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La Russia di Leonardo

Un maestro italiano insegna l'arte della pizza nei paesi dell'ex Unione Sovietica

di Redazione
08/05/2020
in Valtiberini nel mondo
Lettura: 6 min.
Leonardo Trappoloni

Immagini gentilmente concesse da L.T. dove non diversamente indicato

Leonardo Trappoloni, 38 anni, è nato e cresciuto a Sansepolcro. Di professione pizzaiolo, si è trasferito sei anni fa a Mosca, dove attualmente lavora presso la Pizzeria BRON&N nella zona degli Stagni del Patriarcato, che è quella dove è ambientato l’inizio del Maestro e Margherita ed è anche una delle più attive della movida moscovita. Il “valtiberino nel mondo” di oggi è insegnante della Scuola maestri pizzaioli e si cimenta anche nell’arte della pizza acrobatica.

Leonardo, come sei finito a fare il pizzaiolo in Russia?

Inizialmente per motivi sentimentali. Frequentavo una ragazza di Mosca e i primi tempi ipotizzavamo di trasferirci in Italia insieme. Successivamente cambiammo idea e alla fine fui io ad andare in Russia, portando avanti anche là il mestiere di pizzaiolo che già facevo da prima.

Danilo Pagano e Leonardo Trappoloni
Leonardo (a destra) con Danilo Pagano

Che tipo di problemi ha creato il coronavirus nel tuo lavoro?

Come in tutto il resto del mondo anche a Mosca il virus ha creato moltissimi problemi. Fortunatamente è arrivato in ritardo, anche grazie ad alcune misure tempestive prese dalle autorità come la chiusura dei confini. In ogni caso già prima della chiusura imposta dalle norme d’emergenza avevamo avuto un grosso calo di lavoro, dato che molte persone avevano paura di frequentare luoghi affollati. Nel momento in cui è stato chiuso il locale dove lavoro abbiamo avuto un grosso contraccolpo economico (-50%) e occupazionale (-70%). Fortunatamente abbiamo molti clienti affezionati e grazie all’alta qualità dei nostri prodotti abbiamo mantenuto una buona mole di lavoro con le consegne a domicilio e l’asporto. Questo ci permette ancora di lavorare bene nonostante i problemi che tutti hanno. Dobbiamo ritenerci fortunati perché molti altri locali non avranno la forza per riaprire dopo la fine della crisi. Considerate che l’affitto di un ristorante nel centro di Mosca può costare fino a 50.000 euro al mese, quindi pagare l’affitto senza incassi è decisamente problematico. Speriamo che in tempi brevi si possa ritornare alla vita di prima.

Chi ti segue nei social vede che spesso viaggi in altre città della Russia o dell’ex Unione Sovietica. Cosa vai a fare?

Non sono solo un classico pizzaiolo che sta dietro al bancone a sfornare pizze ma mi occupo anche di formazione. Grazie alla collaborazione che ho con Danilo Pagano e la Scuola maestri pizzaioli di Sansepolcro, ho la possibilità di insegnare e girare molte città della Russia e dintorni. Grazie a ciò sono a contatto con diverse persone e culture. Vedo posti come il Kazakistan, il Daghestan o la Cecenia, dove difficilmente sarei andato a fare turismo. È un bel lavoro e quello che mi dà maggiore soddisfazione è poter collaborare con aziende top in Italia per la fornitura a ristoranti come Gimetal, Mutti Pomodoro; inoltre sono ambasciatore del brand 5 Stagioni, una linea speciale per pizza del molino Agugiaro & Figna. Sempre grazie alle mie dinamiche professionali mi è capitato spesso di far parte di giurie che valutano l’abilità dei pizzaioli e mi diletto con la pizza acrobatica.

Leonardo Trappoloni
© Andrey Kus’kalo | Geometria.ru

Come sono accolti gli italiani in Russia?

