Social, Like & View > Instagram Feed Setting, to refresh it.
  • Contatti
  • Disclaimer
  • Privacy
  • Cookie

© 2020 TeverePost - Testata giornalistica registrata c/o Tribunale di Arezzo n.1 06/03/2020. Direttore responsabile: Alessio Metozzi.

Nessun risultato
Tutti i risultati
  • Home
  • Attualità
  • Politica
  • Cronaca
  • Economia
  • Sport
  • Cultura
  • Eventi
  • Rubriche
    • Profili d’Autore
    • Valtiberini nel mondo
    • Gastronomia consapevole
    • Visioni in sala e salotto
    • Oltre il Tevere

© 2020 TeverePost - Testata giornalistica registrata c/o Tribunale di Arezzo n.1 06/03/2020. Direttore responsabile: Alessio Metozzi.