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Regionali, Laura Bottai: “Siamo di lotta e di governo, per i diritti di chi lavora e contro tutti i tipi di oppressione”

La candidata del PCI: “Frammentazione a sinistra? Noi siamo il partito di Gramsci e Berlinguer. Ricerchiamo un percorso da fare insieme con chi si richiama ai nostri valori”

di Emanuele Calchetti
18/09/2020
in Politica
4 min. lettura

Laura Bottai

Laura Bottai ha 65 anni ed laureata in storia della filosofia. Già dirigente nazionale della Filt Cgil e del PdCI, è stata consigliera comunale e provinciale, occupandosi in maniera particolare di politiche di genere. È stata presidente della commissione pari opportunità della provincia di Arezzo e ha fatto parte dello stesso organismo a livello regionale e nazionale. Oggi, nelle file del rinato Partito Comunista Italiano, è candidata a sindaco di Arezzo e al Consiglio regionale della Toscana a sostegno di Marco Barzanti. TeverePost l’ha sentita proprio nell’ambito del ciclo di interviste dedicate alle liste in corsa per le elezioni regionali.

Cominciamo da un tema un po’ provocatorio: l’elettore di sinistra guarda la scheda elettorale ed è disorientato – o arrabbiato – perché vede diverse liste che si dicono di sinistra e addirittura due partiti comunisti con nome e simbolo praticamente uguali.

In queste varie sinistre ci sono delle differenze sostanziali. Noi siamo il Partito Comunista Italiano, quel partito nato con Gramsci e portato a grandi livelli anche morali, oltre che politici, da Enrico Berlinguer. Si riparte da lì per le questioni politiche e le caratteristiche di quel partito: noi siamo un partito di lotta e di governo, si diceva, e non è un modo di dire. Siamo un partito di lotta perché lottiamo per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e siamo contro le oppressioni; e allo stesso tempo siamo di governo, come abbiamo già dimostrato anche nelle nostre zone, ad Arezzo come nella Regione Toscana. Abbiamo dimostrato di aver saputo non solo amministrare ma governare e governare bene, dando dei risultati buoni per tutta la società, un benessere diffuso, servizi. Insomma, tutto quello che oggi ci stanno portando via con l’assenza di un forte partito comunista ancorato all’antifascismo e ai diritti dei lavoratori. L’altro partito comunista – leggo – lotta per la difesa dei diritti dei lavoratori, ed è giusto, ma di altro non c’è menzione. Noi lottiamo per i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, per i diritti a vivere il proprio orientamento sessuale, a vivere la propria vita secondo le impostazioni che meglio crediamo, lottiamo contro l’oppressione quando è di genere, quando è di razza, quando è di ambiente. Noi lottiamo contro tutti questi tipi di oppressione e soprattutto proponiamo gli strumenti per governare questa lotta e far diventare la lotta politica un governo altro, veramente differente, della società. In un’ottica ovviamente di classe, perché siamo per la classe lavoratrice. Certa sinistra sarà legittimamente di sinistra, però ha fatto altre scelte, ha fatto una scelta più borghese. C’è questo dato che ci distingue rispetto agli altri e poi diventa difficile trovare dei punti di incontro. Ma noi ricerchiamo con tutta la sinistra, con le forze che si richiamano a questi valori, un percorso da fare insieme per costruire una grossa forza comunista, antagonista e di sinistra.

Come sta procedendo questa campagna elettorale?

C’è un dato che a me fa un piacere immenso: da quando è cominciata la campagna elettorale, quindi meno di un mese fa, il fatto che sia riapparso questo simbolo ha fatto sì che solo nella provincia di Arezzo siano state richieste al nazionale quattro nuove tessere di iscrizione alla Federazione di Arezzo del Partito Comunista Italiano. Si tratta di quattro aretini, tutti giovani, che hanno visto il simbolo e non avendo contatti con la Federazione hanno chiesto al nazionale di fare l’iscrizione. Con tre di questi ho già parlato, qualcuno è già entrato a darci una mano per la campagna elettorale, sono motivatissimi e tutti loro – ragazzi giovani, non come me che vengo da quella storia – hanno detto “questo è il partito che fa per me”. Per una Federazione di pochissimi iscritti come la nostra, che ancora è poco sul territorio, questo è un segnale che ci fa dire che la campagna elettorale va bene, perché dei giovani cominciano a credere che questo possa essere un partito davvero altro per provare a fare qualcosa. Ovviamente ho anche la sensazione che noi siamo un po’ il fanalino di coda, nel senso che gli altri fanno la campagna elettorale con tante risorse, vele, manifesti, mentre noi non possiamo fare niente. Siamo molto poveri ma siamo, come tutti i comunisti e le comuniste, molto dignitosi e facciamo questa campagna elettorale a testa alta, sicuri di poter offrire una proposta davvero alternativa. Anche perché, come dico sempre, noi non abbiamo da promettere qualcosa che poi dimostreremo, noi abbiamo già dimostrato di saper governare in maniera diversa il territorio.

Quali sono i temi più importanti su cui insistere a livello regionale?

Prima di tutto una sanità che sia davvero pubblica, con l’eliminazione dell’intra moenia, perché tutte e tutti devono avere la garanzia di potersi curare con la stessa opportunità di chi ha i soldi. Poi le infrastrutture, l’ambiente, perché lottiamo contro lo sfruttamento dell’uomo ma anche contro lo sfruttamento dell’ambiente, e contro tutte le privatizzazioni, per dare a tutti i cittadini e le cittadine la possibilità di curarsi e di istruirsi. E ancora un grosso impegno per la cultura e per l’occupazione, oltre ovviamente a un tema che come partito sentiamo molto che è quello dell’impegno contro la violenza. In Regione sono state fatte delle cose, ma si può fare molto di più. Noi ci impegniamo a intervenire non solo a parole ma a investire fondi per combattere la violenza di genere, l’omofobia, il razzismo e tutte le violenze.

