• Chi siamo
  • Redazione
  • Contatti
  • Privacy
redazione@teverepost.it
Nessun risultato
Tutti i risultati
venerdì 24/03/2023
TeverePost
  • Home
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Cronaca
  • Sport
  • Cultura
  • Eventi
  • Rubriche
    • Profili d’Autore
    • Valtiberini nel mondo
    • Gastronomia consapevole
    • Oltre il Tevere
    • Visioni in sala e salotto
  • Home
  • Attualità
  • Politica
  • Economia
  • Cronaca
  • Sport
  • Cultura
  • Eventi
  • Rubriche
    • Profili d’Autore
    • Valtiberini nel mondo
    • Gastronomia consapevole
    • Oltre il Tevere
    • Visioni in sala e salotto
Nessun risultato
Tutti i risultati
TeverePost
Nessun risultato
Tutti i risultati

Bioedilizia ed energie rinnovabili, una startup prima delle startup – Prima parte

La storia imprenditoriale di Paolo Nicchi, giovane di Monterchi che con l’appoggio della sua famiglia ha fondato oltre 15 anni fa un'azienda innovativa senza ricorrere al credito bancario, cercando di sfruttare al massimo le tecnologie informatiche e internet

di Redazione
19/05/2020
in Economia
Lettura: 9 min.
Paolo Nicchi

Paolo Nicchi è un imprenditore monterchiese che insieme al padre nel 2004 ha dato vita alla Sistemi Chiocciola srl, startup nata sul brevetto T-BLOCK. L’azienda dopo circa 5 anni di ricerca ha iniziato a crescere molto rapidamente nel settore delle energie rinnovabili fornendo ancoraggi e strutture per impianti solari termici e fotovoltaici per poi concentrarsi, non senza difficoltà, nella bioedilizia per fornire fondazioni rapide ed ecologiche a case e strutture in legno.

Come sei diventato un giovanissimo imprenditore?

In realtà sono partito come programmatore web in alcune realtà aretine. Ero uno smanettone molto appassionato fin da piccolo e già nel 1997 avevo una buona padronanza di internet e dei suoi linguaggi, anche se non mi ero reso esattamente conto di quanto; non potevo spostarmi e il contesto aretino non offriva le opportunità di confronto possibili nelle grandi città tipo Milano o Roma.
A dire la verità la mia nascita come imprenditore è stata tutta merito di un’intuizione tecnica di mio padre! La Sistemi Chiocciola nasce da quell’idea, poi è stata portata avanti grazie a tanti sacrifici personali e alle mie competenze informatiche, perché un conto è avere un’idea, tutt’altra storia è creare un mercato e gestire un’azienda. Siamo nati nel 2004 sulla spinta di un altro brevetto del 2002. Mio padre ha sempre avuto la fissa per l’ambiente e per la bellezza, “difetto” che ho ereditato anche io. Ma lui è un tipo un po’ fuori dall’ordinario, è un perito metalmeccanico laureato in pedagogia, diciamo che ha una personalità tutta sua: io gli dico sempre che ha inventato un ancoraggio perché non riesce a stare con i piedi per terra.

Qual è la storia di questa invenzione?

