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Mödlareuth, la piccola Berlino che ha difeso il proprio muro

La cittadina tedesca ha trasformato il simbolo di divisione in un’attrazione turistica ed è diventata un museo all'aria aperta della Guerra fredda

di Guido Guerrini
11/01/2021
in Oltre il Tevere
8 min. lettura
Mödlareuth, la piccola Berlino che ha difeso il proprio muro

L'ingresso alla parte museale di Mödlareuth

Alcuni anni fa, in occasione dei venticinque anni dalla caduta del Muro di Berlino, il giornalista Matteo Tacconi e il fotografo Ignacio Maria Coccia pubblicarono un interessante libro dal titolo Verde Cortina. Il racconto, fatto di fotografie e resoconti di visite a luoghi interessanti, ripercorre la cortina di ferro che divideva il mondo dell’Ovest da quello dell’Est, le cosiddette democrazie libere dagli stati comunisti. Una particolarità di questa linea di divisione è che non era possibile costruire nulla nelle vicinanze se non installazioni militari.Una “verde cortina” è proprio quello che c’era e c’è ancora oggi al posto di quel confine invalicabile, ovvero una striscia di verde, a volte organizzato e altre volte selvatico, che taglia in due il cuore dell’Europa. Proprio uno dei racconti più interessanti del libro di Tacconi e Coccia descrive la surreale cittadina di Mödlareuth. Dopo aver letto il libro e dopo aver ascoltato di persona gli autori, non ho potuto fare a meno di ricomprendere questo luogo all’interno del lungo viaggio dall’Atlantico al Pacifico fatto tra primavera ed estate del 2018.

Il piccolo Tannbach confine del mondo

Il torrente Tannbach è un piccolissimo corso d’acqua nel quale di acqua ne scorre davvero poca. Rispetto a migliaia di simili rigagnoli ha avuto un destino più importante, quello di dividere un territorio omogeneo. Il Tannbach, da oltre cinquecento anni, ha sempre diviso la Baviera dalla Turingia, costringendo i pochissimi abitanti di Mödlareuth ad avere due diversi codici postali, diverse targhe dell’auto, a votare per diversi governatori e sindaci, e un tempo a pagare le tasse a due diversi prìncipi. La divisione passò attraverso i difficili secoli che portarono lentamente allo stato unitario che oggi conosciamo sotto il nome di Germania. Ancora prima che, sotto l’impulso della Prussia, la Germania diventasse un unico stato, la posizione scarsamente importante di Mödlareuth permetteva a chi ci viveva di attraversare il piccolo torrente senza difficoltà. Naturalmente quando la stressa bandiera, seppure restando la differenza regionale, sventolava in entrambe le sponde tutto era ancora più semplice. La catastrofica fine della Germania nazista alla conclusione della seconda guerra mondiale portò a Mödlareuth la Guerra fredda. Nessuno degli abitanti del micropaese poteva immaginarsi che il Tannbach avrebbe diviso il mondo in due. Nessuno capì che presto tra la Turingia facente parte della zona di occupazione sovietica e la Baviera finita in quella americana sarebbe sorto un vero confine e più tardi un vero e proprio muro.

