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L’arte per ridare vita a ciò che non ce l’ha più: intervista a Loretto Ricci

Lo scultore anghiarese ci ha aperto le porte della sua casa, all’interno della quale è racchiusa la sua visione del mondo

di Luca Dell'Omarino
15/02/2022
in Cultura
Lettura: 4 min.
L’arte per ridare vita a ciò che non ce l’ha più: intervista a Loretto Ricci

Loretto Ricci

Già arrivando a casa di Loretto Ricci, un casolare immerso nel cuore della campagna anghiarese, ci si imbatte immediatamente in una delle sue recenti opere: una scultura in ferro raffigurante Don Chisciotte a cavallo: “Non ho mai fatto sculture in ferro, ma ho studiato da congegnatore meccanico e mi sono ricordato che, proprio mentre studiavo, con un mio amico una l’avevamo fatta”, racconta Ricci. “Tutte queste cose le mettevo da parte per utilizzarle come supporti per le altre sculture e a un certo punto ho deciso di usarle per rappresentare un personaggio da cui sono rimasto affascinato”.

Poi, entrando in casa, ci si accorge di come questa sia una sorta di museo contenente le opere dell’artista e, con quest’ultimo che le spiega nel dettaglio, il tutto si trasforma presto in una vera e propria visita guidata: “Le prime cose sono state le grafiche, che ho iniziato a fare per fissare dentro di me le immagini della ex Jugoslavia, dove sono stato prima che scoppiasse la guerra civile. Poi smisi e passai al legno, perché mi nacque un figlio e, visto che anche lui voleva partecipare, con il legno non avrebbe potuto rompere niente anche buttandolo a terra”.

Un elemento che salta subito all’occhio parlando con Ricci è la sua costante voglia di sperimentare, caratteristica che lo ha quindi portato presto a trovare sfogo artistico in altri soggetti e materiali: “All’inizio degli anni duemila cominciò il fenomeno delle migrazioni africane e ne venni colpito. Capii che il legno o la pietra non erano adatti e allora ho utilizzato la plastica. Li ho chiamati i Senza Terra”. Utilizzando le più svariate materie prime, come ad esempio la plastica delle cassette di fiori e pomodori mischiata con la terra, Loretto realizza un’innumerevole quantità di sculture a tema immigrazione, focalizzandosi però più sul concetto di speranza che su quello di morte.

“Smisi perché capii che lavorare quei materiali non era sicuro per la salute. Allora ho iniziato a disegnare col fuoco. Sei costretto a improvvisare, ma ottieni maggiore vivacità. Una pratica a metà fra la pittura e la scultura”. In casa, Loretto conserva tra i duecento e i trecento dipinti da lui realizzati prima di avvicinarsi alla pietra. “Se volevo davvero fare lo sculture, io sindacalista, agli operai dovevo presentare una pietra lavorata. Le altre tecniche per loro sono solo giochetti”, scherza Ricci. “Ho preso le pietre, le ho scolpite e le ho inserite in una cornice di plastica, anche quella di recupero. All’apparenza potrebbe sembrare come un cazzotto in un occhio, ma nell’incontro delle materie c’è la bellezza, un po’ come nell’incontro fra le etnie”.

Con la malattia della madre, Ricci ha sfruttato il periodo in cui è stato costretto ad accudirla per avvicinarsi anche alla pittura a olio, utilizzando comunque materiali di recupero come supporto: “Gli specchi invece sono un mero divertimento”, spiega Loretto indicando gli svariati pezzi di vetro da lui recuperati e che adornano le pareti del casolare.

Ciò che spinge Loretto a cambiare costantemente tecniche e soggetti è soprattutto la voglia di ridare vita e dignità a oggetti ormai dimenticati: “Per me la materia è fondamentale. È l’essenza della cultura. Per alcuni sono l’artista del riciclaggio, che è una pratica fondamentale, ma io non mi definisco così. Io utilizzo la materia che ha già vissuto perché ha più potenza, un’identità da cui partire e su cui lavorare”.