Nel lontanissimo 2001 per evitare la diffusione di “capannini” improvvisati, spesso abusivi ma soprattutto brutti, nelle nostre belle campagne, mio padre ha brevettato una copertura per auto elettriche. Ad oggi posso affermare che per quell’idea era ancora presto. Ha sempre avuto un grande interesse per la mobilità sostenibile e consideriamo che già a fine anni ottanta aveva costruito una delle prime biciclette elettriche, così pochi anni dopo ha sentito il bisogno di soddisfare l’esigenza di una copertura smart, ecologica e bella. Energia pulita e sostenibilità sono da sempre argomenti centrali nella mia famiglia, era chiaro che prima o poi questo interesse avrebbe dato dei frutti! Ma torniamo alla storia del T-BLOCK. Progettata questa copertura ci siamo posti il problema di come fissarla: non potevamo permettere che venisse riversata sul terreno una colata di cemento per ancorarla, saremmo andati contro i nostri valori e i nostri obiettivi, ottenendo il risultato opposto. Avevamo un bel problema da risolvere e mio padre, il tecnico della situazione, ha provato a cercare qualcosa ad impatto zero, convinto di trovare già disponibile nel mercato un sistema a vite per il terreno. Non trovando nulla se lo è costruito da solo. Una sera lo abbiamo sentito chiamare dal giardino dietro casa e siamo scesi a vedere cosa stesse succedendo: aveva appena avvitato il primo T-BLOCK creando così un solido ancoraggio a terra. In nessun modo, tirandolo, riuscivamo ad estrarlo dal suolo. Per me è stato un po’ come la scena della “Spada della Roccia” illuminata dal fascio di luce, in quel momento ho realizzato che davanti a me avevo qualcosa di davvero speciale: da oltre duemila anni l’uomo picchetta tende e fa una grande fatica ad infilare paletti nel terreno per fare un sacco di cose e ancorare strutture. Sapevo che da quel momento in poi non sarebbe stato più così e ho pensato che questa cosa avrebbe potuto rivoluzionare il mondo dei fissaggi a terra.
All’inizio, abbiamo avuto anche l’opportunità di vendere il brevetto, ma abbiamo deciso di tenerlo e di provare a portarlo avanti con le nostre forze, anche se non avevamo lontanamente idea di cosa volesse dire fare impresa. Io avevo 23 anni e nessuno in famiglia si era mai cimentato in una sfida del genere, ma nessuna cifra, almeno per me, può valere quanto le emozioni date da un progetto personale, anzi da un’avventura come questa. Certo l’aspetto economico è importante, ma quando si fanno le cose con il cuore e la passione prima o poi i risultati arrivano.

E dopo?

Naturalmente per portare un prodotto sul mercato abbiamo dovuto aprire un’azienda con una sua organizzazione, così è stata fondata la Sistemi Chiocciola srl, la cui proprietà è ripartita tra familiari, ma è diretta e amministrata solo da me ormai da diversi anni.

Perché questo nome?

Perché la copertura per le auto elettriche ricorda il guscio di una chiocciola e anche il T-BLOCK, il marchio europeo che rappresenta la nostra soluzione di ancoraggio a vite, è un prodotto in acciaio che utilizza l’elica, richiamando anche in questo caso l’idea della chiocciola. La storia di questo “naming” richiederebbe un capitolo a parte e ci sarebbero un sacco di aneddoti divertenti da racccontare, ma non abbiamo tempo e vi lascio con una curiosità. Immaginate cosa significa dettare al telefono l’indirizzo email aziendale che comporta l’uso dellla chiocciolina “@” con un dominio internet come sistemichiocciola.com!

Il successo è arrivato subito?

T-block
Due T-BLOCK prodotti da Sistemi Chiocciola

All’inizio ci sono stati grandi sacrifici, le prime soddisfazioni economiche sono arrivate molto tempo dopo (sette anni), quando sono riuscito a pagarmi i primi stipendi.
Nella prima fase quasi ci prendevano in giro e molti non credevano ai numerosi vantaggi che il nostro sistema poteva offrire. Nei mercati a cui ci affacciavamo, ci scontravamo con una mentalità tutto fuorché aperta alle novità, soprattutto in edilizia, e il più delle volte non riuscivamo a sfondare le resistenze verso il nostro prodotto proprio perché non avevamo una storia a supportarci.
Una delle prime esperienze importanti è stata entrare in contatto con la Protezione Civile Nazionale, durante l’epoca Bertolaso. Inizialmente si sono interessati al nostro prodotto, ma non siamo arrivati a nessun accordo commerciale fino a quando, a causa di uno spiacevole episodio avvenuto alla presenza di Papa Giovanni Paolo II: in occasione dell’Agorà dei giovani a Loreto, un forte vento spinse nel palco, sfiorando il pontefice, tende e attrezzature varie, così ci chiamarono perché avevano l’effettiva e immediata esigenza di utilizzare il nostro prodotto, in particolare per la resistenza nel fissaggio delle tende pneumatiche. Considerate che con un T-BLOCK da 50 centimetri in pochi secondi si può ottenere l’equivalente di una zavorra di 400 kg, potrebbe tenere sollevato un bufalo da solo! Così ottenemmo questa prima importante commessa che ci permise di avviare lo studio delle caratteristiche degli ancoraggi in relazione ai terreni, quel processo interno ad ogni azienda produttrice che si chiama ricerca e sviluppo. Eravamo molto proiettati sul futuro e visto che in casa nostra avevamo pannelli solari termici già da molti anni, ipotizzammo fin da subito l’impiego di T-BLOCK per il fissaggio a terra delle centrali fotovoltaiche.
All’inizio la produzione era di tipo artigianale, poi crescendo siamo passati ad una produzione di tipo industriale grazie al sostegno e alla collaborazione con partner di altissimo profilo tecnico e con una storia importante nel settore della meccanica.

