Le zucchine ripiene, un classico dell’estate

Nuovo appuntamento con Gastronomia Consapevole e le pietanze di stagione. La ricetta di Luca Mercati

Le zucchine ripiene sono una pietanza tipica della tradizione italiana: che siano tagliate a tronchetto, a barchetta o intere, vi basterà svuotarle e farcirle con carne, verdure, ricotta, formaggio, prosciutto, riso o con gli ingredienti che preferite, potrete poi cuocerle in padella o in forno: realizzerete così un contorno o un secondo piatto davvero saporito.

Piatto che in questa stagione con l’abbondanza di zucchine, anche a chilometro zero, troviamo spesso nelle nostre tavole.

Fra le tante versioni vi presentiamo quella del nostro amico Luca Mercati, studente dell’istituto Alberghiero di Caprese Michelangelo, che ci dà una sua interpretazione anche sulla presentazione del piatto.

Ingredienti

Preparazione

Per preparare le zucchine ripiene, lavare le zucchine, incidente il perimetro interno con un cucchiaino, e lasciare da parte la polpa, salare le zucchine e mettere a scottare per cicca 4/5 minuti.

Intanto dedicatevi al ripieno, in una ciotola versare la carne il parmigiano grattato, unite anche la polpa, le uova, il pane, il prezzemolo, salare e amalgamare fino ad ottenere un composto omogeneo.

Ungete la teglia con olio extravergine di oliva, Cuocete in forno statico preriscaldato a 170 gradi per circa 60 minuti.

Passato il tempo sfornatele e servite le zucchine ripiene e decorate il piatto a piacere.

Ais Delegazione di Arezzo – Gruppo operativo Valtiberina Toscana consigliano:

a cura di Antonella Greco

Ricordo mio padre che quando a tavola arrivavano le zucchine, se ne usciva dicendo: “Dove è il cappotto?” “Perché babbo?” “Perché le zucchine rinfrescano!”. Basta poco per tirare fuori un ricordo a scaldare il cuore. Le zucche ripiene, fanno parte della tavola della tradizione, ci siamo cresciuti un po’ tutti. Il vino che abbineremo questa settimana, ha una storia lunga di secoli e la
sua particolarità è che è molto difficile anche da trovare negli scaffali della grande distribuzione.

Ne parla addirittura Stendhal nel suo famoso racconto della visita nella nostra terra, intitolato appunto “Viaggio in Italia”. Un vino che è caratteristico per la sua sapidità e “freschezza”, che questa volta ha un significato diverso da quello che intendeva il mio papà, e quella assonanza me lo ha portato alla mente.

Proponiamo con le zucchine ripiene il Val Polcèvera Doc. Viene dalla Liguria e respira aria di mare tanto da conferirgli una mineralità spiccata: per la precisione viene prodotto intorno a Genova ed è il risultato della vinificazione di Bianchetta Genovese, Vermentino e Albarola. Ha un colore giallo paglierino ed un gusto al palato molto delicato e persistente. Ovviamente servitelo dopo averlo tenuto un po’ in frigorifero.

Nunc est Bibendum!

I consigli di Augusto Tocci

Zucca Cucurbita sp.

E’ facile da coltivare e si presta per mille usi in cucina. Esistono molte varietà di zucche, che possono essere divise in una serie destinata all’alimentazione umana o animale e in una, numerosissima, da decoro. Di queste piante si mangia quasi tutto, a partire dai fiori che possono essere cucinati in mille modi, con risultati sorprendenti. I fiori giallo-oro, che hanno purtroppo vita brevissima, devono essere raccolti al mattino quando sono ancora aperti cercando di scegliere quelli maschili per evitare di compromettere la produzione delle zucchine. Queste ultime derivano, infatti, dall’ingrossamento del fiore femminile che è facile riconoscere perché è sessile, cioè privo del peduncolo.

Anche gli zucchini rotondi  o cilindrici che siano, hanno vita breve e vanno raccolti quando il fiore è attaccato, dopo questo stadio, fanno veramente presto a diventare zucche vere e proprie. La catena tuttavia continua, perché anche le zucche, gialle o rosse, sono mangiabili ed eccezionali per preparare le minestre d’inverno o, addirittura,  il ripieno dei ravioli, come si usa fare nel mantovano. Inoltre le zucche contengono i semi che, se salati e tostati a dovere, sono alimento che serve anche come passatempo. Chi non ricorda il venditore di semi di zucca al cinema durante gli intervalli o allo stadio quando erano meno di moda gli “ultras”?

Il frutto della zucca è molto indicato per le persone giovani e per quelle dal temperamento sanguigno, meno per quelle deboli e che fanno vita poco attiva. E’ ottimo per chi soffre di stitichezza, per i convalescenti o dispeptici. I semi contengono un olio fisso, tirosina, leucina, zucchero, mucillagine,  vermina,  peponina,  e acido citrullico per cui gli antichi li consideravano emollienti e un po’ lassativi.

Già nel 1820 un medico cubano scoprì nei semi di zucca proprietà antielmintiche; per questo da sempre sono stati usati contro le tenie e tutti quegli organismi indesiderati dell’intestino umano,  che vanno sotto il nome di “bachi”. Il vantaggio di questo tenifugo è principalmente nel non essere velenoso, né tantomeno irritante del tubo digerente,  per cui se dopo una prima ingestione del medicamento l’espulsione della tenia non è riuscita, si può ripetere ancora più volte senza alcun inconveniente. La preparazione del medicamento è semplice:  si pestano nel mortaio 60 gr  di semi senza buccia con 20 gr di zucchero, fino ad ottenere una pasta che si prende tale e quale.

Altro medicamento ottenibile dalla zucca può essere il succo del frutto, che preso a dosi di un buon bicchiere al mattino a digiuno, guarisce le costipazioni di ventre anche resistenti.

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