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“Banditi puniti, camerati sparate”

Venerdì scorso la cerimonia di commemorazione dei Martiri della Scheggia, impiccati col filo di ferro e lasciati allo scempio dei soldati. Ieri ricordati i caduti dell'Alpe della Luna

di Emanuele Calchetti
28/06/2020
in Attualità
Lettura: 5 min.
“Banditi puniti, camerati sparate”

La lapide al passo della Scheggia

Nel 1944 Italo Tuti aveva quattro anni. La mattina del 26 giugno fu investito da una raffica di mitra sparata da un soldato tedesco durante un rastrellamento effettuato nel territorio di Anghiari, tra la Libbia e Montauto. Il bambino era alla finestra e batteva le mani: secondo le cronache, quel gesto sarebbe stato scambiato per “un segnale concordato con i partigiani”. Sarebbe morto dopo un mese di agonia. Nel frattempo – d’ora in avanti per buona parte della ricostruzione ci viene in aiuto il sempre prezioso Guerra e Resistenza nell’Alta Valle del Tevere 1943-1944 di Alvaro Tacchini – quello stesso 26 giugno furono catturati altri cinque giovani. Dapprima Sabatino Mazzi, 22 anni, di Giovi, partigiano combattente, e poco più tardi quattro ragazzi tra i 18 e i 20 anni, tutti di Monterchi: Tommaso Calabresi, Pasquale Checcaglini, Enrico Riponi e Francesco Franceschi. Avevano preso contatti lo stesso giorno con un responsabile del Partito comunista clandestino per unirsi ai partigiani e furono trovati in possesso di armi che avevano appena prelevato. Torturati per tutto il pomeriggio, verso sera vennero impiccati con il filo di ferro a un tronco poggiato su due colonne presso il valico della Scheggia. I cadaveri rimasero lì per giorni, e i soldati in transito vi scaricavano i mitra a spregio. Forse anche per effetto di un cartello apposto dagli uccisori con la frase “Banditi puniti, camerati sparate”. Secondo altre fonti il testo invitava a non dare sepoltura ai cadaveri. Un gruppo di partigiani riuscì poi a seppellire Mazzi e ad appoggiare a terra le altre quattro salme, che sarebbero state infine bruciate all’arrivo delle truppe alleate, solo ai primi di agosto.

  • Commemorazione dei Martiri della Schegga, 26 giugno 2020
  • La lapide al passo della Scheggia
  • Commemorazione dei Martiri della Schegga, 26 giugno 2020

Presso la lapide a ricordo dei cinque brutalmente uccisi, ogni 26 giugno viene svolta una cerimonia di commemorazione che venerdì sera ha visto la partecipazione di don Alessandro Bivignani, dei sindaci di Anghiari e Monterchi, di una rappresentanza della provincia di Arezzo, e ancora dell’Anpi di Sansepolcro, delle autorità militari e di diversi cittadini che hanno voluto ricordare il drammatico episodio nel giorno del 76º anniversario. A seguire, le vittime sono state ricordate anche a Monterchi, dove – ha spiegato il sindaco Romanelli – “ho voluto che venisse posta un’altra lapide, visto che tra la gente si era un po’ rimosso questo episodio, forse anche perché sembra che i ragazzi fossero stati traditi proprio da qualcuno di Monterchi”.

  • La delegazione dell’Anpi al Monumento ai Caduti per la Libertà (Spinella), 27 giugno 2020
  • Apposizione della corona d’alloro al Monumento in loc. Spinella, 27 giugno 2020
  • Corona al Pian della Capanna

Ieri invece la sezione Anpi di Sansepolcro ha commemorato le vittime del rastrellamento dell’Alpe della Luna, avvenuto ai primi di quello stesso giugno 1944. Nei luoghi delle uccisioni, alla presenza del nostro giornale, si è recata una delegazione ristretta, rinunciando per i motivi di sicurezza legati al Covid alle partecipate camminate organizzate negli anni passati. Dapprima è stata raggiunta la Spinella, sede del Monumento ai Caduti per la Libertà. Opera dell’architetto Claudio Longo, a sua volta partigiano nella nostra zona, è stato restaurato in occasione del 25 aprile dai ragazzi della fattoria di Germagnano. Era stato inaugurato nel 1979 su iniziativa delle istituzioni del territorio, simboleggiate nella forma del manufatto: i tre grandi cerchi rappresentano la Regione Toscana, la provincia di Arezzo e la Comunità montana Valtiberina, mentre le altre sette componenti saldate indicano tutti i Comuni della valle. Dopo la Spinella, la delegazione dell’Anpi ha raggiunto il Pian della Capanna, luogo della fucilazione di Carlo Liebknecht Panichi e Pasquale Alienati, e da lì il gruppo si è recato per un percorso piuttosto impervio alla Fonte della Puledraia. Qui una croce ricorda Agostino Bucciovini e Silvestro Ricci. Infine in località Condotto sono stati commemorati Osvaldo Ottolenghi Marri e Morton Perez. Delle loro tragiche vicende TeverePost ha parlato lo scorso 4 giugno in occasione dell’anniversario della maggior parte delle uccisioni.