Vi siete quindi concentrati sugli impianti fotovoltaici.

Sì, abbiamo iniziato a montarli in Toscana. Eravamo tra i primi, i più veloci e soprattutto i meno invasivi nell’installazione di un impianto fotovoltaico a terra. Nel 2009, grazie alle tempistiche che potevamo garantire, abbiamo vinto una gara d’appalto molto importante per la realizzazione di quello che all’epoca era uno degli impianti fotovoltaici più grandi d’Europa, nella Centrale Enel di Montalto di Castro. Con grande soddisfazione posso dire che in quell’occasione il nostro cliente riuscì a stabilire un record europeo di velocità: 6 megawatt in 90 giorni, ottenendo un premio importante per la crescita in borsa.
Siamo uno delle due aziende europee che ha portato sul mercato questo tipo di ancoraggio e, incredibile da dire, ma dobbiamo ringraziare tantissimo la concorrenza che meglio di noi (si parla di una multinazionale tedesca ) ha sdoganato nel mercato dei professionisti di alto livello l’uso degli ancoraggi e delle fondazioni a vite in Europa e nel mondo.
Nel settore fotovoltaico siamo stati punto di riferimento nazionale per qualità produttiva e velocità di installazione, ma soprattutto per la visione ecologica di lungo termine: i clienti grazie alle nostre soluzioni investivano sia nei pannelli che nelle strutture, siamo stati gli unici al mondo a utilizzare T-BLOCK in acciaio INOX 304 sotto terra, combinati a strutture in alluminio, e questo ha generato un valore enorme: per esempio, quando tra 20 o 30 anni verranno smantellati gli impianti fotovoltaici, i pannelli solari e le strutture dei nostri competitor dovranno essere smaltiti, generando un costo, mentre chi ha usato le nostre strutture, oltre a dormire più tranquillo lato resistenza e durabilità, potrà recuperare e riutilizzare il materiale oppure potrà rivenderlo, realizzando così un ricavo, e il terreno tornerà immediatamente allo stato originario.
In quel periodo la nostra crescita è stata molto rapida e in un’economia incerta come quella italiana il successo si stava trasformando in problemi. Stavamo superando il temuto limite dei 15 dipendenti, ma personalmente non mi fidavo del contesto nazionale, non era certo adatto alla crescita di un’azienda come la nostra e non me la sono sentita di fare quei passi che ci avrebbero fatto fare il grande salto nel mondo dell’industria internazionale, nonostante avessimo già clienti anche fuori dal territorio italiano. Non so se la scelta fu giusta o meno, ma la giovane età del team – il più vecchio ero io e avevo 30 anni – le distanze fisiche da coprire e alcuni problemi familiari mi hanno spinto in una direzione diversa. Così, invece di inseguire obiettivi forse anche fuori portata, abbiamo scelto di cambiare strada, rinunciando ad un’espansione e ad un fatturato davvero considerevoli. In questo modo è cominciata una discesa pericolosa e abbiamo rischiato di morire come azienda.

