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Nel giugno 1944 il rastrellamento dell’Alpe della Luna

L'anniversario dell'operazione “Kastanie”, con cui i nazifascisti volevano spazzare via la guerriglia partigiana: ottennero scarsi risultati, ma non evitarono torture e uccisioni

di Emanuele Calchetti
04/06/2020
in Cultura
Lettura: 4 min.
Il monumento ai partigiani alla Spinella

Il monumento ai partigiani alla Spinella

Ricorre in questi giorni il 76º anniversario dell’operazione “Kastanie”, rastrellamento nazifascista che ebbe luogo nei primi giorni di giugno del 1944 nella zona dell’Alpe della Luna contro le formazioni partigiane operanti nell’area. Delle forze in campo dà una precisa descrizione Andrea Bertocci nel volume L’ultima cioccolata. La lunga scia di sangue di una divisione tedesca in ritirata (2011). I raggruppamenti partigiani erano sul versante marchigiano il II battaglione della V brigata “Pesaro” e su quello toscano il IV distaccamento “Eduino Francini” (intitolato al biturgense fucilato poco più di due mesi prima a Villa Santinelli con otto compagni), facente parte della brigata “Pio Borri”. A fare da collegamento, il distaccamento “Stalingrado” della “Pesaro”, di stanza a Montelabreve. Le forze nazifasciste erano battaglioni delle SS italiane agli ordini dei tedeschi, che muovevano da Sansepolcro (il III battaglione volontario di polizia guidato dal capitano Gerhard Kruger), da Badia Tedalda e da Viamaggio, e la divisione d’assalto “M” della legione “Tagliamento”, che sopraggiungeva da Bocca Trabaria. L’operazione prevedeva un ingente dispiegamento di forze con l’obiettivo di annientare la guerriglia nella zona, ma la grande maggioranza dei partigiani riuscì a sfuggire all’accerchiamento. Ciononostante tra i ribelli valtiberini si registrarono delle vittime, uccise con particolare crudeltà, spesso tra le torture.

Monumento ai Partigiani al cimitero di Sansepolcro
Monumento ai Partigiani al cimitero di Sansepolcro (particolare)

Le operazioni presero il via all’alba del 3 giugno. La prima a cadere in un’imboscata fu una pattuglia della banda “Francini” che dalla Spinella scendeva verso la Montagna e venne intercettata in località Condotto. Qui vennero catturati e fucilati Osvaldo Ottolenghi Marri, nome di battaglia “Magiste”, di Sansepolcro, che non aveva ancora compiuto 19 anni, e il 26enne Morton Perez, detto “il Messicano”, anche se probabilmente di nazionalità statunitense, già prigioniero del campo di internamento di Laterina da cui era fuggito. Altri due riuscirono a scappare: erano Adriano Pigolotti e Agostino Bucciovini, detto “Confusione”. Quest’ultimo, 17enne di Sansepolcro, fu catturato e torturato il giorno dopo alla Spinella. Fu poi legato a un mulo che lo trascinò fino alla zona detta Fonte della Puledraia, circa un chilometro sopra il Pian della Capanna, dove fu ritrovato il suo cadavere straziato. La croce posta a ricordo nel luogo del ritrovamento cita anche Silvestro Ricci, 19enne del distaccamento “Stalingrado”, che aveva subito sorte analoga o che era stato fucilato al Pian della Capanna. Quel giorno, il 4 giugno, i nazifascisti uccisero anche il fratello di Silvestro, Domenico Ricci, di due anni più grande e anche lui facente parte dello “Stalingrado”, che venne torturato e fucilato in località Monterano. L’assassinio di Domenico Ricci è citato, oltre che nei racconti orali del nonno del sottoscritto, che viveva proprio al Monterano, anche in un altro testo che descrive il rastrellamento dell’Alpe della Luna, Guerra e Resistenza nell’Alta Valle del Tevere 1943-1944, di Alvaro Tacchini (2016).

Targa a Pasquale Alienati al Pian della Capanna
Targa a Pasquale Alienati al Pian della Capanna

Quello stesso 4 giugno, come ricordano le lapidi tuttora presenti nella facciata della casa colonica che campeggia in località Pian della Capanna, vennero giustiziati anche Pasquale Alienati, 22enne di Monterchi, sempre della banda “Francini”, e Carlo Liebknecht Panichi (“Lello”), 20enne di Cagli, della banda “Panichi” della “Pesaro”, che prendeva nome dal padre Samuele Panichi (1888-1980): personaggio quasi leggendario, quest’ultimo era stato sindacalista negli Stati Uniti e amico di Nicola Sacco, e aveva voluto chiamare i figli in onore dei rivoluzionari tedeschi Rosa Luxemburg e, appunto, Karl Liebknecht, uccisi nel 1919 dalle milizie della Repubblica di Weimar.