Sono accolti benissimo. I russi ci adorano, amano la nostra lingua, la nostra cultura, i nostri modi di fare, il gesticolare. Tutti i russi che ho conosciuto al momento che hanno scoperto le mie origini hanno cambiato espressione manifestando interesse per l’Italia e facendomi spesso moltissime domande. Quando scoprono che vivo in Russia si interrogano su come sia possibile che un italiano lasci l’Italia per venire qui. Per loro è inconcepibile la mia emigrazione, perché vedono l’Italia come il paese ideale. Stranamente l’essere italiano non mi ha agevolato a livello lavorativo a causa di gelosie interne e della nostra metodologia di lavoro molto professionale, che spesso andava in contraddizione con superficialità ed usi locali. Invece la mia nazionalità mi ha aiutato nel fare i passaggi burocratici. Solitamente per fare il permesso di soggiorno le autorità sono molto rigide. Basta un piccolo errore e devi ricominciare da capo perdendo molto tempo. In questi casi l’essere italiano mi ha permesso di risultare più simpatico di altri e avere meno incidenti di percorso.

Cosa ti piace della cucina russa?

Purtroppo non vado molto d’accordo con la cucina russa. Non apprezzo molto le spezie e qui abbondano con cipolla ed aglio. Spesso il piatto principale di un pasto è una zuppa, calda o fredda, ed io non le mangio volentieri. Apprezzo molto la “Stroganov”, del manzo tagliato a pezzettini, saltato in padella con cipolla, funghi e l’aggiunta di smetana (panna acida). Di solito viene servito con un contorno di purè. Un’altra cosa che mi piace sono gli šašliki, degli spiedini di carne rigorosamente alla brace. Possono essere di manzo, pollo, agnello, maiale, pecora. Possono essere preparati a pezzi oppure macinati con l’aggiunta di spezie. Ottima anche l’insalata Olivier, quella che in Italia conosciamo come insalata russa. Interessante è poi la pasta fresca fatta in casa come i pel’meni, che sono una specie di tortellini ripieni di carne, o i vareniki, simili ai nostri tortelli di patate con diversi tipi di ripieni. Tra i dolci vado pazzo per la medovik, che è una torta fatta con miele e noci, e mi piacciono pure i sirniki, delle frittelline fatte col il tvorog, una specie di nostra ricotta.

E ai russi cosa piace della cucina italiana?

I russi adorano la vera cucina italiana “casareccia” e gli piace provare tutto. Antipasti con salumi e formaggi, naturalmente la pasta con la preferenza verso i condimenti ricchi di panna, ogni tipo di carne, dalla tagliata al carpaccio. Tra i dolci prevalgono il tiramisù, la panna cotta e il gelato. Da tanti anni qui si dice che la cucina italiana è un trend in calo, complici le sanzioni che dopo il 2014 vietano l’importazione in Russia di prodotti freschi e la forte presenza di cucine etniche come quelle georgiane o uzbeke; nonostante questo la ristorazione italiana continua ad essere considerata il top dalla gente grazie alle amatissime pizza e pasta.

Leonardo Trappoloni

Come giudichi la comunicazione sulle questioni relative al virus in Italia e in Russia?

Voglio fare una riflessione soprattutto riguardo ai social network e alle fake news. Sono rimasto molto perplesso nel vedere come certe dinamiche si ripetano in tutti i paesi del mondo. Tutte le informazioni farlocche, come equiparare il Covid-19 ad una semplice infulenza, dopo essere arrivate in Italia quando l’epidemia era agli albori si sono ripetute anche in Russia. Anche qui ci sono molte persone che credono alle fake news nonostante i media ufficiali raccontassero abbastanza puntualmente quello che succedeva in Europa e che cosa presto sarebbe arrivato in Russia. La gente è affascinata da strane teorie e complotti. Oltretutto, potendo attingere sia all’informazione occidentale che a quella russa, ritengo che siamo arrivati ad una situazione dove ognuno porta l’acqua al proprio mulino per giochi di potere o interessi personali. Per cui vorrei invitare tutti a fare una piccola riflessione. Le notizie vanno sempre prese con le molle e bisogna ragionare con la propria testa. Tutto deve essere letto e preso come spunto di riflessione ma è necessario che le persone si facciano un’idea propria. Le notizie false creano malcontento e a volte scontro sociale. Leggete il più possibile ma prima di condividere notizie è importante approfondire le fonti.

