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Cento anni dalla nascita di Dušan Bordon, lo ricordano la Valtiberina e Capodistria

Dopo la prigionia a Renicci il partigiano jugoslavo fu ucciso a 23 anni nei pressi di Caprese Michelangelo. Si è svolta oggi una cerimonia al Sacrario degli Slavi di Sansepolcro

di Emanuele Calchetti
16/12/2020
in Attualità, Cultura
Lettura: 4 min.
Cento anni dalla nascita di Dušan Bordon, lo ricordano la Valtiberina e Capodistria

La cerimonia di oggi pomeriggio a Sansepolcro. Nel riquadro Dušan Bordon in una foto della famiglia

È stato ricordato oggi il centesimo anniversario della nascita, avvenuta il 16 dicembre 1920, del partigiano jugoslavo Dušan Bordon, caduto in uno scontro a fuoco con i fascisti nei pressi di Caprese Michelangelo il 13 aprile 1944. La commemorazione di Bordon si svolge annualmente nel luogo della morte, ma questa volta, a causa della pandemia, si è tenuta in forma ristretta presso il Sacrario degli Slavi del cimitero di Sansepolcro. Qui è conservata l’urna con i resti del partigiano, che è stata omaggiata con una corona di fiori. La presidente della sezione Anpi di Sansepolcro Patrizia Fabbroni ha sottolineato il rammarico per non aver potuto celebrare il centenario con un evento di più ampio respiro: “Doveva essere una giornata diversa – ha detto – credo però che in questo momento possa aiutarci pensare a persone che nei momenti estremi hanno fatto scelte così significative, come quella di un ragazzo che è morto per i suoi ideali e per noi”. Anche Libero Alberti ha messo in evidenza l’eroismo di Bordon e del partigiano sovietico Pëtr il russo, caduti insieme fermandosi a proteggere la ritirata dei compagni. L’assessore biturgense alla cultura Gabriele Marconcini ha ricordato la figura di “uno studente di filosofia che aveva studiato Marx, protagonista di un impegno che tra l’altro non può essere perimetrato nell’ambito di una nazione o peggio ancora di un nazionalismo, e che ha portato da noi dei semi sacri che è ancora importante coltivare”.

Parte della delegazione Anpi durante la cerimonia di oggi

A commemorare la figura di Dušan Bordon anche i promotori del Centro studi internazionali “Renicci” di Anghiari, realtà in via di costituzione dedicata alla ricerca storica sul campo d’internamento fascista che fu attivo nel nostro territorio. In una lettera firmata da Giorgio Sacchetti, Andrea Merendelli e Mirco Draghi e indirizzata all’Associazione degli antifascisti e dei reduci di Capodistria, è stata espressa “grande commozione e partecipazione fraterna” nell’unirsi “al ricordo del giovane martire partigiano Dušan Bordon nel centenario della sua nascita”. Il testo, che ripercorre anche la biografia di Bordon, si conclude con l’impegno del Centro studi a “valorizzarne la generosa figura di combattente transnazionale per la libertà e di promuovere studi, ricerche e attività di public history che sviluppino ulteriormente la conoscenza critica di situazioni ed eventi storici spesso misconosciuti come quelli dei campi d’internamento”.

Il busto di Bordon nel cortile della scuola di Capodistria a lui intitolata (imm. Ass. antifascisti Koper)

Bordon era nato a Trieste il 16 dicembre 1920, e con i genitori istriani si era trasferito nell’allora Regno di Jugoslavia dopo l’avvento del fascismo. Studente di filosofia e militante comunista, era attivo nelle organizzazioni studentesche e operaie anche come pubblicista. Dopo l’occupazione fascista della provincia di Lubiana fu arrestato con il fratello maggiore Rado e inviato in diversi campi di prigionia in Italia, fino ad essere internato in quello di Renicci nel luglio 1943. I fratelli Bordon, con i tanti altri detenuti, fuggirono da Renicci dopo l’armistizio dell’8 settembre. Rimasto a combattere in Valtiberina, Dušan fu commissario politico della 23ª Brigata Garibaldi “Pio Borri” e comandò il reparto slavi. Morì insieme al sovietico Pëtr il russo in uno scontro a fuoco con i fascisti della Guardia nazionale repubblicana nei dintorni di Caprese. Il fratello Rado (1915-1992) riuscì invece a rientrare in patria e si affermò nella Jugoslavia socialista come poeta e traduttore.

