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Valtiberini nel mondo, da Grenoble la testimonianza di Lapo Magi

Il filosofo ha compiuto quaranta anni in quarantena: “Preoccupato perché ci attende un'involuzione sociale”

di Redazione
24/05/2020
in Valtiberini nel mondo
Lettura: 5 min.
Lapo Magi

Lapo Magi alla "Bastille" di Grenoble

Lapo Magi, originario di Sansepolcro, ha compiuto 40 anni proprio in periodo di quarantena. Laureato in antropologia a Siena e filosofia tra Lione e Grenoble, parla correntemente italiano, francese, corso e inglese e mastica sia spagnolo che tedesco.

Come sei finito in Francia?

Inizialmente per completare gli studi sono stato in più di una località francese. Sono in terra transalpina dal 2006 e a Grenoble dal 2010. Vivo in Francia perché mi è sempre piaciuta questa nazione e avevo il desiderio di viverci fin da quando era adolescente. Grenoble è stata casuale, ho conosciuto persone qui e ci sono rimasto. Qui mi dedico alla scrittura e cerco di portare avanti progetti editoriali. Non riesco a vivere solo di questo e quindi periodicamente faccio anche altri lavori per arrotondare.

Grenoble
Il Cafè du Nord, il “pensatoio” di Lapo Magi

Che impatto ha avuto il virus in Francia e a Grenoble?

Il primo caso di Covid-19 in Europa è stato segnalato già in gennaio a Bordeaux, ma fino a fine febbraio regnava l’ottimismo. Poi è arrivato il primo focolaio in Alsazia all’interno di una comunità evangelica. Quindi a Parigi, poi in una zona rurale forse per la presenza di un aeroporto e infine anche in Corsica. Lo stato di emergenza pandemico si è articolato in tre fasi. La prima era finalizzata a rallentare l’ingresso del virus. La seconda a isolare i focolai quando il Covid era già in circolazione. Quindi la fase di confinamento, la quarantena italiana, quando il virus circolava su tutto il territorio nazionale. Questa terza fase è durata dal 17 marzo all’11 maggio. Dovevamo restare isolati in casa, era tutto chiuso tranne le attività essenziali, con obbligo di telelavoro quando possibile. Le strutture sanitarie erano tutte dedicate al coronavirus e per il resto il medico era a disposizione solo per teleconsultazione. Con una autocertificazione cartacea o digitale potevamo uscire per comprare cibo, per andare in farmacia, per motivi di lavoro o di salute e per questioni amministrative. Un’ora al giorno entro un chilometro da casa si poteva passeggiare o fare sport in modo individuale. Uscire con i cani e per portare l’immondizia era permesso ed era possibile aiutare una persona che necessitava di assistenza anche se non si avevano con essa legami familiari.

A Grenoble la situazione era migliore di molte altre zone della Francia. C’è stato solo un piccolo focolaio legato ad una scuola. Non ci sono dati precisi sulla città, ma sappiamo che nell’intero dipartimento i casi sono circa 250, quindi relativamente pochi.

Grenoble
Scorcio con la “Bastille” di Grenoble

C’è anche in Francia quella che in Italia è la “fase 2”?

Sì, si chiama prima fase di deconfinamento, è iniziata l’11 maggio e durerà fino al 2 giugno. I dipartimenti sono stati divisi in verdi e rossi in base a circolazione del virus, pressione sugli ospedali e capacità di fare test e isolare malati. Grenoble è in zona verde mentre Parigi e parte del Nord-est sono zona rossa. In zona rossa molte attività sono ancora chiuse, mentre noi possiamo muoverci nel dipartimento e fino a cento chilometri in linea d’aria. I mezzi pubblici sono contingentati, possono ospitare solo il 50% della propria capienza e naturalmente è obbligatoria la mascherina. Qui tutto è riaperto tranne bar e ristoranti che sono fermi fino al 2 giugno con l’eccezione dell’asporto. Le scuole vengono riaperte a scaglioni: prima asili e scuole primarie, poi superiori ed infine le università. Assembramenti consentiti fino a dieci persone mantenendo il distanziamento sociale. Cinema e teatri sono chiusi, musei e biblioteche aperti.

Che tipo di aiuti ha assicurato lo Stato?

Tutti i cittadini europei e tutti gli immigrati regolari hanno avuto accesso ai sostegni economici dello Stato. La Tregua invernale, un istituto giuridico che impedisce lo sfratto durante i mesi freddi, è stata prolungata fino alla fine dell’emergenza. Chi ha perso il lavoro ha avuto accesso al reddito di sostegno, una specie di reddito di cittadinanza che in Francia esiste da molti anni. La cassa integrazione pagata dallo Stato ha sostituito lo stipendio di coloro che hanno dovuto sospendere il proprio lavoro. Sono rimasti fuori dalla cassa integrazione solo lavoratori stagionali e intermittenti dello spettacolo. Interessante il fatto che le scuole materne non hanno chiuso del tutto, ma sono rimaste aperte per i figli di medici e membri delle forze dell’ordine.

Come è cambiata la tua vita durante la fase di contenimento?

