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“Fase 2”, le testimonianze delle attività valtiberine che non riapriranno il 4 maggio

Bar, parrucchieri, pub, estetiste: abbiamo parlato con alcune delle realtà locali che dovranno restare chiuse fino a giugno.

di Alessio Metozzi
28/04/2020
in Attualità
Lettura: 4 min.
“Fase 2”, le testimonianze delle attività valtiberine che non riapriranno il 4 maggio

Anche in Valtiberina sono iniziati i preparativi per la “fase 2” annunciata dal presidente del consiglio Giuseppe Conte nella conferenza stampa di domenica 26 aprile. Questo nuovo capitolo dell’emergenza Covid in Italia, il cui inizio è previsto a partire dal lunedì 4 maggio, sarà scandito da un calendario che porterà ad un progressivo allentamento delle misure di restrizione per cittadini ed imprese.

Tra le novità più discusse di questa tabella di marcia vi è la scelta di prolungare al 1º giugno la chiusura al pubblico di bar, ristoranti, estetiste e parrucchieri. Queste attività oggi ferme, o comunque fortemente limitate, dovranno inoltre fare i conti con una serie di misure e protocolli che costringeranno i titolari a rivedere le proprie strategie – ed i relativi budget – al momento della riapertura.

A distanza di 24 ore dall’annuncio del premier, abbiamo raccolto i pareri e le considerazioni di alcune attività della Valtiberina che operano in questi settori.

“Sicuramente non ci aspettavamo di ripartire il 4 maggio, ma neanche il primo giugno – ci spiega Ilaria, 31 anni, titolare di un centro estetico a Sansepolcro – In molte delle attività che presto saranno riaperte stanno introducendo solo adesso tutte quelle disposizioni di igiene e sicurezza che nel nostro settore sono già in vigore da anni. Intanto dobbiamo fare i conti con varie spese che dobbiamo sostenere pur restando chiusi, alle quali si aggiungeranno una serie di nuove uscite che prima non avevamo. I nuovi protocolli, infatti ci imporranno l’uso di plexiglas, mascherine e copriscarpe, oltre ovviamente alla sterilizzazione dei camici e alla sanificazione dei locali, che dovranno essere riportate quotidianamente in un apposito registro con data, ora e tipologia di disinfettante. Questa fase di ripresa sarà molto dura, pertanto sarebbe importante poter contare su una sospensione delle spese vive come utenze, rifiuti, affitti.”

“Pensavo che si potesse riaprire prima – è il commento di Davide, 37 anni, parrucchiere di Pieve Santo Stefano – Mi rendo conto che per un governo sia molto difficile gestire un’emergenza del genere, ma ci sono fortunatamente anche situazioni molto diverse rispetto alla Lombardia, che da mesi viene presa come riferimento. Anche la gestione degli spostamenti regionali, soprattutto per noi che viviamo in terra di confine, presenta diversi paradossi. Con l’attività mi sto organizzando per osservare tutte le direttive previste e dovrò spendere circa 800 euro per l’acquisto di mascherine, guanti, gel disinfettante, asciugamani usa e getta, kimono usa e getta, copriscarpe e pannello parafiato. Le attrezzature dovranno essere sanificate dopo ogni uso e i posti dovranno essere distanziati: in pratica potrò servire meno della metà dei clienti che ricevevo in un normale giorno lavorativo con conseguente calo degli incassi. Non escludo pertanto di dover aumentare i prezzi. Mi auguro che le tasse vengano bloccate e siano garantite misure di supporto almeno fino a quando non potremo lavorare a pieno regime.”

“Mi metto nei panni di chi governa, e capisco davvero che non è semplice gestire questo caos – dice Daniele, 38 anni, titolare di un bar di Sansepolcro – Purtroppo per un bar restare completamente chiuso per più di due mesi risulta davvero un problema. Al momento garantiamo l’asporto, vincolato dalla prenotazione, e la consegna di snack a domicilio. Più che per il guadagno, facciamo questa cosa per tenere vivo il rapporto con la clientela. Il bar è un tipo di attività difficile da disciplinare e tutelare, perciò in molti stanno cercando di reinventare i propri servizi. Intanto anche noi dobbiamo fare i conti con nuove voci di spesa per sanificazioni, dispositivi di sicurezza e tutte quelle procedure che prima non c’erano e che da ora in poi faranno parte della quotidianità. A causa di tutto questo, purtroppo, verrà meno l’abitudine a ‘vivere il bar’, luogo di ritrovo e socialità che diventerà inevitabilmente più freddo. Una cicatrice che ci porteremo dietro per diverso tempo. Per aiutarci, visto che stiamo continuando ad avere uscite anche durante questa fase, sarebbe opportuno ‘congelare’ questo periodo di chiusura dal punto di vista fiscale.”

