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L’integrazione tra Museo civico e Casa di Piero primo passo verso la riorganizzazione dell’offerta culturale di Sansepolcro

Nel “piano strategico per lo sviluppo” ipotizzati tempi e modi di un percorso volto a superare la carenza di legami gestionali, organizzativi e didattici tra le due realtà

di Emanuele Calchetti
11/06/2020
in Cultura, Politica
Lettura: 6 min.
L’integrazione tra Museo civico e Casa di Piero primo passo verso la riorganizzazione dell’offerta culturale di Sansepolcro

La Casa di Piero della Francesca

Come illustrato ieri nel precedente articolo sul tema, il Piano strategico per lo sviluppo culturale di Sansepolcro, redatto al termine di un percorso partecipativo che ha coinvolto – con Anci e Federculture – il Comune e le realtà che operano nel territorio, declina l’obiettivo generale della riorganizzazione dell’offerta culturale della città attraverso tre obiettivi specifici. Il primo di questi è il rafforzamento del sistema culturale urbano, che consiste nel combinare la progettazione culturale con la pianificazione urbanistica, prestando particolare attenzione al centro storico, custode della gran parte del patrimonio culturale cittadino. Il perseguimento di questo primo obiettivo specifico si sviluppa attraverso tre linee di intervento dedicate a: i luoghi di Piero; la rivitalizzazione del centro storico; il coinvolgimento degli operatori economici. Ciascuna linea di intervento si concretizza in una serie di azioni, per le quali vengono ipotizzati, tra l’altro, tempi e costi di realizzazione. Per dare le gambe a questo ambizioso progetto servono infatti fondi, per i quali diventa particolarmente importante il ruolo della Regione Toscana e dei bandi che potrà mettere in campo. In quest’ottica il Comune di Sansepolcro dovrà essere capace di sfruttare una condizione che in teoria appare privilegiata: aver partecipato al progetto sperimentale legato alla redazione del piano pone infatti la città in una posizione avanzata nel rapporto con la Regione che lo ha promosso, e permette di avere già a disposizione una serie di idee sostanzialmente pronte per la partecipazione ad eventuali gare.

Nel percorso di analisi del documento prodotto dal gruppo di lavoro di Anci e Federculture, TeverePost si sofferma quest’oggi sulle sei azioni previste all’interno della prima linea di intervento, quella che chiama in causa il più noto dei biturgensi, Piero della Francesca. Parlare dei luoghi di Piero a Sansepolcro significa concentrarsi inevitabilmente sul Museo civico e sulla Casa dell’artista. Il primo, di proprietà del Comune, è gestito per alcuni servizi attraverso il concessionario Opera Laboratori Fiorentini; la seconda appartiene invece al demanio ed è gestita dalla Fondazione Piero della Francesca, ente privato senza fini di lucro partecipato tra gli altri dai Comuni di Sansepolcro, Arezzo e Monterchi e dall’Unione montana della Valtiberina. Proprio la “carenza di legami gestionali, organizzativi e didattici” tra Museo e Casa di Piero è stata inserita dal gruppo di lavoro nell’elenco delle criticità da superare.

In questo senso, la prima azione suggerita consiste nella redazione di un piano di valorizzazione del Museo e della Casa di Piero che permetta di integrare le due realtà in modo innovativo ed unitario secondo un nuovo modello organizzativo. La stesura di questo piano di valorizzazione, che per Anci e Federculture ha un costo stimato in 10.000 euro e andrebbe concretizzata nel giro di circa quattro mesi, diventa il presupposto logico-giuridico per l’azione successiva, un accordo di valorizzazione “Città di Piero” finalizzato alla gestione integrata delle azioni scientifiche, museografiche, didattiche e comunicative del Museo e della Casa di Piero, da realizzare nei successivi tre mesi. Le conseguenze positive si tradurrebbero nel miglioramento dello stato di conservazione e delle condizioni di fruizione degli edifici e delle collezioni, nel potenziamento del servizio offerto e della capacità di attrazione di nuovi pubblici, nel facilitare le relazioni con gli interlocutori del territorio circostante. L’accordo potrebbe infatti andare nella direzione di garantire nuovi allestimenti delle collezioni, nuovi percorsi di visita, ampliamenti degli spazi, rinnovamento dei supporti informativi, dei servizi di accoglienza, monitoraggio della soddisfazione dell’utenza, rapporti con il tessuto imprenditoriale e associativo del territorio per nuove sponsorizzazioni e collaborazioni.