Tags: elezioni regionaliLaura BottaiPartito Comunista ItalianoSpeciale Elezioni
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  • Questa mattina si    tenuta la commemorazione della strage della caserma di Anghiari  avvenuta il 18 agosto di 76 anni fa  nella quale morirono 15 persone tra militari e civili a causa dell esplosione di un ordigno lasciato dalle truppe tedesche in ritirata   Alla cerimonia odierna hanno preso parte i rappresentanti delle istituzioni ed associazioni del territorio assieme ai vertici locali dell Arma  La mattinata ha visto l inaugurazione della rinnovata stele dove sono riportati i nomi delle vittime   Per decenni non ci sono stati dubbi sul fatto che si trattasse di una strage nazista a tutti gli effetti  Ma in tempi pi   recenti qualcosa    cambiato e si sono fatte strada interpretazioni diverse  TeverePost ha cercato di fare chiarezza sulla questione  L articolo al link in bio     anghiari  strage  caserma  carabinieri  valtiberina  toscana  guerra  wwii  18agosto  1944  esplosione  vittime  commemorazione  cerimonia  accaddeoggi  anniversario
  • Sabato  2agosto 1980  ore 10 25  Uno dei momenti che ha segnato la storia della nostra nazione e che rimarr   purtroppo per sempre impresso nel cuore e nella mente degli italiani  In quel preciso istante alla Stazione ferroviaria di  Bologna si consumava infatti uno dei pi   gravi atti terroristici avvenuti in Italia nel secondo dopoguerra  che provoc   85 vittime e 200 feriti  Una  strage di vite innocenti  spazzate via dall   esplosione di un potente ordigno  spezzate da un vile atto criminale  Erano gli anni di piombo  anni di terrore  di sangue e dolore  Tra coloro che persero la vita anche  RobertoProcelli  un giovane anghiarese di appena 21 anni che stava effettuando il servizio di leva e che quel giorno stava tornando a casa  in licenza  per trascorrere un po    di tempo con la famiglia e gli amici  Lo ricorda  Anghiari e lo ricorda il cugino Walter Farinelli in una commovente lettera rivolta alla memoria di Roberto e degli zii  Il link dell articolo in bio     stragedibologna  accaddeoggi  valtiberina  bolognacentrale  stazione  treno  esplosione  attentato  anni80  italia  inchiesta  terrorism  station  italy  train  explosion  bomb  criminal  emergency
  • Oggi e   il 76   anniversario del crollo della Torre di Berta  Alle 5 del mattino le cariche esplosive dell esercito tedesco in ritirata distrussero per sempre uno dei simboli della storia e dell identita   di Sansepolcro  Nella foto  datata 1932  la torre vista dalla scalinata del museo   credits  silvanolagrimini     storia  torrediberta  sansepolcro  accaddeoggi  history  war  guerra  valtiberina  toscana  memories  racconti  secondaguerramondiale  ww2  tower  symbol  explosion  square  piazza  storiaitaliana  novecento
  • Si pu   vivere di  musica  La domanda ce la poniamo da secoli  e l   unica certezza che abbiamo    che riuscire in questa impresa  in Italia come da altre parti del mondo     davvero molto difficile  Certamente la musica    stato il filo conduttore delle esperienze umane e professionali del biturgense Lorenzo Lisi  35 anni  il nostro nuovo    valtiberino nel mondo      Grazie ai maestri Luca D   Amore e Davide Baccanelli scopre la sua vocazione per la musica  e in particolar modo per la  chitarra  mentre suo padre e gli Sbandieratori del Borgo lo hanno aiutato a coltivare l   altra sua passione per il  viaggio  Oggi musicista e compositore a tempo pieno  nonch   laureando al London College of Creative Media  Lorenzo racconta a  TeverePost i suoi ultimi quindici anni trascorsi tra  Milano   Melbourne e  Londra       L intervista al link in bio     lorenzoplaysguitar  guitarist  guitar  music  livemusic  exibition  composition  composer  composerlife  author  artist  artistsoninstagram  concert  lessons  learning  englishlearning  milano  melbourne  australia  busker  unitedkingdom  london  experience  college  valtiberina  sansepolcro
  • Una decisione controcorrente  quella della storica azienda  busatti official di  Anghiari  che durante l   emergenza Coronavirus ha scelto di venire incontro ai propri dipendenti anticipando loro l   80  del  TFR maturato  La proposta dell   azienda ha incontrato l   adesione della stragrande maggioranza dei lavoratori  che hanno ricevuto i bonifici proprio in questi giorni  L   importo delle somme versate negli anni dai dipendenti per il trattamento di fine rapporto era stato accantonato da Busatti presso un istituto assicurativo  ed    stato possibile utilizzarlo  in deroga alle stringenti normative sull   anticipo del TFR  proprio alla luce della situazione determinata dal Covid       Maggiori dettagli sull operazione sono illustrati dall ad di Busatti  livio sassolini al link in bio   articolo sponsorizzato     busatti  tessuti  tessutiitaliani  factory  azienda  company  valtiberina  toscana  tuscany  tradizione  madeinitaly  artigianato  lana  cotone  lino  canapa  tessile  lavoro  work  economia  economy  territorio
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