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Ricreare un contenitore alla luce delle nuove modalità d’insegnamento

di Lettere alla redazione
12/05/2020
in Oltre il Tevere
Lettura: 6 min.
Ricreare un contenitore alla luce delle nuove modalità d’insegnamento

“Certe cose sono da grandi anche per gli adulti.”

Wilfred Bion

Da psicoterapeuta infantile, ma prima di tutto da persona che vive l’odierna quotidianità come tutti, ciò che di più è stato stravolto, a partire dal 7 di marzo, sono stati due componenti fondamentali della nostra vita: lo spazio e il tempo.

Già per un adulto questo è uno sconvolgimento molto forte che dà fragilità alle individuali certezze. Ora immaginiamo come tutto questo sia vissuto da un bambino; improvvisamente la scuola chiude dalla sera alla mattina, dal giorno dopo niente più sveglia e i soliti “rituali” prima di partire da casa.

Ci vuole più di una settimana perché le scuole possano, in qualche modo, iniziare ad attivarsi in modalità online.  Anche molti genitori rimangono a casa occupando e riempiendo stanze con computer e faldoni per poter portare avanti il loro lavoro in modalità smart working,

Di questa situazione voglio condividere uno dei tanti interventi tra quelli richiesti da parte del genitore di un mio paziente che si lamentava perché il figlio di 8 anni non stava attento alle lezioni online: “dottore, sa lui si mette di là in cucina, ma poi si distrae, si alza, va al bagno, apre il frigo, poi la dispensa, non sappiamo più come fare!”, chiedendo al genitore come mai il bambino si fosse “rifugiato” in cucina, ho scoperto che il padre aveva occupato dalla mattina alla sera con il suo computer la stanza e la scrivania del figlio sottraendogli i suoi spazi ed angoli preferiti.

Così, partendo da questa piccola testimonianza, frutto di un’esperienza personale, mi sembra opportuno porre l’accento e l’attenzione, in questo momento particolare, del come è mutato il vivere lo spazio e il tempo quello che noi terapeuti chiamiamo setting, e che potremmo tradurre come l’insieme degli oggetti che determina e definisce lo spazio di lavoro, ma anche delle norme che ne regolano i tempi d’uso e di relazione. 

Di una cosa più di tutte, in questo momento, hanno bisogno i nostri ragazzi e non da meno anche gli adulti: ovvero di setting, di norme e di una nuova routine che regoli le nostre giornate e ci permetta di evitare disorientamenti.  Un setting reinventato e ridefinito con nuovi confini e diversi modi d’uso.

Non ci addentreremo in spiegazioni usando termini troppo tecnici, ma creare il setting significa partire da cose e bisogni molto semplici: far sì che il bambino abbia una stanza sua, uno scrittoio in un angolo tranquillo, magari con a disposizione tutti i suoi strumenti di lavoro, gli oggetti di maggior confidenza ed una banalissima presa di corrente, così da evitare di interrompere la sua concentrazione durante le lezioni.

Creare un setting significa anche rispettare i tempi delle lezioni e dell’assegnazione dei compiti, così da poter permettere al bambino ed alla famiglia di organizzare anche il resto della giornata.

Creare un setting per gli insegnanti significa, altresì, proteggere i loro spazi e i loro tempi e quindi far in modo di evitare distrazioni con telefonate o ripetuti messaggi.

È indispensabile entrare nella convinzione che anche se siamo a casa, non lo siamo senza fare niente: le nostre giornate, ognuno nei suoi ruoli, sono giornate di impegno e come qualsiasi altra giornata o settimana, ci sono anche dei momenti che appartengono alla sfera personale e che non devono essere invasi.

Ecco perché ai genitori è richiesto di progettare un setting funzionale a tutti i componenti del gruppo familiare e possibilmente non lasciarlo al caso, ma condividerlo con i personali bisogni dei singoli.  Quanto sopra vale anche, in qualche modo per i docenti che operano online.

Ma perché è così importante avere attenzione per un setting condiviso? Perché questo rappresenta il contenitore dove muoversi e operare, dove distrarsi e sentirsi contenuto, perché senza un contenitore il bambino può sentirsi più fragile e condurlo in una sorta di ansia e di disperazione che potremmo chiamare “paura senza nome “, portandolo a vivere anche profonde angosce. 

Il contenitore è quindi importante perché senza di esso si rende difficile il promuovere lo sviluppo e la crescita critica del bambino. In tempi di coronavirus credo che l’obiettivo primario nel rapporto tra genitori e figlio non sia solo quello di un progresso didattico, ma soprattutto quello di aiutare il bambino a comprendere, nel sé e con gli altri, ciò che sta succedendo ed a realizzare un suo nuovo modo di confrontarsi con qualcosa che tanto sta cambiando intorno a lui.

Come proponeva un grande psicoanalista, Wilfred Bion, in questo momento credo che le istituzioni e le agenzie formative, nelle quali in primis includere la famiglia e la scuola, devono fungere da “apparato digerente” per la mente del bambino. Questo termine per indicare la funzione fondamentale di queste istituzioni, ovvero quello di rendere gli elementi incomprensibili, alla mente del bambino, ed elaborarli, “digerirli” per poi restituirglieli in una forma ripensata così rendendoli maggiormente assimilabili.

Si pensi alle paure, alle tante informazioni che ci arrivano quotidianamente e che ad un bambino, come ad un adolescente, possono creare grandi angosce e stati di insicurezza e di fragilità.