Terza azione di arricchimento delle sinergie tra Museo e Casa di Piero, per la quale è prevista una tempistica di due mesi dopo la sottoscrizione dell’accordo, è la nomina di un Comitato scientifico unitario che consenta alle due realtà di dialogare in maniera stabile e di agire in maniera univoca. Si otterrebbe così la possibilità di arricchire attraverso la ricerca scientifica, cui è vocata la Fondazione, la funzione e la fruizione del Museo, che a sua volta dovrebbe ampliare la sua offerta culturale rimandando alla Casa di Piero per ulteriori conoscenze sulla vita e le tecniche dell’artista. Ne deriverebbero quindi nuove opportunità didattiche e laboratoriali anche in una logica di interdisciplinarietà. Il piano strategico entra nel dettaglio nell’individuare la composizione del Comitato scientifico: tre membri scelti mediante selezione pubblica tra una rosa di esperti esterni all’Amministrazione, che restino in carica 5 anni e per non più di due mandati.

La quarta azione, che completa il consolidamento del rapporto tra Casa di Piero e Museo civico, è l’appalto integrato dei servizi al pubblico, che dovrà restituire un’immagine coordinata e coerente nell’uniformare sotto tutti i punti di vista le due realtà nella relazione con i visitatori: in termini, quindi, di biglietti, orari, accessibilità, visite guidate, noleggio di audioguide, fino a tutti i servizi connessi, come custodia e pulizie. I tempi di realizzazione previsti per questo passaggio consistono in sei mesi a partire dal completamento della seconda azione (l’accordo di valorizzazione).

Il quinto punto della linea d’intervento dedicata all’autore della Resurrezione è il primo a coinvolgere in modo esplicito altri soggetti oltre a quelli direttamente legati a Museo e Casa dell’artista. Si parla infatti della realizzazione di una “Piero Card”, che permetta agevolazioni tariffarie e promozioni unitarie e coordinate con gli altri luoghi che fanno riferimento a Piero della Francesca. La carta dovrebbe andare a sostituire quella attualmente esistente, che lega Valtiberina e Casentino ma che, secondo gli estensori del piano, ha fatto registrare scarsi risultati anche per la disomogeneità dei territori. Diverso sarebbe invece l’impatto di uno strumento che troverebbe nella figura di Piero un forte elemento unificante e che permetterebbe di operare in un’ottica di sistema complesso, sfruttando le economie di scala, valorizzando le esperienze professionali e i tessuti associativi coinvolti nella gestione dei beni e sviluppando collaborazioni tra questi e le strutture ricettive, prevedendo anche integrazioni con i servizi di trasporto pubblico. L’idea è quella di coinvolgere nel progetto le realtà limitrofe legate a Piero, cioè Monterchi e Arezzo, lasciando però aperta la possibilità di valutare in futuro l’estensione del progetto ad altri luoghi anche al di fuori della Regione Toscana. Per questa azione, il piano strategico calcola una tempistica di 18 mesi e costi di circa 30.000 euro per studio preliminare e progettazione, da 30 a 60.000 per hardware e software e altri 30.000 per la promozione dello strumento.

Sesta ed ultima azione connessa alla prima linea di intervento, per la quale si stimano un costo di 15.000 euro e 19 mesi di tempo, è uno studio di fattibilità per la definizione di un soggetto gestore unico del patrimonio culturale di pertinenza comunale. Arrivando, in definitiva, ad integrare non solo Museo e Casa di Piero ma tutto il patrimonio storico-artistico pubblico presente nella città, individuando un modello giuridico utile a superare l’attuale situazione di frammentazione.

Le sei azioni ora descritte costituiscono il primo filone finalizzato all’obiettivo del rafforzamento culturale urbano. Le altre linee di intervento, ovvero la rivitalizzazione del centro e storico e il coinvolgimento degli operatori economici, saranno trattate da TeverePost nei prossimi giorni, prima di passare all’esame dei successivi obiettivi del piano strategico.