  • Delegazione alla Fonte della Puledraia, 27 giugno 2020
  • Croce commemorativa di Agostino Bucciovini e Silvestro Ricci
  • Discesa dalla Fonte della Puledraia
  • Croce a ricordo di Morton Perez (“Messicano Morton”) e Osvaldo Ottolenghi (Marri)
  • Croce a ricordo di Morton Perez e Osvaldo Ottolenghi Marri in località Condotto
  • Ponticello sull’Afra al Condotto

Mercoledì, invece, una delegazione della sezione biturgense dell’Anpi si era recata anche a Monte Vicchi, alla croce in memoria delle vittime civili, e ai Prati Alti, dove è stata recentemente restaurata la croce che ricorda Giovan Battista Gori, detto Bista. Si tratta di un 76enne che fu ucciso nell’agosto del 1944 per essersi rifiutato di seguire i tedeschi che avevano catturato Emilio Mattei e Vito e Pietro Meozzi, padre e figlio. Questi ultimi furono poi fucilati in località Pozzuolo, mentre Mattei riuscì all’ultimo momento a darsi alla fuga.

Tags: Alpe della LunaAnghiariAnpimartiri della ScheggiaMonterchipartigianipasso della ScheggiaResistenzastoria
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Un arrivederci, non un addio: tra i nostri obiettivi futuri c
  • La pioggia battente di oggi, un grande classico della manifestazione, non ha frenato l’entusiasmo per il ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima a Sansepolcro. L’evento ha preso ufficialmente il via questa mattina ed accompagnerà l’intero weekend biturgense con i tradizionali banchi degli ambulanti, le esposizioni e gli stand gastronomici. L’amministrazione comunale, che anche nei periodi di maggiore impatto dell’epidemia ha espresso fiducia nella possibilità di riproporre la rassegna dopo due anni di stop, ha voluto celebrare questo appuntamento con una simbolica cerimonia in piazza Torre di Berta alla presenza degli organizzatori e delle autorità locali.

Al taglio del nastro, accanto al sindaco Fabrizio Innocenti, era presente anche il cavaliere Valentino Mercati, patron di Aboca. Grazie alla collaborazione tra il Comune e la locale azienda del settore healthcare è stato possibile inaugurare al meglio la Fiera 2022 con l’installazione al centro della piazza cittadina del grande Dodecaedro di Leonardo. La struttura, caratterizzata al suo interno da una pianta di gelso e già protagonista nel centro di Firenze in occasione delle celebrazioni dedicate al genio rinascimentale, è stata messa a disposizione dalla famiglia Mercati per tutta la bella stagione.
L’articolo completo al link in bio
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  • 𝗙𝗼𝘁𝗼𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 - In attesa del ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima, a Sansepolcro è stato installato il grande dodecaedro di proprietà dell’azienda Aboca, già protagonista a Firenze in occasione delle celebrazioni Leonardiane. La struttura, alta circa sei metri e messa a disposizione dalla famiglia Mercati, resterà collocata al centro della Piazza Torre di Berta per tutta la bella stagione. Pochi minuti fa il sindaco biturgense Fabrizio Innocenti ha condiviso una suggestiva immagine che mostra il risultato delle operazioni di installazione, in attesa che cittadini e visitatori possano ammirare di persona l’opera.

Foto: @fabrizio_innocenti_
  • È stato inaugurato questa mattina, al termine dei lavori di restauro, il prezioso affresco di #GerinoDaPistoia che si trova in piazza della Repubblica a Sansepolcro, la “Madonna di Fontesecca”.

L
  • La commemorazione dell
  • L
  • 𝗥𝗲𝗻𝗶𝗰𝗰𝗶, 𝗶 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗩𝗮𝗹𝘁𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮
𝘓𝘢 𝘤𝘦𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘪𝘱𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰. 𝘗𝘰𝘭𝘤𝘳𝘪: “𝘐𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰 𝘮𝘶𝘴𝘦𝘢𝘭𝘦 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭
  • 𝗦𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝗶, 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘀𝗲𝗽𝗼𝗹𝗰𝗿𝗼 - La scomparsa del presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha generato commozione anche a Sansepolcro, città a cui l’ex giornalista Rai era molto legato. In particolare, Sassoli era attivo da molti anni nell’Associazione Cultura della Pace, con cui era entrato in contatto grazie allo stretto rapporto con monsignor Luigi Di Liegro, che aveva seguito il percorso del fratello nell’obiezione di coscienza. Dell’associazione Sassoli era socio onorario ed era membro del comitato scientifico dell’omonimo Premio nazionale.
👉 L’articolo completo al link in bio
.
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  • ⏳ 𝗟𝗮 𝗱𝗶𝗴𝗮 𝗱𝗶 𝗠𝗼𝗻𝘁𝗲𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗮 𝟭𝟭 𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗿𝗼𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮

Erano le 21:30 circa del 29 dicembre 2010 quando il cedimento di due conci dello scarico di superficie della diga di Montedoglio causò un
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