Anche perché siamo ormai arrivati al famigerato 2012.

Cantiere T-Block
Cantiere con T-BLOCK

Nel 2012 crolla il mondo, tolgono gli incentivi al settore fotovoltaico e il mercato precipita. Molti clienti chiudono. Noi stessi siamo tentati di mollare. Però io mi ero fissato: con i nostri T-BLOCK si poteva fare tanto altro, per esempio le case. Su questo mi sono trovato quasi da solo, avevo la sensazione che il mondo sarebbe andato in quella direzione, ma spesso anche le persone vicine e i miei stessi collaboratori erano molto scettici. Finanziammo così diversi progetti di ricerca universitari per capire come impiegare le nostre fondazioni a vite in bioedilizia e così nel 2012 partecipammo alla più importate competizione internazionale tra centri di ricerca in materia di case ad alta efficienza energetica, il Solar Decathlon Europe, consentendo all’Italia di arrivare al 3° posto nelle finali di Madrid. Un grande ricordo e sicuramente un traguardo che ha tracciato un nuovo percorso al nostro brand.
L’obiettivo era chiaro: permettere a chiunque di realizzare o autocostruire una casa in tempi brevissimi, in pochi giorni, senza inquinare il terreno con sistemi invasivi come le classiche fondazioni in cemento armato. Eravamo all’inizio di una nuova avventura. La prima casa con questa tecnica è stata realizzata nel 2013 a Tufillo, in Abruzzo, esperienza che mi ha segnato nel profondo perché di fatto quella casa fu autocostruita in tre fine settimana, non da muratori professionisti, ma da coloro che fisicamente l’avevano pensata, io compreso. Funzionava, vittoria, ma ora c’era da portare la soluzione sul mercato e il momento non era proprio ideale. Per una serie di cose iniziò una sorta di letargo aziendale e la mia attenzione fu catturata da altro, in particolare dal bisogno nazionale ed europeo di innovazione e di trasformazione in una società digitale: sia le imprese che la pubblica amministrazione italiana, per essere all’altezza dell’economia globale dovevano (e devono ancora oggi) obbligatoriamente cambiare pelle e sfruttare al massimo la tecnologia digitale disponibile, così ho dedicato quasi cinque anni di volontariato a questo scopo, sia come socio fondatore di due FabLab, sia come Digital Champion. Un periodo magro per i risultati economici, ma significativo, ricco di prove ed esperimenti che mi hanno permesso di accumulare un’esperienza straordinaria e di vivere una fase pionieristica sia aziendale che sociale. Contemporaneamente alla fine di questo periodo, nel 2017, la Sistemi Chiocciola è tornata a focalizzare le attività sugli obiettivi lasciati in sospeso o meglio, abbiamo ripreso in mano quei progetti che avevamo lasciato a maturare. Solo oggi dopo tanti sacrifici cominciamo a vedere i primi risultati e siamo molto fiduciosi.

Leggi la seconda parte dell’intervista a Paolo Nicchi:
Bioedilizia ed energie rinnovabili, una startup prima delle startup – Seconda parte.

Tags: bioediliziaeconomiaenergie rinnovabiliMonterchiPaolo Nicchistartup
Condividi212TweetInviaCondividiInvia

Altri articoli

Il teatro popolare torna a Monterchi

Il teatro popolare torna a Monterchi

di Luca Dell'Omarino
24/02/2022
0

Dall’11 marzo al 29 aprile il paese ospiterà cinque spettacoli nella rassegna “Paesi a Teatro”.

Sotto effetto di alcol e droghe dà in escandescenze e aggredisce i carabinieri

Sotto effetto di alcol e droghe dà in escandescenze e aggredisce i carabinieri

di Redazione
19/02/2022
0

Un cittadino tunisino in manette per resistenza a pubblico ufficiale e possesso di cocaina. L’episodio ieri sera in un esercizio pubblico nel comune di Monterchi.