Il Tannbach

Le due Germanie

In principio le quattro potenze vincitrici della Seconda guerra mondiale stabilirono che nei quattro settori della Germania occupata ci si potesse muovere liberamente. Successivamente, l’unificazione dell’area di occupazione americana con quella britannica e francese fecero nascere nel maggio del 1949 la Repubblica Federale di Germania, che sarà più semplicemente nota come Germania Ovest. Al di là del Tannbach, sempre nel 1949 ma nel mese di ottobre, nello spazio di occupazione sovietico, nacque la Repubblica Democratica Tedesca, che nei libri di storia sarà conosciuta come Germania Est o Ddr. Berlino ebbe una sorte simile, finendo anch’essa divisa in due con la parte occidentale facente parte di uno stato posto a centinaia di chilometri dai propri confini, circondato completamente dalla Ddr. Esattamente come a Berlino, anche a Mödlareuth sventolavano due diverse bandiere seppure la tensione del nuovo confine avesse un’importanza secondaria rispetto a quello della ex capitale del Reich. Nel 1955 la Germania Ovest aderì alla Nato e nel 1956 quella dell’est al Patto di Varsavia. Le due principali alleanze militari del mondo si dividevano le sponde del Tannbach e se la Mödlareuth bavarese era oramai l’avamposto del capitalismo, quella della Turingia lo era del comunismo. Rispetto a Berlino, all’inizio degli anni ‘50 nella piccola Mödlareuth era ancora possibile passare da una parte all’altra con un semplice lasciapassare, anche se per coloro che non vivevano nella cittadina era molto complesso potervisi avvicinare, dato che furono istituite, soprattutto ad est, zone di protezione nelle quali potevano entrare solo i residenti. Il tempo non contribuiva a migliorare le cose e nel 1961 venne edificato il muro di Berlino, mentre a Mödlareuth cinque anni dopo, nel 1966, il filo spinato e le staccionate furono sostituite con una divisione del tutto simile a quella della storica capitale. Nel frattempo il confine tra le due entità tedesche assumeva sempre più l’aspetto di due trincee fortificate dove da un momento all’altro sarebbe potuta esplodere la Terza guerra mondiale.

Questa serie di passaggi storici sono raccontati in una serie televisiva tedesca dal titolo Tannbach – Schicksal eines Dorfes, nella versione italiana “Linea di separazione”. L’interessante telefilm ricostruisce la storia, con l’espediente di vicende immaginarie, della comunità che viveva in un paesino rimasto diviso al momento della nascita delle due Germanie. Le due stagioni andate in onda raccontano il periodo storico dell’occupazione americana e sovietica per poi spostarsi negli anni ’60 per descrivere la vita delle persone e delle famiglie divise dopo l’innalzamento del muro. Per stessa ammissione degli autori la serie televisiva è liberamente ispirata alla storia di Mödlareuth.

Il muro di Mödlareuth

Paradossalmente la presenza del muro salvò Mödlareuth da un destino peggiore. Altri villaggi di dimensioni simili a ridosso dell’importante confine furono evacuati o addirittura demoliti. Il muro di Mödlareuth divideva il villaggio per ben 700 metri. Come a Berlino era presidiato e illuminato per ventiquattro ore al giorno. Una torretta di guardia sorvegliava il dormiente paesino mentre la parte ovest divenne in poco tempo una terrazza turistica sulla Germania orientale. Intere scolaresche venivano portate a Mödlareuth per osservare la piccola Berlino e i sistemi della Ddr per limitare la libertà dei propri abitanti. Restavano due piccoli mulini sopra il Tannbach, ma anche loro furono demoliti dopo la fuga di un abitante dalla parte di Turingia a quella bavarese. Esattamente come a Berlino, il muro si trovava qualche metro indietro rispetto al confine e questo lasciava in un limbo geopolitico una piccola striscia di terra formalmente della Germania dell’est ma di fatto inutilizzata se non per il taglio periodico dell’erba. Alle spalle del primo sbarramento ne sorgeva un secondo ma, rispetto all’esempio berlinese, si trattava di una rete e non di un manufatto di cemento. La “striscia della morte” di Mödlareuth, ovvero lo spazio tra i due sbarramenti, ebbe una vita meno drammatica, oltre ad essere meno militarizzata di quella presente nella vecchia e futura capitale della Germania.