Le urne con i resti di Dušan Bordon e di Pëtr “il russo” (“partizan Petar” nell’iscrizione)

A Bordon è intitolata una scuola di Capodistria, che ha dedicato al centinario della nascita del partigiano un video visionabile a questo indirizzo. Nel cortile dell’istituto è presente un busto del partigiano che è stato stamani meta di commemorazione da parte dell’Associazione degli antifascisti. La stessa organizzazione aveva curato, in collaborazione con l’Anpi di Sansepolcro, la visita di una nutrita delegazione slovena in Valtiberina lo scorso anno, in occasione del 75° anniversario dell’uccisione di Bordon. Ne avevano fatto parte anche numerosi studenti della scuola di Capodistria e la nipote del partigiano, Sabina Petrinja. La delegazione aveva fatto tappa, tra l’altro, a Renicci, al Sacrario degli Slavi e nel luogo nei pressi di Caprese dove Dušan Bordon aveva trovato la morte. Analoghe iniziative che dovevano coinvolgere la Valtiberina e Capodistria erano state programmate per il 2020, ma non sono state possibili a causa della pandemia. Il rapporto instaurato tra queste realtà è però ormai solido e destinato in futuro a nuove e proficue occasioni di collaborazione.

Tags: AnpiCapodistriaDušan BordonpartigianiRenicciSacrario degli Slavistoria
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  • La pioggia battente di oggi, un grande classico della manifestazione, non ha frenato l’entusiasmo per il ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima a Sansepolcro. L’evento ha preso ufficialmente il via questa mattina ed accompagnerà l’intero weekend biturgense con i tradizionali banchi degli ambulanti, le esposizioni e gli stand gastronomici. L’amministrazione comunale, che anche nei periodi di maggiore impatto dell’epidemia ha espresso fiducia nella possibilità di riproporre la rassegna dopo due anni di stop, ha voluto celebrare questo appuntamento con una simbolica cerimonia in piazza Torre di Berta alla presenza degli organizzatori e delle autorità locali.

Al taglio del nastro, accanto al sindaco Fabrizio Innocenti, era presente anche il cavaliere Valentino Mercati, patron di Aboca. Grazie alla collaborazione tra il Comune e la locale azienda del settore healthcare è stato possibile inaugurare al meglio la Fiera 2022 con l’installazione al centro della piazza cittadina del grande Dodecaedro di Leonardo. La struttura, caratterizzata al suo interno da una pianta di gelso e già protagonista nel centro di Firenze in occasione delle celebrazioni dedicate al genio rinascimentale, è stata messa a disposizione dalla famiglia Mercati per tutta la bella stagione.
L’articolo completo al link in bio
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  • 𝗙𝗼𝘁𝗼𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 - In attesa del ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima, a Sansepolcro è stato installato il grande dodecaedro di proprietà dell’azienda Aboca, già protagonista a Firenze in occasione delle celebrazioni Leonardiane. La struttura, alta circa sei metri e messa a disposizione dalla famiglia Mercati, resterà collocata al centro della Piazza Torre di Berta per tutta la bella stagione. Pochi minuti fa il sindaco biturgense Fabrizio Innocenti ha condiviso una suggestiva immagine che mostra il risultato delle operazioni di installazione, in attesa che cittadini e visitatori possano ammirare di persona l’opera.

Foto: @fabrizio_innocenti_
  • È stato inaugurato questa mattina, al termine dei lavori di restauro, il prezioso affresco di #GerinoDaPistoia che si trova in piazza della Repubblica a Sansepolcro, la “Madonna di Fontesecca”.

L
  • La commemorazione dell
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  • 𝗥𝗲𝗻𝗶𝗰𝗰𝗶, 𝗶 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗩𝗮𝗹𝘁𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮
𝘓𝘢 𝘤𝘦𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘪𝘱𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰. 𝘗𝘰𝘭𝘤𝘳𝘪: “𝘐𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰 𝘮𝘶𝘴𝘦𝘢𝘭𝘦 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭
  • 𝗦𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝗶, 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘀𝗲𝗽𝗼𝗹𝗰𝗿𝗼 - La scomparsa del presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha generato commozione anche a Sansepolcro, città a cui l’ex giornalista Rai era molto legato. In particolare, Sassoli era attivo da molti anni nell’Associazione Cultura della Pace, con cui era entrato in contatto grazie allo stretto rapporto con monsignor Luigi Di Liegro, che aveva seguito il percorso del fratello nell’obiezione di coscienza. Dell’associazione Sassoli era socio onorario ed era membro del comitato scientifico dell’omonimo Premio nazionale.
👉 L’articolo completo al link in bio
.
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