Alfredo Romanelli: “Pnrr, occasione da non perdere”

Alfredo Romanelli: “Pnrr, occasione da non perdere”

di Emanuele Calchetti
25/01/2022
0

Il sindaco di Monterchi: “Momento favorevole per gli investimenti”. Sull'Unione dei comuni: “Tante potenzialità, necessario un cambio di mentalità di politica e uffici”.

Il turismo che verrà: intervista a Manuela Malatesta

Il turismo che verrà: intervista a Manuela Malatesta

di Luca Dell'Omarino
24/12/2021
0

L’assessore alla cultura di Monterchi ha tirato le somme sulle attività turistiche dell’anno che sta terminando e parlato degli obiettivi per la promozione del territorio nel 2022.

Inaugurata la nuova illuminazione della Madonna del Parto

Inaugurata la nuova illuminazione della Madonna del Parto

di Luca Dell'Omarino
20/12/2021
0

Il progetto “Una Nuova Luce” punta a dare nuova vita all’affresco di Piero Della Francesca e fiore all’occhiello dei Musei Civici di Monterchi.

Prossimo Post
Confine Sansepolcro-Città di Castello

Lo strano confine tra Sansepolcro e Città di Castello

confine Badia-Pennabilli

Comuni limitrofi, gli aggiornamenti del 19 e 20 maggio

IN EVIDENZA

Paolo Nicchi

Bioedilizia ed energie rinnovabili, una startup prima delle startup – Prima parte

19/05/2020
Intossicazione da sushi, la testimonianza: “Mai stata così male”

Intossicazione da sushi, la testimonianza: “Mai stata così male”

16/02/2021
Carlo Conti a Sansepolcro nel 2013

La morte improvvisa del sassofonista Carlo Conti, un grande amico della Valtiberina

01/06/2020
La ciaramiglia, una specialità tipica della Valtiberina

La ciaramiglia, una specialità tipica della Valtiberina

20/03/2021
ADVERTISEMENT
TeverePost

Quotidiano online edito da:
Ass. Cult. PostComunicazione
Via Senese Aretina, 155
52037 Sansepolcro (AR)
P.I. 02362150514
Email: redazione@teverepost.it

Privacy Policy Cookie Policy Termini e Condizioni

ARCHIVIO

CATEGORIE

  • Attualità
  • Cronaca
  • Cultura
  • Economia
  • Eventi
  • Gastronomia consapevole
  • Notizie
  • Oltre il Tevere
  • Politica
  • Profili d'Autore
  • Pubbliredazionale
  • Sport
  • Valtiberini nel mondo
  • Visioni in sala e salotto

FACEBOOK

INSTAGRAM

Seguici

  • 𝗨𝗻𝗮 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮 𝗮𝘃𝘃𝗲𝗻𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗲𝗱𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗧𝗲𝘃𝗲𝗿𝗲𝗣𝗼𝘀𝘁

La nostra proposta informativa si evolve in un nuovo progetto web unitario assieme alla storica emittente locale TTV Teveretv: da oggi potrete leggerci sulla sezione “#TTVPost” di ttv.it

Un arrivederci, non un addio: tra i nostri obiettivi futuri c
  • La pioggia battente di oggi, un grande classico della manifestazione, non ha frenato l’entusiasmo per il ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima a Sansepolcro. L’evento ha preso ufficialmente il via questa mattina ed accompagnerà l’intero weekend biturgense con i tradizionali banchi degli ambulanti, le esposizioni e gli stand gastronomici. L’amministrazione comunale, che anche nei periodi di maggiore impatto dell’epidemia ha espresso fiducia nella possibilità di riproporre la rassegna dopo due anni di stop, ha voluto celebrare questo appuntamento con una simbolica cerimonia in piazza Torre di Berta alla presenza degli organizzatori e delle autorità locali.

