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La scultura di Gianfranco Giorni: nata da una delusione e tramutata in amore

Intervista all’artista anghiarese le cui opere adornano piazze, parchi e luoghi pubblici di tutta la Toscana

di Luca Dell'Omarino
11/04/2022
in Cultura
Lettura: 3 min.
La scultura di Gianfranco Giorni: nata da una delusione e tramutata in amore

Gianfranco Giorni

Come accade a molti artisti, il primo amore di Gianfranco Giorni è stata la pittura. “La prima esposizione l’ho fatta nel 1973 a Sansepolcro, alla galleria “Linea Settanta”, esponendo quasi esclusivamente quadri. Da lì è cominciata la mia attività, ma poi per una delusione datami da un mercante ho smesso di dipingere.”

Il motivo per cui Giorni si è quindi avvicinato alla scultura risulta davvero peculiare: “L’ho fatto perché non volevo più avere l’illusione di poter vendere le mie opere. Pensavo che la scultura fosse di più difficile collocazione. Dato che richiede sicuramente un maggio spazio e molte conoscenze tecniche, il mercato è più complesso rispetto a quello pittorico.

In realtà, la scultura Gianfranco ce l’ha nel sangue fin dalla tenera età: “È da quando sono piccolo che mi diverto a lavorare con l’argilla, i gessetti e addirittura con la ghiaia e i ciottoli colorati che trovavo in riva al Tevere. La scultura mi ha catturata anche perché io ho sempre fuso da solo i miei materiali ed è un aspetto che trovo estremamente affascinante”.

“Ho fatto una mostra autoprodotta nella sala espositiva del Comune di Sansepolcro, con l’aiuto dei miei studenti dell’Istituto d’Arte. Da lì se ne sono susseguite molte altre, fra cui una al Vittoriano di Roma. Ho cominciato anche ad avere delle commissioni pubbliche e private, avendo la grande fortuna di poter fare anche delle cose importanti. Quelle di cui vado più fiero si trovano ad Arezzo. Uno è la Minerva che mi fu richiesta dall’allora Banca Etruria e che si trova in Piazza Risorgimento. L’altra la porta in bronzo realizzata per il Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna. Trovo molto stimolante la committenza, a differenza di altri colleghi che la considerano un limite. Mi costringe a lavorare su un determinato tema che magari non avrei trattato e mi sprona a sperimentare”.

Opera di Gianfranco Giorni nel parco di via XXV Aprile a Sansepolcro

Oltre che nelle principali città toscane, molti lavori prodotti da Giorni si possono ammirare in Valtiberina e dintorni. Una di queste è ad esempio collocata all’interno dei giardini di via XXV Aprile a Sansepolcro. “L’ultimo lavoro mi è stato commissionato dal comune di Citerna: una scultura di marmo che si trova a Fighille, davanti al Piccolo Museo. Mi ha fatto molto piacere realizzarla, perché non è facile trovare amministratori illuminati che si impegnano in progetti del genere”.

Quando gli viene chiesto come si sviluppi il suo processo creativo, Giorni risponde: “L’ispirazione nasce da una suggestione. Di fronte alla realtà ti accorgi che ci sono cose che ti colpiscono. A volte si tratta invece di ricordi che tornano a galla e che ti diverti a riportare in vita. Mi piacciono molto le forme di figure femminili che suonano. La cifra stilistica poi arriva col tempo. Michelangelo, Giotti, Modigliani, la pittura impressionista, Picasso, l’arte precolombiana: ci sono tante influenze diverse che alla fine hanno prodotto quello che faccio ora. Ormai, partendo dal soggetto che devo fare, la forma mi viene fuori in maniera quasi automatica, come se io fossi soltanto lo strumento. Ovviamente è una cosa che è venuta col tempo, prima dovevo ritornare a correggere molte volte i miei lavori”.

Tags: arteGianfranco Giorniscultura
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Un arrivederci, non un addio: tra i nostri obiettivi futuri c
  • La pioggia battente di oggi, un grande classico della manifestazione, non ha frenato l’entusiasmo per il ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima a Sansepolcro. L’evento ha preso ufficialmente il via questa mattina ed accompagnerà l’intero weekend biturgense con i tradizionali banchi degli ambulanti, le esposizioni e gli stand gastronomici. L’amministrazione comunale, che anche nei periodi di maggiore impatto dell’epidemia ha espresso fiducia nella possibilità di riproporre la rassegna dopo due anni di stop, ha voluto celebrare questo appuntamento con una simbolica cerimonia in piazza Torre di Berta alla presenza degli organizzatori e delle autorità locali.

Al taglio del nastro, accanto al sindaco Fabrizio Innocenti, era presente anche il cavaliere Valentino Mercati, patron di Aboca. Grazie alla collaborazione tra il Comune e la locale azienda del settore healthcare è stato possibile inaugurare al meglio la Fiera 2022 con l’installazione al centro della piazza cittadina del grande Dodecaedro di Leonardo. La struttura, caratterizzata al suo interno da una pianta di gelso e già protagonista nel centro di Firenze in occasione delle celebrazioni dedicate al genio rinascimentale, è stata messa a disposizione dalla famiglia Mercati per tutta la bella stagione.
L’articolo completo al link in bio
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  • 𝗙𝗼𝘁𝗼𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 - In attesa del ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima, a Sansepolcro è stato installato il grande dodecaedro di proprietà dell’azienda Aboca, già protagonista a Firenze in occasione delle celebrazioni Leonardiane. La struttura, alta circa sei metri e messa a disposizione dalla famiglia Mercati, resterà collocata al centro della Piazza Torre di Berta per tutta la bella stagione. Pochi minuti fa il sindaco biturgense Fabrizio Innocenti ha condiviso una suggestiva immagine che mostra il risultato delle operazioni di installazione, in attesa che cittadini e visitatori possano ammirare di persona l’opera.

Foto: @fabrizio_innocenti_
  • È stato inaugurato questa mattina, al termine dei lavori di restauro, il prezioso affresco di #GerinoDaPistoia che si trova in piazza della Repubblica a Sansepolcro, la “Madonna di Fontesecca”.

L
  • La commemorazione dell
  • L
  • 𝗥𝗲𝗻𝗶𝗰𝗰𝗶, 𝗶 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗩𝗮𝗹𝘁𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮
𝘓𝘢 𝘤𝘦𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘪𝘱𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰. 𝘗𝘰𝘭𝘤𝘳𝘪: “𝘐𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰 𝘮𝘶𝘴𝘦𝘢𝘭𝘦 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭
  • 𝗦𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝗶, 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘀𝗲𝗽𝗼𝗹𝗰𝗿𝗼 - La scomparsa del presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha generato commozione anche a Sansepolcro, città a cui l’ex giornalista Rai era molto legato. In particolare, Sassoli era attivo da molti anni nell’Associazione Cultura della Pace, con cui era entrato in contatto grazie allo stretto rapporto con monsignor Luigi Di Liegro, che aveva seguito il percorso del fratello nell’obiezione di coscienza. Dell’associazione Sassoli era socio onorario ed era membro del comitato scientifico dell’omonimo Premio nazionale.
👉 L’articolo completo al link in bio
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  • ⏳ 𝗟𝗮 𝗱𝗶𝗴𝗮 𝗱𝗶 𝗠𝗼𝗻𝘁𝗲𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗮 𝟭𝟭 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗼𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮

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