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Love, Death & Robots

Antologia di emozioni, distopia ed estetica avveniristica.

di Massimo Dottorini
04/09/2021
in Visioni in sala e salotto
Lettura: 4 min.
Love, Death & Robots

Eccoci al secondo appuntamento con le recensioni, mi mancavate.

Come posso non parlarvi di questo gioiellino che ti arriva per caso (che poi per caso no, le relazioni con i giovani contano e ti tengono vivo) e ti cambia la percezione, l’estetica e anche il concetto di futuro. Una serie fortunata di Netflix che si divide in due Volumi, perché si parla di antologia, e allora puoi assistere a 18 episodi nel primo volume e 8 episodi nel secondo. Parliamo di Love, Death & Robots, guardateli tutti, guardateli bene, godetevi il viaggio.

I racconti sono dei più vari ed è proprio questo che galvanizza, storie distopiche che nascono dalla fantasia di Tim Miller (Deadpool) e dal genio produttore David Fincher (Seven). Ogni episodio, dicevamo, è a se e ogni episodio è creato da un pool di animatori diverso, così assistiamo e abbiamo di volta in volta originalissime esperienze e viaggi etereogenei.

Come dice il titolo stesso della serie, potremmo racchiudere i racconti in queste tre grandi tematiche: Amore, Morte e Robots, e così assistiamo a scene apocalittiche del nostro futuro dove le macchine, gli elettrodomestici prendono il sopravvento sull’uomo, oppure i gatti…

Permettetemi di andare in ordine sparso in questa bellissima vicenda di visione unica. Gli occhi godranno davvero dei disegni e delle animazioni che sono di enorme pregio, poi intendi, non ci facciamo mancare niente, ci sono anche episodi recitati da attori veri in carne e ossa (Era Glaciale Volume 1). Sempre nel Volume 1 c’è una storia bellissima, ironica e agghiacciante (Il dominio dello yogurt) che dura solo sei minuti, con l’incredibile suggestione che lo yogurt prenda il controllo dell’umanità, partendo dall’Ohio.

Molto spesso le storie hanno proprio questo presupposto: l’arroganza e la superbia dell’uomo lo porta alla deriva e a distruggere il mondo.

Come avete capito hanno una lunghezza variabile, dai 6 ai 17 minuti, quindi potete davvero intrattenervi anche per pochi minuti, mentre aspettate vostra figlia che esce da scuola.

Vi ricordo ed è bene precisarlo che questa serie è vietata ai minori di 18 anni.

Dicevo dell’enorme potenza visiva degli episodi che a volte basta a sé stessa, infatti certi racconti si esauriscono in storie semplici, ma la loro carica estetica a volte aggiunge molto di più che qualsiasi parola o snodo di sceneggiatura.

Saltano agli occhi ad esempio le facce dei protagonisti disegnate e pensate senza anima, come se il futuro ci riservasse un’asciugatura dei sentimenti, un’aridità  della percezione, nessun coinvolgimento emotivo. Anche gli scenari e la “fotografia” risultano tetri e con colori seppiati, tipici anche dei videogiochi avveniristici.

In alcuni episodi (Il succhia anime o The sucker of souls, bellissimo in inglese) siete scaraventati in una corsa adrenalinica all’inizio di gran fascino e musica e alternanza di immagini e tutto quello che ci piace dell’azione. E così molto spesso la brevità dei racconti ci permette di vivere in un lasso di tempo cortissimo emozioni, cambiamenti repentini, corse, agguati e inseguimenti che danno alla fruizione un effetto di pugno allo stomaco e grande entusiasmo da film d’azione.

Bello anche lo spunto da alcuni episodi che hanno protagonisti che vivono 204 o 186 anni, e fanno riflettere queste vite oltre la morte, oltre il nostro tempo naturale, oltre l’idea di umano e ci lasciano con una domanda: la vita senza la morte è davvero così interessante?

REGOLA PER LA VITA: Inizio, svolgimento e fine. E se fosse giusto così? Nelle relazioni, nei progetti, nella vita?


Produttori: Joshua Donen, David Fincher, Jennifer Miller, Tim Miller

Creatori e soggettisti Tim Miller

Stagioni 3

Episodi 26

Stato In corso

Paese USA

Tags: cinemaLove Death & Robotsserie tv
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