“Dato che volevo comunque proseguire i Senza Terra”, racconta Ricci mentre ci spostiamo nel suo laboratorio, “quando sono andato in pensione ho ripreso il filone usando il cemento e la resina”. In particolare, l’artista ha messo a punto una particolare tecnica che consiste nell’immergere i tessuti nel cemento, al fine di rendere più realistica l’applicazione sulle sculture o ricoprendoci direttamente queste ultime.

Tags: arteLoretto Ricciscultura
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  • La pioggia battente di oggi, un grande classico della manifestazione, non ha frenato l’entusiasmo per il ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima a Sansepolcro. L’evento ha preso ufficialmente il via questa mattina ed accompagnerà l’intero weekend biturgense con i tradizionali banchi degli ambulanti, le esposizioni e gli stand gastronomici. L’amministrazione comunale, che anche nei periodi di maggiore impatto dell’epidemia ha espresso fiducia nella possibilità di riproporre la rassegna dopo due anni di stop, ha voluto celebrare questo appuntamento con una simbolica cerimonia in piazza Torre di Berta alla presenza degli organizzatori e delle autorità locali.

Al taglio del nastro, accanto al sindaco Fabrizio Innocenti, era presente anche il cavaliere Valentino Mercati, patron di Aboca. Grazie alla collaborazione tra il Comune e la locale azienda del settore healthcare è stato possibile inaugurare al meglio la Fiera 2022 con l’installazione al centro della piazza cittadina del grande Dodecaedro di Leonardo. La struttura, caratterizzata al suo interno da una pianta di gelso e già protagonista nel centro di Firenze in occasione delle celebrazioni dedicate al genio rinascimentale, è stata messa a disposizione dalla famiglia Mercati per tutta la bella stagione.
L’articolo completo al link in bio
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  • 𝗙𝗼𝘁𝗼𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 - In attesa del ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima, a Sansepolcro è stato installato il grande dodecaedro di proprietà dell’azienda Aboca, già protagonista a Firenze in occasione delle celebrazioni Leonardiane. La struttura, alta circa sei metri e messa a disposizione dalla famiglia Mercati, resterà collocata al centro della Piazza Torre di Berta per tutta la bella stagione. Pochi minuti fa il sindaco biturgense Fabrizio Innocenti ha condiviso una suggestiva immagine che mostra il risultato delle operazioni di installazione, in attesa che cittadini e visitatori possano ammirare di persona l’opera.

Foto: @fabrizio_innocenti_
  • È stato inaugurato questa mattina, al termine dei lavori di restauro, il prezioso affresco di #GerinoDaPistoia che si trova in piazza della Repubblica a Sansepolcro, la “Madonna di Fontesecca”.

L
  • La commemorazione dell
  • L
  • 𝗥𝗲𝗻𝗶𝗰𝗰𝗶, 𝗶 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗩𝗮𝗹𝘁𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮
𝘓𝘢 𝘤𝘦𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘪𝘱𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰. 𝘗𝘰𝘭𝘤𝘳𝘪: “𝘐𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰 𝘮𝘶𝘴𝘦𝘢𝘭𝘦 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭
  • 𝗦𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝗶, 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘀𝗲𝗽𝗼𝗹𝗰𝗿𝗼 - La scomparsa del presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha generato commozione anche a Sansepolcro, città a cui l’ex giornalista Rai era molto legato. In particolare, Sassoli era attivo da molti anni nell’Associazione Cultura della Pace, con cui era entrato in contatto grazie allo stretto rapporto con monsignor Luigi Di Liegro, che aveva seguito il percorso del fratello nell’obiezione di coscienza. Dell’associazione Sassoli era socio onorario ed era membro del comitato scientifico dell’omonimo Premio nazionale.
👉 L’articolo completo al link in bio
.
@ep_president @culturadellapace @comunedisansepolcro @partitodemocratico @europeanparliament #davidsassoli #sassoli #europa #europe #europeanparliament #president #presidente #culturadellapace #euro #sansepolcro
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