Sul piano lavorativo non è cambiata perché già lavoravo da casa. Sul piano sociale le uniche relazioni dal vivo sono potute avvenire sono con Phoenix, la mia gatta. Non poter incontrare gli amici se non online non è stato piacevole. Caffè e bistrot mi sono mancati come luogo conviviale, mentre se volevo bere qualcosa potevo farlo a casa. La possibilità di camminare a piedi l’avevo, mentre ho dovuto rinunciare alle mie passeggiate in bici lungo l’Isère. Sono stato seriamente preoccupato per la situazione epidemiologica in Italia e sia per quella politica in Europa. Avere le frontiere chiuse mi ha fatto sembrare che nel giro di poco tempo dovessi scegliere tra l’Italia e la Francia invece di muovermi continuamente tra le due nazioni come ho sempre fatto. Non poter viaggiare come prima è stata sicuramente una grossa limitazione.

Isère
Il fiume di Isère

Saremo migliori dopo la pandemia?

Rispetto a come è stata vissuta l’emergenza in Italia, qui in Francia tutto si è svolto con maggiore tranquillità. Forse perché i forti ammortizzatori sociali presenti in Francia hanno fatto capire che lo Stato era in grado di sostenere il Paese durante l’emergenza. Adesso però dopo oltre due mesi anche qui la crisi economica si sta facendo sentire e c’è gente in ansia per il futuro. Personalmente sono molto in pensiero per quale tipo di situazione politica e quali cambiamenti sociali irreversibili emergeranno da questa situazione. In sincerità ho preferito viverlo qui il confinamento rispetto a come lo vivevano familiari e amici in Italia. Paradossalmente mai come in questo periodo ho avuto tanti contatti con il mio paese d’origine. Saremo migliori? Lo spero proprio, ma in realtà temo che il peggio inizierà ora. I timori per il virus continueranno a lungo e anche il nuovo modo di lavorare da casa può avere dei pro, ma anche dei contro. Si andrà verso un’involuzione sociale e per tutte le cose che si facevano prima sicuramente occorrerà spendere di più. Io sono fortemente critico verso l’Unione Europea ma resto un convinto europeista. Guardando come la Ue ha affrontato questa crisi credo che la sopravvivenza stessa di questa istituzione sia fortemente a rischio.

Tags: FranciaGrenobleLapo Magivaltiberini nel mondo
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  • La pioggia battente di oggi, un grande classico della manifestazione, non ha frenato l’entusiasmo per il ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima a Sansepolcro. L’evento ha preso ufficialmente il via questa mattina ed accompagnerà l’intero weekend biturgense con i tradizionali banchi degli ambulanti, le esposizioni e gli stand gastronomici. L’amministrazione comunale, che anche nei periodi di maggiore impatto dell’epidemia ha espresso fiducia nella possibilità di riproporre la rassegna dopo due anni di stop, ha voluto celebrare questo appuntamento con una simbolica cerimonia in piazza Torre di Berta alla presenza degli organizzatori e delle autorità locali.

Al taglio del nastro, accanto al sindaco Fabrizio Innocenti, era presente anche il cavaliere Valentino Mercati, patron di Aboca. Grazie alla collaborazione tra il Comune e la locale azienda del settore healthcare è stato possibile inaugurare al meglio la Fiera 2022 con l’installazione al centro della piazza cittadina del grande Dodecaedro di Leonardo. La struttura, caratterizzata al suo interno da una pianta di gelso e già protagonista nel centro di Firenze in occasione delle celebrazioni dedicate al genio rinascimentale, è stata messa a disposizione dalla famiglia Mercati per tutta la bella stagione.
L’articolo completo al link in bio
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  • 𝗙𝗼𝘁𝗼𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 - In attesa del ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima, a Sansepolcro è stato installato il grande dodecaedro di proprietà dell’azienda Aboca, già protagonista a Firenze in occasione delle celebrazioni Leonardiane. La struttura, alta circa sei metri e messa a disposizione dalla famiglia Mercati, resterà collocata al centro della Piazza Torre di Berta per tutta la bella stagione. Pochi minuti fa il sindaco biturgense Fabrizio Innocenti ha condiviso una suggestiva immagine che mostra il risultato delle operazioni di installazione, in attesa che cittadini e visitatori possano ammirare di persona l’opera.

Foto: @fabrizio_innocenti_
  • È stato inaugurato questa mattina, al termine dei lavori di restauro, il prezioso affresco di #GerinoDaPistoia che si trova in piazza della Repubblica a Sansepolcro, la “Madonna di Fontesecca”.

L
  • La commemorazione dell
  • L
  • 𝗥𝗲𝗻𝗶𝗰𝗰𝗶, 𝗶 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗩𝗮𝗹𝘁𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮
𝘓𝘢 𝘤𝘦𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘪𝘱𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰. 𝘗𝘰𝘭𝘤𝘳𝘪: “𝘐𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰 𝘮𝘶𝘴𝘦𝘢𝘭𝘦 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭
  • 𝗦𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝗶, 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘀𝗲𝗽𝗼𝗹𝗰𝗿𝗼 - La scomparsa del presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha generato commozione anche a Sansepolcro, città a cui l’ex giornalista Rai era molto legato. In particolare, Sassoli era attivo da molti anni nell’Associazione Cultura della Pace, con cui era entrato in contatto grazie allo stretto rapporto con monsignor Luigi Di Liegro, che aveva seguito il percorso del fratello nell’obiezione di coscienza. Dell’associazione Sassoli era socio onorario ed era membro del comitato scientifico dell’omonimo Premio nazionale.
👉 L’articolo completo al link in bio
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