Al taglio del nastro, accanto al sindaco Fabrizio Innocenti, era presente anche il cavaliere Valentino Mercati, patron di Aboca. Grazie alla collaborazione tra il Comune e la locale azienda del settore healthcare è stato possibile inaugurare al meglio la Fiera 2022 con l’installazione al centro della piazza cittadina del grande Dodecaedro di Leonardo. La struttura, caratterizzata al suo interno da una pianta di gelso e già protagonista nel centro di Firenze in occasione delle celebrazioni dedicate al genio rinascimentale, è stata messa a disposizione dalla famiglia Mercati per tutta la bella stagione.
L’articolo completo al link in bio
.
@comunedisansepolcro @aboca
#sansepolcro #fiere #fieredimezzaquaresima #eventi #fiera #eventi #manifestazioni #events #aboca #leonardo #dodecahedron #geometria #lucapacioli #pierodellafrancesca #rinascimento #storia #cultura #ambiente
  • 𝗙𝗼𝘁𝗼𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 - In attesa del ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima, a Sansepolcro è stato installato il grande dodecaedro di proprietà dell’azienda Aboca, già protagonista a Firenze in occasione delle celebrazioni Leonardiane. La struttura, alta circa sei metri e messa a disposizione dalla famiglia Mercati, resterà collocata al centro della Piazza Torre di Berta per tutta la bella stagione. Pochi minuti fa il sindaco biturgense Fabrizio Innocenti ha condiviso una suggestiva immagine che mostra il risultato delle operazioni di installazione, in attesa che cittadini e visitatori possano ammirare di persona l’opera.

Foto: @fabrizio_innocenti_
  • È stato inaugurato questa mattina, al termine dei lavori di restauro, il prezioso affresco di #GerinoDaPistoia che si trova in piazza della Repubblica a Sansepolcro, la “Madonna di Fontesecca”.

L
  • La commemorazione dell
  • L
  • 𝗥𝗲𝗻𝗶𝗰𝗰𝗶, 𝗶 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗩𝗮𝗹𝘁𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮
𝘓𝘢 𝘤𝘦𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘪𝘱𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰. 𝘗𝘰𝘭𝘤𝘳𝘪: “𝘐𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰 𝘮𝘶𝘴𝘦𝘢𝘭𝘦 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭
  • 𝗦𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝗶, 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘀𝗲𝗽𝗼𝗹𝗰𝗿𝗼 - La scomparsa del presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha generato commozione anche a Sansepolcro, città a cui l’ex giornalista Rai era molto legato. In particolare, Sassoli era attivo da molti anni nell’Associazione Cultura della Pace, con cui era entrato in contatto grazie allo stretto rapporto con monsignor Luigi Di Liegro, che aveva seguito il percorso del fratello nell’obiezione di coscienza. Dell’associazione Sassoli era socio onorario ed era membro del comitato scientifico dell’omonimo Premio nazionale.
👉 L’articolo completo al link in bio
.
@ep_president @culturadellapace @comunedisansepolcro @partitodemocratico @europeanparliament #davidsassoli #sassoli #europa #europe #europeanparliament #president #presidente #culturadellapace #euro #sansepolcro
  • ⏳ 𝗟𝗮 𝗱𝗶𝗴𝗮 𝗱𝗶 𝗠𝗼𝗻𝘁𝗲𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗮 𝟭𝟭 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗼𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮

Erano le 21:30 circa del 29 dicembre 2010 quando il cedimento di due conci dello scarico di superficie della diga di Montedoglio causò un
  • Contatti
  • Disclaimer
  • Privacy
  • Cookie

© 2020 TeverePost - Testata giornalistica registrata c/o Tribunale di Arezzo n.1 06/03/2020. Direttore responsabile: Alessio Metozzi.

Nessun risultato
Tutti i risultati
  • Home
  • Attualità
  • Politica
  • Cronaca
  • Economia
  • Sport
  • Cultura
  • Eventi
  • Rubriche
    • Profili d’Autore
    • Valtiberini nel mondo
    • Gastronomia consapevole
    • Visioni in sala e salotto
    • Oltre il Tevere

© 2020 TeverePost - Testata giornalistica registrata c/o Tribunale di Arezzo n.1 06/03/2020. Direttore responsabile: Alessio Metozzi.