Leggi anche:

  • Sansepolcro e la Valtiberina tra opportunità e minacce.
  • L’ampliamento del Museo a Palazzo Pretorio fulcro del progetto di rivitalizzazione del centro storico.
  • Sansepolcro, come invertire la tendenza allo svuotamento del centro.
  • Amministrazione comunale e operatori culturali insieme in una Rete permanente.
  • Il patrimonio di Sansepolcro e la sua integrazione con la Valtiberina.
Tags: Casa di PieroFondazione Piero della FrancescaMuseo CivicoPiano per lo sviluppo culturalePiero della FrancescaSansepolcro
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  • La pioggia battente di oggi, un grande classico della manifestazione, non ha frenato l’entusiasmo per il ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima a Sansepolcro. L’evento ha preso ufficialmente il via questa mattina ed accompagnerà l’intero weekend biturgense con i tradizionali banchi degli ambulanti, le esposizioni e gli stand gastronomici. L’amministrazione comunale, che anche nei periodi di maggiore impatto dell’epidemia ha espresso fiducia nella possibilità di riproporre la rassegna dopo due anni di stop, ha voluto celebrare questo appuntamento con una simbolica cerimonia in piazza Torre di Berta alla presenza degli organizzatori e delle autorità locali.

Al taglio del nastro, accanto al sindaco Fabrizio Innocenti, era presente anche il cavaliere Valentino Mercati, patron di Aboca. Grazie alla collaborazione tra il Comune e la locale azienda del settore healthcare è stato possibile inaugurare al meglio la Fiera 2022 con l’installazione al centro della piazza cittadina del grande Dodecaedro di Leonardo. La struttura, caratterizzata al suo interno da una pianta di gelso e già protagonista nel centro di Firenze in occasione delle celebrazioni dedicate al genio rinascimentale, è stata messa a disposizione dalla famiglia Mercati per tutta la bella stagione.
L’articolo completo al link in bio
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  • 𝗙𝗼𝘁𝗼𝗻𝗼𝘁𝗶𝘇𝗶𝗮 - In attesa del ritorno delle Fiere di Mezzaquaresima, a Sansepolcro è stato installato il grande dodecaedro di proprietà dell’azienda Aboca, già protagonista a Firenze in occasione delle celebrazioni Leonardiane. La struttura, alta circa sei metri e messa a disposizione dalla famiglia Mercati, resterà collocata al centro della Piazza Torre di Berta per tutta la bella stagione. Pochi minuti fa il sindaco biturgense Fabrizio Innocenti ha condiviso una suggestiva immagine che mostra il risultato delle operazioni di installazione, in attesa che cittadini e visitatori possano ammirare di persona l’opera.

Foto: @fabrizio_innocenti_
  • È stato inaugurato questa mattina, al termine dei lavori di restauro, il prezioso affresco di #GerinoDaPistoia che si trova in piazza della Repubblica a Sansepolcro, la “Madonna di Fontesecca”.

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  • La commemorazione dell
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  • 𝗥𝗲𝗻𝗶𝗰𝗰𝗶, 𝗶 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗩𝗮𝗹𝘁𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶𝗻𝗮 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗠𝗲𝗺𝗼𝗿𝗶𝗮
𝘓𝘢 𝘤𝘦𝘳𝘪𝘮𝘰𝘯𝘪𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘪 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘭𝘦 𝘴𝘦𝘵𝘵𝘦 𝘮𝘶𝘯𝘪𝘤𝘪𝘱𝘢𝘭𝘪𝘵à 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰. 𝘗𝘰𝘭𝘤𝘳𝘪: “𝘐𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘰 𝘴𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰 𝘮𝘶𝘴𝘦𝘢𝘭𝘦 𝘮𝘶𝘭𝘵𝘪𝘮𝘦𝘥𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘥𝘦𝘥𝘪𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢𝘭𝘭
  • 𝗦𝗰𝗼𝗺𝗽𝗮𝗿𝘀𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝘀𝘀𝗼𝗹𝗶, 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗱𝗼𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝗻𝘀𝗲𝗽𝗼𝗹𝗰𝗿𝗼 - La scomparsa del presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha generato commozione anche a Sansepolcro, città a cui l’ex giornalista Rai era molto legato. In particolare, Sassoli era attivo da molti anni nell’Associazione Cultura della Pace, con cui era entrato in contatto grazie allo stretto rapporto con monsignor Luigi Di Liegro, che aveva seguito il percorso del fratello nell’obiezione di coscienza. Dell’associazione Sassoli era socio onorario ed era membro del comitato scientifico dell’omonimo Premio nazionale.
👉 L’articolo completo al link in bio
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Erano le 21:30 circa del 29 dicembre 2010 quando il cedimento di due conci dello scarico di superficie della diga di Montedoglio causò un
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