Il muro oggi

La riunificazione e la geniale intuizione

La sera del 9 novembre 1989 a Berlino cadde il muro. Le dinamiche delle ore precedenti sono ormai chiare ed è noto che l’equivoco che fece accelerare la caduta del muro quella sera ha solo anticipato una decisione già presa dalle autorità tedesco orientali. Mentre Berlino festeggiava, Mödlareuth dormiva come ogni sera autunnale. Ci volle un mese perché la mobilitazione che aprì varchi nel militarizzato confine tra le due anime della Germania arrivasse in questa landa poco conosciuta. Il 5 dicembre gli abitanti dei due lati misero in atto una protesta per chiedere l’apertura di un passaggio e furono accontentati quattro giorni dopo. Il 9 dicembre venne attivato un varco pedonale con controllo di polizia su chi lo intendeva attraversare. Anche se il confine era aperto solo nelle ore diurne, fu considerato da tutti un enorme passo avanti. Quel giorno i sindaci dei due comuni che ancora oggi continuano a dividersi la frazione attraversarono assieme la breccia di circa cinque metri e nella parte occidentale fu organizzato un banchetto di benvenuto per i cugini orientali. Nessuno poteva immaginare che di lì a qualche mese sarebbero state prese decisioni che avrebbero portato il 3 ottobre 1990 alla riunificazione della Germania. Se Berlino divenne un unico comune unificando le due parti fino ad allora divise, il confine amministrativo sarebbe rimasto lungo il Tannbach esattamente come nei cinquecento anni precedenti. Nel giugno del 1990 fu disposta la rimozione del muro e di tutti gli elementi di fortificazione del confine di Stato che si apprestava ad essere abolito. In quel momento gli abitanti delle due piccole comunità ebbero l’intuizione di non procedere alla completa demolizione, ma di salvaguardare una parte del muro e di tutte le strutture di protezione della frontiera. Quel giorno Mödlareuth comprese che il proprio futuro economico e turistico potevano dipendere proprio da quell’elemento che aveva diviso le due comunità per quaranta anni.

Il muro nel 1989 visto dalla parte occidentale

Mödlareuth oggi

Oggi Mödlareuth è una piccola e tranquilla località nel cuore della Germania, un villaggio come migliaia di altri villaggi. Però qui c’è un museo storico, delle attività di ristorazione e la possibilità di affittare stanze. L’attenzione verso Mödlareuth ha portato qualche turista a visitare anche i due capoluoghi di comune, Topen in Baviera e Gefell in Turingia. Oltre a questo ci sono migliaia di turisti che vengono appositamente per vedere con i proprio occhi una pagina di storia che gli abitanti di Mödlareuth hanno saputo preservare nel tempo. Non solo è possibile vedere 150 metri di muro, ma anche visitare una delle torri di osservazione, toccare i veri cippi di confine della Repubblica Democratica Tedesca, leggere pannelli con incredibili foto d’epoca e visitare l’interessante punto museale dove non mancano i veicoli usati per pattugliare il confine sia nella parte orientale che in quella occidentale. La parte esterna del museo rende abbastanza bene l’idea di che tipo di apparato era dispiegato a “protezione dei propri cittadini”, come avrebbe potuto benissimo affermare Erich Honecker, o per vessarli ed impedire loro di scappare, come è oggi descritto questo tipo di attenzioni da parte dei libri di storia. La cartellonistica presente a Mödlareuth riesce a presentare i fatti con interessante ed equilibrato distacco. Del resto la Turingia è, assieme a Berlino est, l’area della ex Germania est dove la nostalgia di quel periodo raggiunge numeri maggiormente elevati. La Turingia è anche l’unico land della Germania attualmente presieduta da un esponente della Linke, il partito in cui è entrata a far parte anche la componente politica che governava la Ddr.

Probabilmente il muro e gli argini del piccolo torrente sono mantenuti meglio oggi che all’epoca in cui dividevano il mondo. Le due sponde del Tannbach attualmente ospitano centinaia di torri eoliche, che ricordano ancora una volta come nonostante i due dialetti che resistono da secoli, le due targhe, i due comuni, le due regioni, i due codici postali, dal punto di vista ambientale e paesaggistico Mödlareuth sia un luogo unico.

Una parte del libro Eurasia – Dall’Atlantico al Pacifico con il gas naturale (se ne parla qui su TeverePost) è dedicato alla visita dell’Associazione Torino-Pechino al villaggio di Mödlareuth.

Tags: GermaniaGuerra freddaMödlareuthOltre il Tevere
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