Comunque i bambini sono sempre molto attenti e cercheranno sempre di farsi un’idea propria di come “va il mondo”, ma in situazioni come quelle in cui siamo immersi in questi giorni è richiesta una maggior attenzione da parte degli adulti per accompagnarli a comprendere realisticamente quanto avviene, cercando di evitare di distorcere la realtà ma cercando invece di trasmettere sensazioni ed informazioni in una forma maggiormente “assimilabile” e “misurata”  sui tempi e i modi di chi come il bambino, chiede il perché e ha diritto a risposte che non siano né sbrigative e né ansiogene.  Per il genitore è di certo un lavoro non facile.

Si tenga ben a mente che mai, come in questo momento, è fondamentale un aiuto consapevole ai più piccoli che devono essere comunque resi partecipi di quanto avviene, perché anche loro sono protagonisti importanti nel superare questo momento. I bambini, come tutti noi, non sono soggetti neutri, ma “persone in crescita” e quindi a rischio di sfiducia e smarrimento.

Tutto questo credo debba entrare a far parte della nostra relazione con loro e maggiormente, nello specifico, lo richiede la modalità di lezione online, il nuovo strumento nei confronti del quale dovremo obbligatoriamente confrontarci nei prossimi tempi.

Credo così che il passaggio a queste nuove modalità di insegnamento e di interazione, abbiano inizialmente disorientato molti, dai genitori ai docenti. È come se fosse arrivato un terremoto; in poche ore ci viene chiesto di lasciare le nostre case e di spostarci in delle tende, sicuramente in una situazione scomoda, nuova e che fa vacillare le nostre certezze, la nostra routine, i nostri progetti.

Ma la tenda è pur sempre un posto vivibile, certo non il migliore, ma al suo interno possiamo continuare e vivere e così ridefinire un nuovo setting alla luce di nuovi spazi, usi e tempi.

Certo è che queste nuove modalità di lavoro devono, non solo essere collocate all’interno di un preciso contenitore, e non possono essere messe in campo senza un’adeguata riflessione.

In questo momento ognuno di noi è chiamato a “pensare sotto le bombe”, come diceva Bion, e solo il pensiero e la riflessione potranno essere una premessa per fare le giuste scelte, ridefinendo, prima di tutto, il rapporto e la relazione interpersonale con i nostri bambini siano essi i nostri figli o i nostri alunni, comunque soggetti in crescita interiore e quindi esposti alle sensibilità e novità del momento.

Dott. Alessio Martini – Psicologo ad orientamento psicoanalitico

Dott.alessiomartini@icloud.com

Tags: bambinifase 2lockdownpsicologia
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  • La pioggia battente di oggi, un grande classico della manifestazione, non ha frenato l’entusiasmo per il ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima a Sansepolcro. L’evento ha preso ufficialmente il via questa mattina ed accompagnerà l’intero weekend biturgense con i tradizionali banchi degli ambulanti, le esposizioni e gli stand gastronomici. L’amministrazione comunale, che anche nei periodi di maggiore impatto dell’epidemia ha espresso fiducia nella possibilità di riproporre la rassegna dopo due anni di stop, ha voluto celebrare questo appuntamento con una simbolica cerimonia in piazza Torre di Berta alla presenza degli organizzatori e delle autorità locali.

Al taglio del nastro, accanto al sindaco Fabrizio Innocenti, era presente anche il cavaliere Valentino Mercati, patron di Aboca. Grazie alla collaborazione tra il Comune e la locale azienda del settore healthcare è stato possibile inaugurare al meglio la Fiera 2022 con l’installazione al centro della piazza cittadina del grande Dodecaedro di Leonardo. La struttura, caratterizzata al suo interno da una pianta di gelso e già protagonista nel centro di Firenze in occasione delle celebrazioni dedicate al genio rinascimentale, è stata messa a disposizione dalla famiglia Mercati per tutta la bella stagione.
L’articolo completo al link in bio
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  • 𝗙𝗼𝘁𝗼𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 - In attesa del ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima, a Sansepolcro è stato installato il grande dodecaedro di proprietà dell’azienda Aboca, già protagonista a Firenze in occasione delle celebrazioni Leonardiane. La struttura, alta circa sei metri e messa a disposizione dalla famiglia Mercati, resterà collocata al centro della Piazza Torre di Berta per tutta la bella stagione. Pochi minuti fa il sindaco biturgense Fabrizio Innocenti ha condiviso una suggestiva immagine che mostra il risultato delle operazioni di installazione, in attesa che cittadini e visitatori possano ammirare di persona l’opera.

Foto: @fabrizio_innocenti_
  • È stato inaugurato questa mattina, al termine dei lavori di restauro, il prezioso affresco di #GerinoDaPistoia che si trova in piazza della Repubblica a Sansepolcro, la “Madonna di Fontesecca”.

L
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𝘓𝘢 𝘤𝘦𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘪𝘱𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰. 𝘗𝘰𝘭𝘤𝘳𝘪: “𝘐𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰 𝘮𝘶𝘴𝘦𝘢𝘭𝘦 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭
  • 𝗦𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝗶, 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘀𝗲𝗽𝗼𝗹𝗰𝗿𝗼 - La scomparsa del presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha generato commozione anche a Sansepolcro, città a cui l’ex giornalista Rai era molto legato. In particolare, Sassoli era attivo da molti anni nell’Associazione Cultura della Pace, con cui era entrato in contatto grazie allo stretto rapporto con monsignor Luigi Di Liegro, che aveva seguito il percorso del fratello nell’obiezione di coscienza. Dell’associazione Sassoli era socio onorario ed era membro del comitato scientifico dell’omonimo Premio nazionale.
👉 L’articolo completo al link in bio
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