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Palio 2020 tra restrizioni e malumori: cronaca di una giornata particolare

La sfida tra Sansepolcro e Gubbio ai tempi del Covid si è svolta in condizioni del tutto straordinarie e nel suo piccolo resterà nella storia per le tante cose che sono successe. Il racconto

di Alessio Metozzi
14/09/2020
in Cultura, Eventi
Lettura: 6 min.
Palio 2020 tra restrizioni e malumori: cronaca di una giornata particolare

Un Palio della Balestra davvero fuori dal comune. Come da previsioni, la sfida tra Sansepolcro e Gubbio si è svolta in condizioni decisamente insolite a causa delle arcinote restrizioni anti Covid. Nonostante gli ovvi disagi organizzativi, le Società Balestrieri delle due città non hanno mai fatto mistero della loro intenzione, qualora vi fosse stata la possibilità, di svolgere ugualmente la gara di tiro così da garantire la continuità ad un evento secolare che nel corso della sua lunga storia è stato annullato solo in situazioni estreme.

Una scelta che per la prima volta, dopo decenni di rigorosi protocolli, usanze consolidate e piccoli e grandi ‘rituali’, ha portato i protagonisti in piazza e i cittadini biturgensi a vivere (nel bene e nel male) delle emozioni tutte nuove che cercheremo di raccontare in questo breve resoconto della manifestazione.

Piazza fantasma

L’inizio del Palio era previsto per le 17:00, ma gli organizzatori hanno consigliato ai giornalisti di arrivare con una mezz’ora di anticipo per svolgere tutte le pratiche necessarie per accedere a Piazza Torre di Berta. La prima cosa che è caduta all’occhio sono state le importanti misure precauzionali adottate per evitare possibili assembramenti: una parte molto ampia del corso e delle altre strade del centro che si collegano alla piazza sono state chiuse sia alle automobili che ai pedoni. Da qui, come intuibile, l’obbligo di chiusura anche per tutti i negozi, i bar e gli altri esercizi compresi nell’area. Una precauzione certamente condivisibile, che tuttavia ha contribuito ad alimentare il clima di malinconia già dilagante in piazza, dove al posto delle maestose tribune rosse erano presenti alcune decine di sedie riservate a figuranti e balestrieri. Nel frattempo non tutti i commercianti hanno gradito le misure adottate per l’occasione, e in particolare i gestori di un noto negozio nei pressi del duomo hanno esternato sui social le loro rimostranze.

Le balestre in tv

Assieme alle sedute per i partecipanti, in piazza è stata allestita un’ampia postazione per gli operatori della stampa, proprio accanto alla teca per l’estrazione dei tiratori. Qui si è svolta la lunga diretta tv e streaming del Palio, curata dai colleghi di TevereTv, che ha visto i decani del giornalismo locale protagonisti di una telecronaca degna degli studi di Saxa Rubra. A condurre la maratona un inossidabile Michele Casini, con il supporto dell’esperto di balestra Claudio Roselli. A breve distanza, la postazione della storica voce narrante Fabio Patti, giunto proprio quest’anno alla sua cinquantesima partecipazione come speaker dell’evento. Grazie anche al supporto e all’ottimo coordinamento tra tecnici e operatori, possiamo dire che la diretta televisiva sia stata una delle note più liete di questa giornata incredibile.

Sfida incerta

La gara è iniziata con l’ingresso ai banchi di tiro dell’eugubino Giampiero Bicchielli, più che un balestriere una leggenda vivente, vincitore delle ultime due edizioni del palio al Borgo. Come da tradizione è stato il suo tiro ad aprire le danze, ma contro ogni pronostico questa volta la verretta del maestro ha mancato vistosamente il corniolo. Colpo non irresistibile anche per Franco Brugoni, primo tiratore di Sansepolcro, che ha contribuito ad indirizzare la sfida verso un’incertezza destinata a proseguire per diverso tempo (non a caso il tiro vincente è stato il penultimo di giornata). Dopo la bellezza di 102 frecce scoccate, i maestri d’armi hanno rimosso il bersaglio dalla postazione per decretare il vincitore. In attesa del verdetto, gli Sbandieratori hanno allietato i telespettatori con la loro consueta eleganza e bravura.

Il finale che non ti aspetti

Già negli ultimi minuti di esibizione degli alfieri biturgensi, in piazza aveva cominciato a rincorrersi la voce di un risultato pressoché scritto. In realtà, arrivati al momento dell’annuncio del vincitore, gli organizzatori hanno chiesto alcuni minuti extra per compiere ulteriori verifiche. Questa la classifica finale comunicata dall’araldo Marco Cestelli:

  • 3° classificato: Massimo Mancini (Sansepolcro)
  • 2° classificato: Alessandro Mancini (Gubbio)
  • 1° classificato: Gianni Bergamaschi (Sansepolcro)

Grande gioia tra i presenti per un successo che a Sansepolcro mancava dal 2017. Proprio qualche istante dopo la premiazione, però, viene svelato un retroscena: quello del presidente dei Balestrieri, in realtà, sarebbe stato il secondo miglior tiro. Al centro del bersaglio era infatti presente un altro puntale biturgense, quello di Andrea Cestelli, che aveva ottenuto un risultato migliore ma che da regolamento non è stato classificato in quanto privo di nome. A confermare l’accaduto è stato lo stesso Bergamaschi nel corso delle interviste post Palio.

  • Il sindaco Cornioli (a sinistra) premia il vincitore Gianni Bergamaschi

La decisione, maturata dalla commissione della gara durante la fase di estrazione dei puntali dal corniolo, avrebbe suscitato malumori tra alcuni balestrieri che a fine giornata sui social hanno esternato le loro perplessità sulla scelta, evidenziando come tutti in realtà fossero stati in grado di attribuire comunque il puntale a Cestelli, nonostante il nome parzialmente cancellato da altre frecce. Lo stesso balestriere ha fatto inoltre presente che già altre vittorie in passato erano state assegnate con riconoscimento palese della freccia pur non essendo presente il nome. In attesa di chiarimenti da parte della Società Balestrieri, Cestelli ha pubblicato un personale sfogo sul suo profilo Facebook:

Un epilogo sicuramente curioso per un Palio della Balestra 2020 che, nonostante tutto, passerà certamente alla storia.

Tags: GubbioPalio della BalestraSansepolcro
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