Le caldarroste: ricetta e trucchi per la preparazione

L'appuntamento gastronomico di questa settimana con l'associazione Le Centopelli è dedicato ad un grande classico del periodo

Le caldarroste sono le castagne arrostite sul fuoco, e la loro vendita ambulante è diffusa in tutta l’area mediterranea dove si trovano le piante di castagno, dal Portogallo alla Turchia.

Nelle zone di montagna, in Italia, quali l’Appennino e le Alpi, la castagna è stata un alimento primario. Le caldarroste sono presenti in numerose sagre in tutta Italia, organizzate tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre

Ingredienti

Preparazione

Incidete ogni castagna dal lato piatto in modo che non scoppino.

Se avete il caminetto ovviamente verranno benissimo ma se non lo avete mettete le castagne nella padella forata direttamente sul fornello più grande che avete.

Fatele cuocere continuando a girarle in modo che si cuociano uniformemente per 40 minuti circa.

A metà cottura spruzzatele di acqua o vino e continuate la cottura.

TERMINATA LA COTTURA – Quando saranno cotte avvolgetele in uno strofinaccio pulito, chiudetelo e tenetele così per 5/10 minuti, vi servirà a far staccare meglio le caldarroste perfette dal guscio.

Ais Delegazione di Arezzo – Gruppo operativo Valtiberina Toscana consigliano:

a cura di Antonella Greco

“oh toh! Digni che bufi!”

Quanti di noi almeno una volta in tutto l’inverno, nn hanno pronunciato questa frase?

Immaginatevi questo quadro: la gioia di vedere la famiglia con i suoi valori e le sue tradizioni, stretta intorno ad un camino acceso; la padella “coi buchi” piazzata sopra la brace ed un mestolo di legno mezzo annerito dall’uso, che gira le castagne “castrate” per evitare che cuocendo scoppino; il tegame con i bordi spessi e un canovaccio dentro per accoglierle appena imbrunite e per tenerle al caldo – umido affinché si sbuccino meglio.

E’ proprio da dire: “oh toh! Digni che bufi”!

E quale vino accompagnare alle caldarroste? Potremmo dire una Canaiola, un Vin Santo o un Passito. Però c’è un vino che si abbina perfettamente a questo cibo a cui nessuno pensa. Avete presente una di quelle bottiglie che avete in cantina da un po’ di anni? Quella che nn sapete se aprire o no perché il vino potrebbe essere ormai vecchio? Quella giù infondo che ha anche una bella polvere spessa e qualche ragnatela?

Ecco, è arrivato il momento di afferrare il coraggio a quattro mani e stapparla. Nn fatevi scoraggiare se il colore vira verso l’arancio, lasciatela arieggiare un pochino e con i piedi dentro il caminetto, gustatevi questo insolito abbinamento: caldarroste e vino passAto.

Nunc est bibendum!

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