“Nonostante la nostra attività sia ancora bloccata, secondo me Conte ha fatto del suo meglio in una situazione di emergenza totale che nessuno aveva fronteggiato prima – è infine l’opinione di Lorenzo, 35 anni, titolare di un pub nel centro di Sansepolcro – Purtroppo per riaprire devono esserci delle condizioni che evidentemente ancora non ci sono, ed è giusto aspettare che la vita torni a stabilizzarsi onde evitare un ritorno dell’emergenza. Nel nostro caso, le dimensioni del locale ci hanno imposto di chiudere una settimana prima del lockdown, e questo ci ha dato modo di organizzarci con un certo anticipo con servizio a domicilio e asporti. Per quando riapriremo, ci stiamo organizzando con la metratura e ovviamente ci doteremo dei vari dispositivi come plexiglas, guanti, mascherine, ecc. Il governo sta adottando varie misure economiche, ma se si riuscisse a fare un passino in più per aiutarci sarebbe ovviamente ben gradito, perché le bollette e l’affitto dobbiamo pagarli allo stesso modo nonostante il volume di affari sia ovviamente più basso.”

Tags: barcentri esteticifase 2parrucchieriristorantiValtiberina
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  • La pioggia battente di oggi, un grande classico della manifestazione, non ha frenato l’entusiasmo per il ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima a Sansepolcro. L’evento ha preso ufficialmente il via questa mattina ed accompagnerà l’intero weekend biturgense con i tradizionali banchi degli ambulanti, le esposizioni e gli stand gastronomici. L’amministrazione comunale, che anche nei periodi di maggiore impatto dell’epidemia ha espresso fiducia nella possibilità di riproporre la rassegna dopo due anni di stop, ha voluto celebrare questo appuntamento con una simbolica cerimonia in piazza Torre di Berta alla presenza degli organizzatori e delle autorità locali.

Al taglio del nastro, accanto al sindaco Fabrizio Innocenti, era presente anche il cavaliere Valentino Mercati, patron di Aboca. Grazie alla collaborazione tra il Comune e la locale azienda del settore healthcare è stato possibile inaugurare al meglio la Fiera 2022 con l’installazione al centro della piazza cittadina del grande Dodecaedro di Leonardo. La struttura, caratterizzata al suo interno da una pianta di gelso e già protagonista nel centro di Firenze in occasione delle celebrazioni dedicate al genio rinascimentale, è stata messa a disposizione dalla famiglia Mercati per tutta la bella stagione.
L’articolo completo al link in bio
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  • 𝗙𝗼𝘁𝗼𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 - In attesa del ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima, a Sansepolcro è stato installato il grande dodecaedro di proprietà dell’azienda Aboca, già protagonista a Firenze in occasione delle celebrazioni Leonardiane. La struttura, alta circa sei metri e messa a disposizione dalla famiglia Mercati, resterà collocata al centro della Piazza Torre di Berta per tutta la bella stagione. Pochi minuti fa il sindaco biturgense Fabrizio Innocenti ha condiviso una suggestiva immagine che mostra il risultato delle operazioni di installazione, in attesa che cittadini e visitatori possano ammirare di persona l’opera.

Foto: @fabrizio_innocenti_
  • È stato inaugurato questa mattina, al termine dei lavori di restauro, il prezioso affresco di #GerinoDaPistoia che si trova in piazza della Repubblica a Sansepolcro, la “Madonna di Fontesecca”.

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  • La commemorazione dell
  • L
  • 𝗥𝗲𝗻𝗶𝗰𝗰𝗶, 𝗶 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗩𝗮𝗹𝘁𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮
𝘓𝘢 𝘤𝘦𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘪𝘱𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰. 𝘗𝘰𝘭𝘤𝘳𝘪: “𝘐𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰 𝘮𝘶𝘴𝘦𝘢𝘭𝘦 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭
  • 𝗦𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝗶, 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘀𝗲𝗽𝗼𝗹𝗰𝗿𝗼 - La scomparsa del presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha generato commozione anche a Sansepolcro, città a cui l’ex giornalista Rai era molto legato. In particolare, Sassoli era attivo da molti anni nell’Associazione Cultura della Pace, con cui era entrato in contatto grazie allo stretto rapporto con monsignor Luigi Di Liegro, che aveva seguito il percorso del fratello nell’obiezione di coscienza. Dell’associazione Sassoli era socio onorario ed era membro del comitato scientifico dell’omonimo Premio nazionale.
👉 L’articolo completo al link in bio
.
@ep_president @culturadellapace @comunedisansepolcro @partitodemocratico @europeanparliament #davidsassoli #sassoli #europa #europe #europeanparliament #president #presidente #culturadellapace #euro #sansepolcro
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