Tags: Leonardo TrappoloniMoscapizzavaltiberini nel mondo
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  • La pioggia battente di oggi, un grande classico della manifestazione, non ha frenato l’entusiasmo per il ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima a Sansepolcro. L’evento ha preso ufficialmente il via questa mattina ed accompagnerà l’intero weekend biturgense con i tradizionali banchi degli ambulanti, le esposizioni e gli stand gastronomici. L’amministrazione comunale, che anche nei periodi di maggiore impatto dell’epidemia ha espresso fiducia nella possibilità di riproporre la rassegna dopo due anni di stop, ha voluto celebrare questo appuntamento con una simbolica cerimonia in piazza Torre di Berta alla presenza degli organizzatori e delle autorità locali.

Al taglio del nastro, accanto al sindaco Fabrizio Innocenti, era presente anche il cavaliere Valentino Mercati, patron di Aboca. Grazie alla collaborazione tra il Comune e la locale azienda del settore healthcare è stato possibile inaugurare al meglio la Fiera 2022 con l’installazione al centro della piazza cittadina del grande Dodecaedro di Leonardo. La struttura, caratterizzata al suo interno da una pianta di gelso e già protagonista nel centro di Firenze in occasione delle celebrazioni dedicate al genio rinascimentale, è stata messa a disposizione dalla famiglia Mercati per tutta la bella stagione.
L’articolo completo al link in bio
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  • 𝗙𝗼𝘁𝗼𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 - In attesa del ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima, a Sansepolcro è stato installato il grande dodecaedro di proprietà dell’azienda Aboca, già protagonista a Firenze in occasione delle celebrazioni Leonardiane. La struttura, alta circa sei metri e messa a disposizione dalla famiglia Mercati, resterà collocata al centro della Piazza Torre di Berta per tutta la bella stagione. Pochi minuti fa il sindaco biturgense Fabrizio Innocenti ha condiviso una suggestiva immagine che mostra il risultato delle operazioni di installazione, in attesa che cittadini e visitatori possano ammirare di persona l’opera.

Foto: @fabrizio_innocenti_
  • È stato inaugurato questa mattina, al termine dei lavori di restauro, il prezioso affresco di #GerinoDaPistoia che si trova in piazza della Repubblica a Sansepolcro, la “Madonna di Fontesecca”.

L
  • La commemorazione dell
  • L
  • 𝗥𝗲𝗻𝗶𝗰𝗰𝗶, 𝗶 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗩𝗮𝗹𝘁𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮
𝘓𝘢 𝘤𝘦𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘪𝘱𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰. 𝘗𝘰𝘭𝘤𝘳𝘪: “𝘐𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰 𝘮𝘶𝘴𝘦𝘢𝘭𝘦 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭
  • 𝗦𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝗶, 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘀𝗲𝗽𝗼𝗹𝗰𝗿𝗼 - La scomparsa del presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha generato commozione anche a Sansepolcro, città a cui l’ex giornalista Rai era molto legato. In particolare, Sassoli era attivo da molti anni nell’Associazione Cultura della Pace, con cui era entrato in contatto grazie allo stretto rapporto con monsignor Luigi Di Liegro, che aveva seguito il percorso del fratello nell’obiezione di coscienza. Dell’associazione Sassoli era socio onorario ed era membro del comitato scientifico dell’omonimo Premio nazionale.
👉 L’articolo completo al link in bio
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