Targa a Carlo Liebenecht Panichi al Pian della Capanna
Targa a Carlo Liebknecht (o Liebenecht) Panichi al Pian della Capanna

L’epilogo dell’operazione fu, sempre ad opera delle SS italiane, l’arresto tra Sansepolcro e San Giustino di 40 antifascisti che vennero deportati a Mauthausen. Alcuni di essi, tra cui il maestro Raffaello Fabbrini, vi persero la vita. Di questi arresti scriveva già nell’ottobre 1945 Giovanni Ugolini nella cronaca cittadina È passata la rovina a Sansepolcro. Ugolini dà conto del ruolo dei fascisti locali nell’indicare ai tedeschi nomi e indirizzi, ma ricorda anche “una esigua minoranza” di soldati italiani delle SS che avrebbero favorito la fuga di molti dei ricercati.

A ricordo dei partigiani caduti all’Alpe della Luna, oltre alle lapidi al Pian della Capanna e a croci nei luoghi delle altre uccisioni, è stato installato nel 1979 un monumento in località La Spinella. La zona è ogni anno meta di una visita organizzata dalla sezione di Sansepolcro dell’Anpi per commemorare le vittime del rastrellamento. Ai quattro membri del distaccamento “Francini” sono state intitolate inoltre altrettante vie nella zona di Santa Fiora a Sansepolcro. Bucciovini, Perez e Ottolenghi Marri, insieme a Silvestro Ricci e a tre dei caduti di Villa Santinelli (Eduino Francini, Alvaro Cheli e Giuseppe Gobbi), sono ricordati anche nel monumento ai partigiani presente nel cimitero di Sansepolcro.

Monumento ai Partigiani al cimitero di Sansepolcro
Monumento ai Partigiani al cimitero di Sansepolcro
Tags: Alpe della LunaLa SpinellaMonteranooperazione KastaniepartigianiPian della CapannarastrellamentoResistenzastoria
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  • La pioggia battente di oggi, un grande classico della manifestazione, non ha frenato l’entusiasmo per il ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima a Sansepolcro. L’evento ha preso ufficialmente il via questa mattina ed accompagnerà l’intero weekend biturgense con i tradizionali banchi degli ambulanti, le esposizioni e gli stand gastronomici. L’amministrazione comunale, che anche nei periodi di maggiore impatto dell’epidemia ha espresso fiducia nella possibilità di riproporre la rassegna dopo due anni di stop, ha voluto celebrare questo appuntamento con una simbolica cerimonia in piazza Torre di Berta alla presenza degli organizzatori e delle autorità locali.

Al taglio del nastro, accanto al sindaco Fabrizio Innocenti, era presente anche il cavaliere Valentino Mercati, patron di Aboca. Grazie alla collaborazione tra il Comune e la locale azienda del settore healthcare è stato possibile inaugurare al meglio la Fiera 2022 con l’installazione al centro della piazza cittadina del grande Dodecaedro di Leonardo. La struttura, caratterizzata al suo interno da una pianta di gelso e già protagonista nel centro di Firenze in occasione delle celebrazioni dedicate al genio rinascimentale, è stata messa a disposizione dalla famiglia Mercati per tutta la bella stagione.
L’articolo completo al link in bio
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  • 𝗙𝗼𝘁𝗼𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 - In attesa del ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima, a Sansepolcro è stato installato il grande dodecaedro di proprietà dell’azienda Aboca, già protagonista a Firenze in occasione delle celebrazioni Leonardiane. La struttura, alta circa sei metri e messa a disposizione dalla famiglia Mercati, resterà collocata al centro della Piazza Torre di Berta per tutta la bella stagione. Pochi minuti fa il sindaco biturgense Fabrizio Innocenti ha condiviso una suggestiva immagine che mostra il risultato delle operazioni di installazione, in attesa che cittadini e visitatori possano ammirare di persona l’opera.

Foto: @fabrizio_innocenti_
  • È stato inaugurato questa mattina, al termine dei lavori di restauro, il prezioso affresco di #GerinoDaPistoia che si trova in piazza della Repubblica a Sansepolcro, la “Madonna di Fontesecca”.

L
  • La commemorazione dell
  • L
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𝘓𝘢 𝘤𝘦𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘪𝘱𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰. 𝘗𝘰𝘭𝘤𝘳𝘪: “𝘐𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰 𝘮𝘶𝘴𝘦𝘢𝘭𝘦 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭
  • 𝗦𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝗶, 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘀𝗲𝗽𝗼𝗹𝗰𝗿𝗼 - La scomparsa del presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha generato commozione anche a Sansepolcro, città a cui l’ex giornalista Rai era molto legato. In particolare, Sassoli era attivo da molti anni nell’Associazione Cultura della Pace, con cui era entrato in contatto grazie allo stretto rapporto con monsignor Luigi Di Liegro, che aveva seguito il percorso del fratello nell’obiezione di coscienza. Dell’associazione Sassoli era socio onorario ed era membro del comitato scientifico dell’omonimo Premio nazionale.
👉 L’articolo completo al link in bio
.
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